DALMAZIA 1941 (33)
Nella cartina è visibile la striscia costiera adriatica sotto il diretto controllo italiano fino alla linea tratteggiata (puntata). Oltre questa fino alla successiva dei più + la fascia smilitarizzata dello stato croato nei nostri confronti e nei confronti dei Tedeschi. In questa fascia (ma anche nelle altre) per ovvi motivi e per incapacità della realtà locali di difendersi si sviluppò ogni tipo di guerriglia fra etnie e fra formazioni politiche (con la variabile dei partigiani). L'intervento Italiano si rese pertanto necessario per campagne mirate e per un controllo stabile e continuo della linea ferroviaria Nord Sud (vedi capitolo nelle schede "Treni amati"). La Croazia anche con l'aiuto tedesco non fu mai in grado di gestire la sicurezza sul suo territorio. Il Montenegro, pur considerato indipendente, era sotto protettorato italiano. Nessuna restaurazione monarchica, della famiglia della Regina Elena venne avviata. Il Kossovo (serbo albanese) e parte della Macedonia passavano allo Corona d'Albania per le etnie maggioritarie che vi vivevano. La Macedonia occidentale non albanese passava alla Bulgaria. Le bocche di Cattaro per l'importanza strategica restavano italiane. La Slovenia veniva spartita fra Italia (Provincia di Lubiana), Ungheria (puntini) e Reich (zona scura) L'Italia allargava la provincia di Zara, sulla costa fino a Spalato comprese alcune isole antistanti, come la Veneziana Veglia o Krk antistante Fiume. Anche la Voivodina (puntini), sopra Belgrado andava all'Ungheria.
Il Foulard reca impressa questa scritta "Bersaglieri, ricordatevi che tutta la Dalmazia è terra d'Italia.
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