Colli, Mura e Forti di Roma (1)

Le Mura Aureliane sono una cinta muraria costruita tra il 270 ed il 273 dall’imperatore Aureliano per difendere Roma, capitale dell'impero, dagli attacchi dei barbari.Il tracciato originario seguiva per buona parte il confine daziario di Roma, che non era una struttura fisica preesistente, ma semplicemente una linea ideale, identificata da pietre (dette appunto “daziarie”) sistemate, verso il 175, una per ogni via principale di accesso alla città, nel punto in cui, convenzionalmente, erano posti gli “uffici di dogana”. Le mura Aureliane ribadivano pertanto un confine commerciale già esistente e tre di queste pietre sono state rinvenute murate o interrate nei pressi di altrettante porte (la Salaria, la Flaminia e l’Asinaria). Per dare maggior rapidità all’edificazione diverse squadre lavorarono contemporaneamente su tratti separati, e per motivi economici e militari molte costruzioni precedenti furono incluse nei quasi 19 km di perimetro delle mura. Fra queste, l'Anfiteatro Castrense, la Piramide Cestia, due o forse tre lati del Castro Pretorio, di cui furono murate altrettante porte, e diversi tratti di vari acquedotti vennero inglobati nella struttura muraria alta dai 6 agli 8 metri (più 2 di fondazioni) e dello spessore di 19 metri (4 di muro, 5 di ronda interna e 10 di guardia esterna). Inoltre, per limitare le spese di esproprio dei terreni su cui realizzare la cinta, poco meno del 40% dell’intero perimetro fu fatto passare su terreno demaniale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mura_Aureliane

         

Porta Pia è in alto a destra nell'angolo sull'asse Villa Torlonia - Quirinale

Così dal numero unico della "Illustrazione Italiana" in occasione del 50° (1886) di fondazione del Corpo dei Bersaglieri - F.lli Treves Ed. Milano - LA PRESA DI PORTA PIA
17 battaglioni di Bersaglieri presero parte alle operazioni militari per l'occupazione di Roma nel 1870. Aggregati alla 11a divisione il 21° Gola e il 34° Pagliari, alla 12a il 12° Novellis e il 35° Castelli, alla 13a il 16° Garrone e il 36° Prevignano. Alla 2a divisione, che marciava su Roma da Civitavecchia comandata dal Bixio, erano addetti il 20, 29 e 33° (Pagani, Aichelbourg, Quadrio E.. Alla 9a proveniente da Napoli il 26° (Mella) e il 44° (Colombini). Prima di passare la frontiera romana, furono riuniti sotto il comando del T. Col. Pinelli i sei della 11-12-13a div. più il 6° (Melegari) il 10° (Pallavicini), 17° (Della Chiesa), 19° (Ulbrich), 28° (Mattioli) e 40° (Cartacci).

1870 - LA ZONA SCELTA PER L'ATTACCO

VILLA PAOLINA BONAPARTE - La proprietà di Villa Paolina si affacciava su Via Pia entro le mura (In un’area triangolare definita dalle Mura Aureliane, la strada Pia (oggi via XX Settembre) e via di Porta Salaria (oggi via Piave). I giardini e il fabbricato si trovavano esattamente dietro la breccia (aperta a destra della Porta per chi guarda da fuori). L'area era stata scelta proprio per lo spazio ampio di manovra d'una colonna attaccante come era quella dei bersaglieri. Davanti alle porte, per impedire un'uguale carica e il tiro diretto, era stato infatti sistemato da parte dei papalini un rilevato in terra visibile in molte foto e stampe. Nel primo 700 la villa è del cardinale Antonio Valenti Gonzaga con un nuovo casino e alberi esotici. Le sale vengono affrescate da Giampaolo Pannini e ospitano una biblioteca di 40.000 volumi a carattere scientifico e una raccolta di strumenti di fisica, carte e oggetti d´arte. Alla morte del cardinale è un susseguirsi di vendite e nuovi proprietari, fino al 1816, quando l´acquista Paolina Borghese, sorella di Napoleone Bonaparte, e la villa si chiama allora Paolina, raggiungendo il suo maggior splendore. Lei fa affrescare le stanze al pianoterra in aggiunta alla decorazione del Pannini. La villa tra il 1815 e il 1824 diventa anche il luogo ospitale di tutti i napoleonidi banditi ed esuli dalla Francia, sempre qui accolti con generosità. Nonostante sia malata di lue è ancora esaltata per la sua bellezza (Morirà a Firenze nel giugno del 1825). La villa va allora al nipote Napoleone Luigi e a sua moglie Carlotta; ma nel 1827 i due fanno uno scambio con Zenaide, moglie di Carlo Luciano Bonaparte, per la villa di Monte S. Quirico presso Lucca. Alla morte di Zenaide, nel 1854, la proprietà passa a suo figlio, monsignor Luciano (Cardinale), che 4 anni dopo la dona al fratello Napoleone Carlo che la elegge a propria dimora (l'abita con la moglie Cristina Ruspoli). La villa subisce molti danni quel fatidico 20 settembre 1870 e nel 1884 la proprietà è in parte lottizzata.

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