Critica del prof. Novarro Guarducci

 

"Ond'io, ch'era ora alla marina volto…"

(Dante Purg. c II v.100)

Con questa mostra, inaugurata a Lido di Camaiore il 27 giugno 2001, Carlo Trevisan ha confermato felicemente le caratteristiche della sua arte e del suo estro pittorico, quelle che erano state rilevate anche in occasione della consimile iniziativa del 3 agosto 2000.

Così in "Marina con velieri" (olio su tela) o in "Marina con due pescatori" (olio su tela) si precisa la volontà dell'artista di proseguire in ricerche spaziali e prospettiche, prediligendo il giallo, non senza preziose sfumature.

Nel "Molo di Viareggio" (olio su tela) il molo è quasi stilizzato con effetti piacevoli e divide cielo e mare in un bagno di tonalità grigie che si susseguono.  Ne "La prima volta" (olio su tela) il soggetto si arricchisce di volumi, dalla sfera, al cilindro, ai parallelepipedi, suggerendo movimento in potenza e, attraverso una finestra, una fuga verso l'infinito.

In "Marina con bambine" (olio su tela) le figure femminili, protagoniste, ci inducono ad immaginare il tuttotondo. Mentre in "Party da Mrs. Bottle, l'arrivo" (olio su tela), ne "La festa" (olio su tela), ne "La fine" (olio su tela), volumi, realizzati con tonalità lievi e intenzioni parzialmente simboliche, ricordano le lacerazioni proprie del mondo in cui viviamo o momenti di stasi, resi con sapienza interpretativa. In "Un giorno di maggio" (olio su tela) i colori, ben intonati, rimarcano una realtà sentita in modo personale ed una sedia a sdraio, dalla tela disegnata a righe bianche e rosse, rappresenta una notazione umoristico-gioiosa, cosa che ci è stato possibile rilevare anche in precedenza. 

In "Marina di Carrà(ra)" (olio su tela) si confermano geometria e volumi mentre "Marina Marino Marini, omaggio" (olio su tela) è una riuscita e gustosa rielaborazione di un'opera del grande scultore.

"Il castello del pittore" (olio su tela) si colloca tra sogno e realtà e "Babele" (olio su tela) mostra la solitudine della torre che propone agli occhi dell'osservatore un'altra solitudine, espressa non tanto dal soggetto quanto dalle tonalità cromatiche e dal complesso della composizione.

In questa e in altre opere fra quelle, numerose, esposte, emerge, ed è individuabile facilmente, una tal quale novità in relazione al contenuto ed ai mezzi espressivi, appaiono nuovi spunti che devono indurre l'artista, presa coscienza, a proseguire decisamente sulla strada della intensificazione dell'impegno creativo e della assunzione di nuovi linguaggi e formule compositive. (2001)