IL FEUDO DI TRIGOLO:
E’ consuetudine
ricordare la famiglia Sfondrati della Riviera come unica investita del feudo di
Trigolo, ed in effetti gli Sfondrati mantennero il privilegio per circa tre
secoli.
Meno nota è invece la
vicenda dei Conti Martinengo,
che ottennero il feudo di Trigolo e di
Genivolta in qualità di Valvassini della Repubblica di Venezia per pochi anni,
e precisamente dal 1433 al 1441. Il
condottiero e Capitano di ventura al servizio della Serenissima Francesco
Gonzaga si era infatti spinto oltre i confini milanesi ed aveva esteso il
controllo anche al di là della linea di demarcazione tracciata a metà del paese
di Salvirola. La guerra tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia era
scoppiata a causa delle mire espansionistiche di Filippo Maria Visconti,
succeduto al fratello Giovanni Maria assassinato a Milano nel 1412. Nel 1433,
con la Pace di Ferrara, Filippo Maria Visconti dovette cedere alla Serenissima
le città e i territori di Brescia, Bergamo e dell’altro cremonese; i fratelli
Giovan Battista e Paolo Martinengo, Nobili Cavalieri bresciani, in cambio dei
loro servigi a favore della Repubblica di Venezia ebbero in dono come feudo le
due terre cremonesi di Trigolo e Genivolta, tolte al Ducato di Milano e
adiacenti il feudo di Barco.
L’antica famiglia
Martinengo, originaria di Brescia, si divise in più rami, tutti accomunati
dalla raffigurazione dell’”aquila rossa
coronata in campo d’oro”. Il ramo principale fu investito di un
considerevole feudo e decorato del titolo di Conte nel 1433 dal Doge Foscari e,
in seguito all’aggregazione al Patriziato Veneto, gli esponenti del casato
Martinengo ottennero le maggiori cariche e Magistrature.
Nel 1441 Filippo Maria
Visconti firmò la Pace di Cremona, suggellata dal matrimonio tra la figlia Bianca
Maria ed il Capitano di Ventura al servizio dei veneziani Francesco Sforza.
Bianca Maria portò in dote Cremona e molte terre del Contado, compreso il
territorio di Trigolo, che tornò sotto il controllo milanese.
Nel 1496, Battista Sfondrati ottenne dal Ducato di Milano i privilegi su Trigolo e Genivolta.
La famiglia Sfondrati
acquistò particolare prestigio durante il periodo della dominazione spagnola:
grazie alle enormi ricchezze in suo possesso, agli inizi del ‘500 Francesco
Sfondrati potè acquistare anche il feudo
di Bellagio, ottenendo così il titolo di “Conte della Riviera” (Riviera
orientale del Lago di Como). Fra i membri della famiglia Sfondrati, tra le più
insigni a Cremona fin dal XIII° secolo, si ricordano in particolare Battista
Sfondrati, al quale Lodovico Sforza attribuì l’onore della cittadinanza
milanese e dignità senatoria, inviandolo come ambasciatore presso Ferdinando di
Spagna, Carlo di Francia e i pontefici Innocenzo VIII° ed Alessandro VI°; il
figlio Francesco Sfondrati, divenuto Cardinale e Vescovo di Cremona nel 1549,
ed infine il Vescovo Nicolò Sfondrati (figlio di Anna Visconti) che resse la
Diocesi di Cremona per trent’anni, fino al 1590 quando fu eletto Papa con il
nome di Gregorio XIV° (unico Papa cremonese).
A Trigolo i Conti
Sfondrati figurarono tra i maggiori estimati, secondi solo al Priorato di S.
Ippolito.
Sul finire del ‘700, con
la scomparsa del Conte Carlo che morì nel 1788
senza lasciare eredi, i feudi di famiglia tornarono nelle mani dell’Erario,
mentre le proprietà private passarono in massima parte ai Serbelloni.