Il
Comune di
Trigolo (pr. /'Trìgolo/) conta all'ultima ricognizione
anagrafica (31/12/2008) 1.731 abitanti (Trigolési) ed è
collocato pressoché al centro della Pianura Padana, a
I primi insediamenti risalgono all'epoca romana, in età repubblicana quando,
tacitate le guerre puniche e definitivamente archiviato il pericolo
cartaginese, la pianura padana venne suddivisa dagli agrimensori romani in
centurie perché fossero distribuite ai soldati veterani ed ai coloni che la
volevano coltivare. Il territorio trigolese è stato interessato da una prima
centuriazione (la centuria è un quadrato di circa 200 iugeri romani,
ulteriormente suddiviso in porzioni minori) tra il 100 ed il
Inizia il periodo delle prime fortificazioni ed anche la comunità trigolese si
deve adattare: le fortificazioni hanno senso laddove già preesisteva un
insediamento umano, quindi anche in mancanza di testimonianze dirette, gli
imponenti reperti archeologici di mura rinvenuti e risalenti a quell'epoca
fanno presupporre tale necessità. Tra alterne vicende, un periodo di
tranquillità arriva con la presa di potere dei Franchi che, prima con Pipino il
Breve e, poi, con Carlo Magno, avrebbero garantito al Sacro Romano Impero
quella pace ormai dimenticata: la suddivisione dell'Impero in feudi, affidati
agli uomini di fiducia dell'imperatore, vede Trigolo (citato per la prima volta
con il suo nome in una pergamena del 919) ed il fertile territorio circostante
assegnato ad Ambrogione de Trigulo, valvassino carolingio. Tra l'alto ed il
basso medioevo (cioè dopo il 1.000) il nome del feudo trigolese che passa di
mano in mano ritorna frequentemente, almeno fino al 1151, quando l'imperatore
Federico I di Svevia scende in Italia ed assedia Crema, mettendo a ferro e
fuoco anche le comunità circostanti.
Quando Cremona si allea con l'imperatore, e contro i cremaschi, Trigolo viene
utilizzato come avamposto militare e viene elevato al rango di
"borgo", con diritto di erigere una torre, costruzione terminata dal
signore locale, Otto di Roglerio, nel 1190. Essendo un luogo di frontiera non
mancano scaramucce ed alterne ripicche: nel 1219 scoppia una piccola guerra con
l'altra comunità di frontiera (ma di parte cremasca e quindi della parte
opposta), Fiesco: sarà fonte di inimicizia tra le due popolazioni, pur distanti
solo quattro chilometri. Dal 1225, la divisione politica tra Guelfi e
Ghibellini porta Trigolo ad essere devastato dai cremaschi e nasce l'esigenza
di fortificare meglio il borgo, costruendo una cinta muraria quadrata,
circondata da un fossato, ed ultimata per la fine del XIII secolo: Trigolo
infatti non ha mai posseduto un castello vero e proprio, ma è da identificarsi
come "borgo fortificato" con un alto "dongione", cioè una
torre di avvistamento centrale. La nascita degli Stati Regionali, con il
prevalere della famiglia dei Visconti a Milano nel 1322, vede Trigolo ritornare
ad essere un luogo di produzione agricola (insieme alle vicine comunità, esso
era il granaio del Ducato Milanese), oltre che di frontiera, con l'obbligo di
mantenere la cinta fortificata in perfetto stato ed una quantità sufficiente di
viveri sempre disponibili per le truppe ducali che pattugliano i confini:
proprio per questo Trigolo viene elevato al rango di "Podesteria",
con un proprio Podestà nominato dal Duca ogni due anni. Trigolo resta milanese
per tutto il periodo Visconteo - Sforzesco (cioè fino alla fine del XV secolo,
con la rottura della Pace di Lodi da parte di Ludovico Sforza detto "il
Moro", il nuovo Duca di Milano), tranne i cinque anni di dominazione
veneta, dal 1432 al 1437, quando viene conquistato da Francesco Gonzaga.
La lotta seguita al tradimento del "Moro", travalica i confini delle
Alpi, scatenando una guerra tra Francia e Spagna combattuta nella terra padana:
sarà quest'ultima a prevalere, con imposizioni durissime di tasse e gabelle.
Assai fitte sono le suppliche trigolesi conservate presso l'Archivio di Stato
di Milano (città dove risiedeva il Viceré di Spagna) per chiedere un sollievo
fiscale e maggiori considerazioni ai problemi causati dalla siccità e dalla
peste dilagante. Questi problemi si aggravano sempre più, tant'è che il
feudatario dell'epoca, Francesco Sfondrati, che aveva acquistato dalla Spagna
il territorio trigolese per sfruttarlo, nel 1538 lo restituisce rendendosi
conto di aver fatto un magro affare. Una nuova guerra tra Francia e Spagna,
vede il prevalere di un'altra potenza, l'Austria, che nel 1706 pone le basi per
un dominio forte nel nord Italia, interrotto solo dalle imprese napoleoniche a
cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo. Napoleone, durante
La II Guerra d'Indipendenza (1859 - 1860) che porta l'Unità d'Italia, vede
Trigolo riconfermato come Comune dal nuovo Governo Italiano, inquadrato con
propri volontari e con il suo primo Caduto (1859), documentato, per
l'indipendenza.
Sindaco del Comune è il prof. Alfonso Cesare Biaggi, eletto nel 1999 e
riconfermato per il secondo mandato nel 2004. Il Parroco è don Giuseppe Ferri,
nominato in carica dal Vescovo di Cremona nel 1995.