GEOGRAFIA DELLA Ia GUERRA MONDIALE (5)

 

Da la prima guerra Mondiale di Pierre Renouvin
Le forze militari e navali
Nell'agosto 1914, le due Potenze Centrali (Germania ed Austria) possono schierare 147 divisioni di fanteria attiva o di riserva, e 22 divisioni di cavalleria. Le Potenze dell'Intesa, nonostante le proprie risorse demografiche, dispongono, durante le prime settimane di operazioni, di non più di 167 divisioni di fanteria (attiva e di riserva) e di 36 divisioni di cavalleria; la Gran Bretagna, il cui esercito permanente è molto esiguo, non può schierare che 5 divisioni di fanteria: la Russia, per l'inadeguatezza della propria rete ferroviaria, è nell'impossibilità di inviare in breve tempo al fronte le truppe di stanza in Siberia, nel Turkestan o nel Caucaso, e, a causa della carenza di quadri, non può chiamare alle armi che un terzo circa degli uomini in età militare. Di fatto, sono gli eserciti tedesco e francese, nei quali il valore dei soldati e quello dei quadri si equivalgono, che sono chiamati a sostenere il peso fondamentale delle operazioni: il primo ha 87 divisioni di fanteria e 11 divisione di cavalleria; l'altro 72 divisioni di fanteria e 10 divisioni di cavalleria. L'esercito tedesco ha inoltre una netta superiorità in artiglieria pesante da campagna, in mitragliatrici e in autovetture.
Questo rapporto di forze militari subisce, ovviamente, continui cambiamenti nel corso dei due anni successivi. Le Potenze Centrali hanno riserve di uomini e possono fornire loro gli armamenti senza difficoltà. La Russia dispone di riserve molto più ingenti, ma ha difficoltà ad utilizzarle per la carenza di quadri e di armamenti. La Gran Bretagna, con gli arruolamenti volontari, recluta, tra l'agosto 1914 e l'aprile 1915, un milione di uomini. Soltanto la Francia, avendo sopportato il peso principale della lotta durante i primi mesi, non riesce ad aumentare in maniera sensibile il numero delle proprie divisioni. In questo quadro di sviluppo delle forze armate, è solo nel 1916 che si manifesta un calo sensibile degli effettivi, per lo meno negli Stati che compiono lo sforzo maggiore. La Germania, i cui eserciti sono impegnati senza sosta, comincia ad incontrare difficoltà di reclutamento. La Francia, per mantenere in campo lo stesso numero di divisioni, moltiplica le misure destinate a « recuperare » al servizio attivo gli esentati, i riformati, o gli uomini arruolati nel servizio ausiliario, col risultato che l'esercito conta un buon numero di combattenti in non buone condizioni fisiche. Al contrario l'esercito russo, nonostante subisca perdite considerevoli, aumenta il numero dei combattenti effettivi, via via che, in estate, i porti della costa settentrionale artica ricevono il materiale inviato dalla Gran Bretagna e dalla Francia e che le commesse di armamenti fatte all'estero (in Giappone e soprattutto negli Stati Uniti), sono instradate sulla Transiberiana. L'esercito britannico è diventato importante: nella primavera del 1916 ha in campo 70 divisioni; ma il flusso degli arruolamenti volontari, che aveva cominciato a diminuire alla fine del 1915, cala rapidamente. Per costituire nuove divisioni, è necessario istituire il servizio militare obbligatorio, in contrasto con ogni tradizione nazionale e con la dottrina del partito liberale, i cui capi sono alla guida del governo. Il Parlamento, molto gradualmente, vi si rassegna, lasciando però in vigore numerosi casi di esenzione. Dopo due anni di guerra, la potenza degli armamenti si è dunque notevolmente accresciuta in tutti gli Stati belligeranti.
 

Quanto agli armamenti navali, il rapporto di forze è evidentemente tutto a favore delle Potenze dell'Intesa. La marina da guerra russa (8 corazzate e 22 incrociatori) può avere solo, è vero, un ruolo passivo, perché è bloccata nel Mar Nero e nel Baltico. La Francia ha concentrato nel Mediterraneo, come previsto dagli accordi anglo-francesi, la quasi totalità delle proprie forze navali: 21 corazzate e 30 incrociatori. Ovunque, del resto, è la marina da guerra britannica ad avere il dominio dei mari, grazie alle proprie basi navali ed agli incrociatori: la Grande Flotta, cioè il gruppo di squadre navali pronte ad ingaggiare una battaglia decisiva nel Mare del Nord, conta 28 corazzate, 4 incrociatori da battaglia, 8 incrociatori corazzati. Possono le Potenze Centrali pensare di cercare il combattimento? Nel Mediterraneo, le forze navali austro-ungariche, nonostante abbiano avuto l'appoggio di due navi tedesche, sono inferiori della metà, in corazzate e in incrociatori da battaglia, alle forze francesi. La flotta tedesca, che, dal 1900, sotto la spinta dell'ammiraglio von Tirpitz, aveva realizzato notevoli progressi, è ancora inferiore di molto alla flotta inglese: ha 40 corazzate contro 64, 4 incrociatori da battaglia contro lO, 50 piccoli incrociatori contro 108; la Flotta d'Alto mare, che dovrà confrontar si con la Grande Flotta il giorno in cui le verrà dato 1'ordine, conta 23 grandi unità, mentre l'avversario ne-ha 32. Questo rapporto di forze potrebbe essere modificato solo molto lentamente, tenuto conto dei tempi lunghi necessari alla costruzione delle grandi navi da guerra. E i cantieri navali inglesi non continuano ad avere forse una capacità produttiva superiore a quella dei cantieri tedeschi? È alla guerra sottomarina che l'Ammiragliato tedesco dedicherà i propri sforzi: ma occorrer anno due anni e mezzo perché arrivi a possedere mezzi ragguardevoli in questo settore.

 

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