Ulissisme

 

Sempre in perfetta sintonia con la realtà si è a poco a poco venuto a delineare uno stato che tiene in esame l'inconscio, ossia tutte quelle manifestazioni dell'animo che spesso crediamo inesistenti e che invece spesso nella staticità dei nostri pensieri, sogni, sentimenti, hanno la loro vita. La pittura a volte può aiutare ad aprire e sconfinare oltre questo orizzonte che paradossalmente sa di infinito, di immortale, di surreale. Il viaggio che si intraprende ci porta con la mente passo dopo passo (o forse sarebbe meglio parlare di volo in volo) ad uno stato di abbandono tra metà sogno e metà realtà. L'Ulissìsme (ulissismo dell'animo) esprime questo viaggio nell'essere, alla ricerca di noi stessi nella proiezione dei nostri pensieri, sogni, emozioni, sentimenti, paure.

Spesso ci si può trovare smarriti, come se il labirinto intrapreso improvvisamente non avesse più nessuna via d'uscita. Eppure nonostante ciò (una via d'uscita esisterà sempre) è il viaggio, il cammino, la strada che noi ci avviamo a percorrere che acquista il suo significato. Il viaggio verso queste mete sconosciute del nostro inconscio assume in ogni momento temporale e spaziale il suo giusto significato, il suo peso, la sua importanza. L'uomo è alla ricerca di un qualcosa eppure non sempre l'uomo è presente in questo cammino. Se esso appare è solo una presenza temporanea o una traccia del suo passaggio, di un passato presente umano. Le ombre a volte possono esprimere questo passaggio quasi fossero tracce fossilizzate nella dimensione di un passato interiore.

Il mistero, l'enigma. Tanti oggetti anacronistici (insieme eteroclito) Nelle rappresentazioni pittoriche lo spazio è aperto, non esistono ambienti chiusi, il viaggio dell'animo è sempre presente, in movimento, dal momento che le soste potrebbero in qualche modo circoscrivere un pensiero, una sensazione di fine. C'è la vita, e l'essere trova il suo svolgimento all'aperto, alla luce di un sole, di una luna, di un cielo azzurro. Talvolta gli orizzonti divengono oscuri, cupi, ma nell'infinito e senza alcun limite di sorta non costituiscono nessun ostacolo alla libertà dell'inconscio. Il rapporto che viene a intercorrere tra i vari oggetti rappresentati viene subito a delineare un mondo apparentemente isolato, ma che invece si lega ai precedenti e ai successivi. Il silenzio ci viene incontro e ritroviamo lentamente il respiro dello spazio e del tempo: dello spazio come se il nostro animo miniaturizzato riuscisse a circoscrivere ogni oggetto, ogni personaggio, ogni elemento della rappresentazione; nel tempo poiché il dilatarsi di tale dimensione fa acquistare al nostro essere tutto il suo spessore e la sua importanza. I suoni nascono da noi, dal nostro interno, dai nostri animi e ci portano spesso ad uno stato di quiete.

Anche il silenzio è un suono le cui frequenze sono talmente basse che è facile entrare in sintonia con le atmosfere di colori, sfumature, campiture dell'opera pittorica. Il nostro inconscio trova libero campo nel sonno nel quale noi siamo allo stesso tempo artefici e protagonisti. A volte i sogni hanno i loro colori, le loro sfumature, i loro suoni, i loro profumi. Non sempre riusciamo a farli propri dal momento che quello stato onirico si dissolve nella realtà e difficilmente trova continuità nel presente quotidiano. Ma quando questo accade attraverso l'ulissìsme ecco che colori, forme, immagini possono catturare quelle sensazioni. Si va alla scoperta di mondi apparentemente nuovi, ma che analizzati a fondo sono quelli della realtà solo osservati con l'occhio dell'animo.

Ogni quadro rappresenta un viaggio, un viaggio che è un'idea attraverso la quale l'animo riesce a trovare una sua giusta dimensione, esplicandosi attraverso il colore, le sfumature, un contesto che dal reale si va, attraverso la canalizzazione dell'irrazionale, a mutare in una dimensione che attraversa un mondo onirico. Quante sono le dimensioni che influiscono in un'opera? La dimensione del piano della tela (bidimensione) viene a scomparire fin dal primo momento. La tela bianca non rappresenta pertanto nessun ostacolo, nessuna paura, nessuna preoccupazione: è solo strumento fine a se stesso. La terza dimensione già nella fase del dipingere viene superata dall'idea che immediatamente proietta l'opera in uno spazio a n-dimensioni tante quante sono le n-direzioni che il nostro inconscio ha percorso-percorre-percorrerà (la dimensione tempo è simultanea) verso l'esplicazione di quel viaggio nato dall'idea che si esplica nell'animo. Il “contatto” con l'espressione pittorica è alla base di questo ulissìsme.

La pittura è di per se stessa il mezzo e il fine per arrivare a fare di una rappresentazione-idea-viaggio un'unica entità. Il quadro non è in quanto quadro, si va oltre l'entità fisica per dare un punto di partenza psicologico ed interiore all'animo. Non esiste una classificazione oggettiva delle tematiche di una rappresentazione pittorica; anzi ogni soggetto tende a proiettare in un suo personale rapporto colori, oggetti, idee, sensazioni senza nessuna ragione. Si arriva così ad una realtà fisica interiore, dimensione in cui l'animo si trova a viaggiare alla ricerca di una soddisfazione, piacere, stimolo, verità o talvolta ad un vero e proprio stato di Nulla per azzerare ogni sensazione e poter ripartire con tutte le proprie potenzialità. Da questa soggettività l'opera si trova ad avere non un'unica finalità, ma infinite, per ogni individuo che si viene a porre davanti ad essa.

Preparazione, attitudine, conoscenza? Niente di tutto questo è necessario perché quel viaggio dentro l'uomo ci porti lontano alla scoperta di qualità, sensazioni, esperienze, cose, individui, circostanze, combinazioni atte a sviluppare in maniera più approfondita la ricerca di se stessi. Chiunque si pone davanti all'opera, chiunque trae da essa l'incentivo emotivo e interiore per intraprendere quel viaggio all'interno dell'animo. L'opera diviene mezzo e accade talvolta che questo venga oltrepassato e superato in quanto materia, colore, olio, tessuto, legno. Essa tuttavia è il potenziale nel tempo e in ogni momento può riuscire ad individuare uno o più stati di animo e svilupparli in noi stessi. Non una vita, ma molteplici vite. Diviene specchio che si autoproietta all'infinito con noi al centro dello spazio riflesso, fin tanto che non troviamo quello che entra in sintonia con le nostre emozioni, sensazioni, sogni, stati di riflessione interiore e di pace. Il contesto scenario da percorre può essere terreno oppure no. Le atmosfere degli orizzonti si perdono dietro bianche nuvole che sanno raccogliere in loro la pace interiore di ogni cosa, di ogni evento, di ogni situazione.

Esiste a fondamento una magica situazione che ci fa apparire ciò che è; e quello che non è lo ritroviamo in un cromatismo pittorico che ci aiuta a vivere anche quello che non appare. La pittura si avvale di tecniche rappresentative in cui un oggetto, una figura, uno sfondo tende a farsi strumento e mezzo per far sì che la composizione-scomposizione della rappresentazione attui automaticamente dei procedimenti di distacco e/o simbiosi viaggio e dinamicità dell'animo. Non è un gioco, né uno scherzo, né tanto meno una visione asciutta e passiva di un'analisi interiore. È altresì l'evoluzione cromatica che dalla punta di un pennello viene via via ad assumere quella idea che porta l'artista alla rappresentazione di certi oggetti, situazioni e l'osservatore ad usufruire di questo mezzo per un proprio ulissìsmé dell'animo. (1999)