Francesco, fratello minore di Raffaele, di Costantino* e
Annunziata Salamandra, nato il 19 febbraio 1896 era di statura media (1,69),
torace 90 cm, capelli lisci castani, colorito bruno, dentatura sana e sapeva
leggere e scrivere. Di professione, probabilmente come suo padre e, certamente,
suo fratello maggiore, era contadino. da Piume a Nord Est di Antonio Sema ....... Sul fronte della III armata il XXV cda aveva in linea la 4a divisione con la 3a brigata Bersaglieri (17-18° reggimento). Compito della divisione era attaccare su tutta la linea, puntando in direzione Est, spezzare la linea Castagnevizza, e quindi operare per far cadere mediante aggiramento l’importante postazione del groviglio del Hrbci. Il tiro di preparazione iniziò regolarmente alle 07:00 del 18 agosto. Le pattuglie uscirono a verificare i danni alle 12:00 e alle 17:00 e segnalarono che sul fronte della 4 divisione le trincee nemiche apparivano “completamente sconvolte”, mentre sul resto del fronte del C.d.A c’erano varchi solo dinnanzi alla Montagnola e a Sud di Castagnevizza. Davanti alle linee della 14a divisione, però, i varchi risultavano ancora insufficienti; tuttavia si ritenne di poter risolvere la questione concentrando in quel settore il fuoco delle artiglierie pesanti. Nella notte, come era ormai abitudine, venne mantenuto solo il tiro d’interdizione e di disturbo per impedire il riattamento delle difese. Il tiro di distruzione riprese alle 05:00 del 19, e l’attacco delle divisioni 4 e l4 scattò simultaneamente alle 05:33. I fanti della Novara conquistarono quasi subito la Montagnola. La 3a brigata bersaglieri, con i reggimenti 17° (btg. 64/65/66) e 18° (btg. 67/68/69), operava sulla sinistra, con l’incarico di espugnare q. 346, uno dei pilastri del sistema difensivo di Castagnevizza. Per tale motivo la postazione era particolarmente ben difesa con mitragliatrici e cannoncini dissimulati un po’ dappertutto nel terreno. Alla prova dei fatti i bersaglieri della 3a brigata occuparono “tutta la prima linea nemica” e, pur essendo ostacolati dal fuoco “vivacissimo” delle mitragliatrici nemiche appostate su q. 251, proseguirono l’avanzata verso q. 276. L’azione italiana fu dunque determinata, ma pure i contrattacchi I.R (austriaci) furono estremamente violenti. La prima ondata del 17° bersaglieri passò così oltre ben tre linee trincerate, ma poi l’unità fu contrattaccata e infine accerchiata. Avanzò impetuosamente anche la prima ondata del 18°, ma il terreno era disseminato di mine, e il nemico si rivelò quanto mai aggressivo, obbligando il reggimento al ritiro sulle posizioni di partenza dove, nella notte, venne rilevato dalla Barletta. L’azione della 4a divisione, quel giorno, risentì negativamente del mancato concorso della brigata Pinerolo, unità della 14a divisione, e della Tevere della 21a. In particolare, quest’ultima brigata era stata costretta a ripiegare, scoprendo i fianchi della 4a divisione. L’unità fu in tal modo costretta a sostare sulle posizioni raggiunte per consentire l’avanzata dei reparti fiancheggianti. Questa sosta costò parecchie perdite, specie alle unità avanzate che dovettero ripiegare alquanto. Il 66° bersaglieri si trovò isolato nell’abitato di Castagnevizza, e il comandante della brigata bersaglieri ordinò al 65° (17) di avanzare e rinsaldare il centro, spostando poi il 68° (18) a sostegno dell’ala destra della brigata. Poiché le brigate Pinerolo e Acqui non riuscirono a spezzare la resistenza nemica, al calar della sera le unità del C.d.A, “bersagliate incessantemente e logorate dal fuoco avversario”, dovettero ripiegare sulle posizioni di partenza. Alle 21:00, la brigata bersaglieri era attestata sulla linea di osservazione nemica a Ovest di Castagnevizza; infine, nella notte le “provate truppe” della 3a vennero sostituite dalla brigata Barletta e passarono alla riserva del C.d.A assieme a due battaglioni della Barletta. Le perdite furono sanguinose. Il 18° reggimento era ridotto ad appena due battaglioni, e il 17° di Cicchetti, addirittura, a uno solo. Atto di morte presso il Municipio di Monteleone (anno 1918 sez. C.): “L’anno 1917 alli 19 del mese di agosto a Castagnevizza, mancava ai vivi alle ore [non specificato] in eta’ di anni 21 il soldato Cicchetti Francesco del 17° rgt. Bersaglieri, 11° compagnia n° 2419 di matricola celibe, morto in seguito a combattimento, sepolto a [non specificato] come consta al verbale di morte mod. 147 compilato e firmato dal C.te interinale dell’11° compagnia Aspirante Ufficiale Turchiaruto Giovanni”.
Nella notte sul 20, rilevati dalla “Barletta”, i resti dei due reggimenti, si
trasferiscono sulla cosiddetta linea delle quote, per una prima riorganizzazione
resasi necessaria per le gravi perdite subite. Successivamente, in conseguenza
dell’offensiva austriaca che ha provocato la rotta di Caporetto, il 27 ottobre
la brigata ripiega su Perteole, poi, con marcia ordinata raggiunge il 29 la
sponda sinistra del Tagliamento, ove si dispone a difesa del ponte di Madrisio
ed a protezione delle truppe della 3° armata che defluiscono oltre il fiume. La
III brigata Bersaglieri guadagna l'argento il 17 dicembre 1917 quando sul Piave,
a Ca Lunga, ferma gli austriaci a costo di gravi perdite.
Dal sito Monteluco di Spoleto
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