IL COLONIALISMO IN AFRICA
MASSAUA COME LA VIDERO GLI ITALIANI
Si ringrazia per la sequenza dei forti la sig.ra Laura Ryolo che ha fornito la raccolta dell'epoca. Fanno parte di questa anche le immagini della ferrovia. |
“L’isoletta di Massaua, occupata per la massima parte dalla città
dello stesso nome, è un banco di madrepore, poco elevato sul livello
del mare, situato nel golfo d’Archiko, presso Ras Gerara (penisola).
Il canale che da quella parte divide la terraferma dall’isola, ne
costituisce propriamente il porto, principale sbocco marittimo dei
prodotti dell’Abissinia, stazione assai frequentata dalle barche
arabe che esercitano il cabotaggio sulle due rive dell’Eritreo.
Questo porto, in cui l’arte non ha quasi migliorate le condizioni
naturali, è efficacemente difeso dalle mareggiate e dai venti
dominanti, ed offre buoni ancoraggi; ma, a cagione della sua poca
profondità, i bastimenti di grande portata vi sono confinati in
un’area ristretta, nella quale convien loro manovrare con molta
cautela, tanto più che i numerosi bassifondi disseminati in quelle
acque, non sono indicati da alcun segnale. Accade però assai di rado
che vi approdino grandi navi. (…) |
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La cintura dei forti di Massaua - Da Nord a Sud da est a Ovest | Estratto da Italiani dell’Ottocento a Massaua con testi di Arturo Issel, Augusto Franzoj, Luigi D’Isengard a cura di Manlio Bonati http://www.ilcornodafrica.it/pde-it800.htm | |
forte Penisola Abdel Kader - Forte Otumlo - Forte Moncullo - (Forte) fornaci Zaga - Forte Taulud - Forte Arcico o Arkiko raggiungibili per ferrovia nelle immediate vicinanze. da scuola italiana Asmara (oggi).… Le due attraenti isole che formano Massaua si chiamano Taulud e Massaua, ed entrambe sono collegate alla terraferma tramite sopraelevate o diga foranea. Sull'isola di Taulud ci sono molti uffici governativi, come il palazzo originale del governatore, costruito nel 1872, la cattedrale Santa Maria, e l'originale stazione ferroviaria costruita dagli italiani.L'isola di Massaua contiene il porto, la parte più vecchia della città, che ha degli edifici corallini antichi e arcate che riflettono l'influenza turca, così come le moschee ancora più vecchie. Ci sono anche edifici costruiti in stile ottomano del XVIII secolo. Qui si trova la vecchia città moresca, coi suoi negozi splendidi, arcate, caffè e ristoranti che offrono cucina eritrea, araba, esotica e occidentale. L'isola di Sheik Said è la più vicina all'isola di Massaua |
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La Ferrovia Massaua-Saati A levante quasi schierate davanti la baia stanno le isole Dahlak e le altre minori, taluna delle quali perennemente verde, mentre a ponente spiccano nel cielo a quasi 3000 metri d'altezza le lontane vette dell'altipiano Abissino, ai cui fianchi scoscesi fanno gradino le minori colline, che raggruppate in parecchie catene parallele quasi all'altipiano vanno degradando fino alla sottoposta pianura. Massaua com'è noto, è costruita sopra un'isoletta, che una diga fatta dal governatore Munzinger pascià congiunge ad un'altra isoletta detta Taulud, la quale alla sua volta mediante un'altra diga è congiunta alla terra ferma. In faccia a Taulud dalla parte di settentrione, separata da un braccio di mare di cinquecento metri di larghezza trovasi la penisola Gherar ingombra oggi di capannoni di ogni forma, di tettoie, di magazzini. Ivi è installato il comando locale del genio e ivi pure si sta costruendo con muri di mattoni una fabbrica per il ghiaccio. Parecchi binari del sistema Decauville partono di là e si diramano verso Massaua, Arkiko, Hotumlo entro un raggio di 10 a 15 chilometri (Precedentemente costruita per ragioni militari che arrivava fino a Monkullo mentre la nuova sarebbe partita da Abdel Kader), e le piccole locomotive che percorrono quelle malferme rotaie fanno un attivo servizio di trasporti per i vari bisogni militari. Procedendo ancora verso settentrione ed attraversando un altro breve tratto di mare si trova la penisola di Abd el Kader che, a forma quasi di stivale, si protende in mare fino in faccia all'isola di Massaua formando con questa l'imboccatura del porto .Tale è il terreno ove dovevasi sviluppare la ferrovia da Massaua a Saati che il Governo aveva deciso di costruire per agevolare le (future) operazioni militari contro gli Abissini. Fu deciso di dare al binario la larghezza di m. 0,95 adottando il tipo di armamento delle complementari sarde. Perciò io ricorsi dapprima al Tardy e Beneck di Savona per la fornitura delle rotaie eguali a quelle già state ordinate per la Sardegna. Ma il Tardy non si vide poi in grado di fornirle nel tempo voluto; ed allora, stringendo il tempo, si dovette accettare un carico di rotaie provenienti da Swansea, ed il Tardy stesso si incaricò di farle spedire a Massaua direttamente. Frattanto prevedendo un ritardo nell'arrivo del vapore inglese, io feci caricare poche tonnellate di rotaie, che aveva pronte il Tardy ed altre ne comprai a Napoli, formando in tutto un centinaio di tonnellate. Per il materiale mobile si dovette rinunciare a farlo costruire ex novo, come sarebbe stato mio desiderio, perchè fosse atto a passare su curve di piccolo raggio e nello stesso tempo adattato alle esigenze speciali di quel clima e di quel servizio. Dovremmo dunque accontentarci di prendere macchine e vagoni dove si trovarono. Così parecchi carri ed una vettura di 1° classe vennero dal Belgio; una piccola locomotiva fu fatta ad Esslingen, le vetture di 3° classe e miste ed alcuni carri di merce furono fatti nelle officine di Castellammare sui disegni già adottati per le complementari sarde; le altre locomotive, che furono quattro, vennero da Henschel e figlio di Cassel prese fra quelle che dovevansi fornire per la Sardegna. Anzi una di tali locomotive e quattro carri per materiali furono, in seguito a mia richiesta, caricate a Cagliari sullo stesso vapore, che ci doveva portare a Massaua… |
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per saperne di più | ||
http://www.funivie.org/pagine/storia/mrw_massaua_asmara/index.htm
teleferica
http://www.users.waitrose.com/~jraby/eritrea09.html materiali
rotabili italiani d'epoca filmati LA TELEFERICA
MASSAUA ASMARA DEL 1935. |
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Massaua cinquanta anni dopo all'atto della resa e della fine della dominazione italiana nell'Africa Orientale. Sono segnati tutti i forti (e qualcuno in più) oltre l'aeroporto e le saline. |
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La linea ferroviaria ha diversi raccordi nei dintorni di Massàua che sono: da Campo di Marte: uno per il pontile di Archico e uno per la penisola di Gheràr; da Otumulo: uno per la penisola di Abd el Cadèr e le cementerie di Gurgussum ed uno di circa 2 chilometri per la fornace "abbandonata" di Zàga. Da qui la teleferica per Asmara riceve la prima spinta a salire. |