L'EUROPA DEL 1946 (51)

LA CORTINA DI FERRO

La cortina di ferro è quella linea rosa che scende dalla Finlandia (esclusa) alla Rep. Democ. Tedesca (Germania est. inclusa), Cecoslovacchia, Ungheria, Jugoslavia (esclusa), Romania, Bulgaria e Albania (anche se questo paese in campo comunista fa più riferimento alla Cina). La cortina di ferro cade nel 1989 col Muro di Berlino. 

1949 - I tre settori di Berlino Ovest controllati dalle potenze vincitrici  USA, Francia e Gran Bretagna (Berlino era un enclave dentro la Germania est) non potevano che difficilmente comunicare con Berlino Est (zona Russa) e con la Rep. Fed. Tedesca o Germania Ovest poiché completamente circondati. Il confine tra Germania Est e Ovest venne definitivamente chiuso nel 1952 rimanendo assoggettato alle normali strette procedure di frontiera. Dal 1949 al 1961 2,5 milioni di tedeschi dell'est erano comunque passati all'Ovest. La DDR o Rep. Democ. Tedesca (Ger. Est.) soffriva infatti di una fuga in massa di professionisti e lavoratori specializzati.
« Nessuno ha intenzione di costruire un muro. » ( 15/6/1961, Walter Ulbricht capo di Stato della DDR)
Ma la mattina del 13 agosto 1961 quando i Berlinesi si svegliano una rete di filo spinato è stata quasi completamente stesa intorno alla città. Al riparo di questo filo poi si cominciava dopo alcuni giorni la costruzione di un muro in pietra. La Germania Est sostenne che si trattava di un "muro di protezione antifascista" inteso ad evitare un'aggressione dall'Ovest. Al primo muro fecero seguito altri fino al quarto del 1975
Questo era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e composto di 45.000 sezioni separate, di 1,5 metri di larghezza, più semplici da assemblare rispetto al terzo muro, per un costo di 16.155.000 Marchi (Est). Il confine era protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, trincee anticarro, oltre 300 torri di guardia, trenta bunker e una strada illuminata  lunga 177 Km: il perimetro completo. Il Muro infatti taglia la città in due su 45 chilometri e separa la zona franca occidentale dalla RDT per altri 132 chilometri compresi i corsi e i bacini lacustri. I soli punti di passaggio tra l'Est e l'Ovest sono quelli al Checkpoint Charlie e quello situato vicino a Friedrichstrasse. Le fughe e i tentativi si svilupparono nei punti considerati più deboli o con i più fantasiosi stratagemmi (gallerie, ultraleggeri etc..). Durante il periodo di esistenza del muro vi furono infatti circa 5000 tentativi di fuga coronati da successo. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi o feriti dalle guardie mentre tentavano la fuga. Il più famoso tentativo fallito fu quello del 18enne Peter Fechter  del 17 agosto 1962 che fu lasciato morire dissanguato nella striscia della morte davanti ai media occidentali. L'ultimo cittadino ad essere ucciso Chris Gueffroy il 5 febbraio 1989. Aveva poco più di vent'anni era nato il 21 giugno 1968. Cinque anni prima il ministro degli Esteri italiano Andreotti aveva detto alla «Festa dell'Unità»: «il pangermanesimo deve essere superato: esistono due Stati tedeschi e tali devono rimanere!» « Se dovete sparare, fate in modo che la persona in questione non vada via ma rimanga con noi » ( 28 aprile 1989, Erich Mielke Ministro per la Sicurezza della DDR)
Nel febbraio 1989 l’URSS aveva completato il ritiro delle truppe dall’Afghanistan nell'ottica della distensione ma sopratutto per l’insostenibilità materiale e umana di un conflitto che Mosca fuori anche da ogni contesto economico e scientifico non è riuscita a vincere sul campo contro i moujahiddin riforniti di armi tecnologiche dagli USA come i micidiali missili “Stinger”. La politica di distensione aveva già da un anno intaccato i paesi satelliti del blocco sovietico che anziché scegliere la riforma del comunismo stavano attuando la distruzione del sistema. Il 23 agosto 1989, l'Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l'Austria e nel settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell'Est scapparono attraverso l'Ungheria. Durante la visita a Berlino Est, il 6 e 7 ottobre 1989, Gorbaciov avvertì Honecker che "la vita avrebbe punito i ritardatari", chiudendo alla possibilità di un intervento dell'esercito sovietico per aiutare il regime come aveva fatto nel 1953. Honecker che aveva predetto nel gennaio dello stesso anno che l’esistenza del muro sarebbe stata assicurata per altri cent'anni si dimette (18). Il nuovo governo Krenz decise di concedere ai propri cittadini permessi per viaggiare all’Ovest. Gunter Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR e Membro del Politburo del Partito Comunista, ebbe il compito di dare la notizia in diretta televisiva « Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (...) Se sono stato informato correttamente quest'ordine diventa efficace immediatamente!!» (9/11/1989, Günter Schabowsky). Non lo avesse mai detto. Migliaia di Berlinesi dell’est si presentarono ai varchi. Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni. Era la fine del muro.
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