Sito di sr. Giovanna della Congregazione delle Mantellate Serve di Maria
Santa Giuliana Falconieri
Vergine Etimologia: Giuliana = dal latino: appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana Emblema: Giglio
Giuliana Falconieri, vergine (1270 c. -
1341) proviene da una famiglia nobile nella quale la santità era di casa.
Suo zio paterno, Alessio, è uno dei Sette Fondatori dei Servi di Maria. |
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Assieme ad altre giovani e donne di santa vita, che perseguivano lo stesso
proposito di conversione e di carità, si ritrovava nella chiesa dei Servi, a
Cafaggio, alla porta della città. Qui esse prendevano parte alla liturgia,
cantavano le lodi della Vergine, e si dedicavano a servire i fratelli,
specialmente i più poveri. “Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” (Mt 25,40) Giuliana era guida alle altre compagne ed insieme diedero vita ad un monastero (chiamato delle Mantellate per l'ampio mantello che esse indossavano), improntato alla più rigida disciplina e alle più aspre penitenze. Digiunavano completamente il mercoledì e il venerdì di ogni settimana, mentre il sabato si accontentavano di solo pane ed acqua. Tutti i giorni poi esse trascorrevano gran parte del tempo nella preghiera e nella contemplazione dei sette dolori di Maria. Era la risposta della cristiana pietà ad una città, Firenze, divisa da discordie, da inimicizie e da invincibili rancori che provocavano ogni giorno sanguinose vendette. Giuliana resse il convento delle Mantellate per oltre quarant'anni. Negli ultimi giorni di vita, l'acuirsi di una malattia di stomaco che l'aveva a lungo tormentata le impedì di ricevere l'eucaristia. Chiesa allora che un'ostia consacrata le fosse posata sul petto. Ebbene, quell'ostia sparì mentre Giuliana morente pronunciava le parole: "Mio dolce Gesù, Maria". E sul suo petto restò un marchio viola, come se l'ostia vi si fosse impressa. "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". (Gv 6,51) |
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