Il giardino Nuova Gussonea dell'Etna
ubicato sul più alto vulcano d'Europa, viene istituito nel 1979,
tramite una convenzione tra la Direzione Generale delle Foreste della
Regione siciliana e l'Università di Catania.
L'area prescelta si estende per oltre 10 ha sulle
pendici meridionali del vulcano, ad un'altitudine compresa fra 1700 e
1750 m. Essa ricade nel demanio regionale "Giovanni Saletti" ed è
situata in una zona ove la vegetazione forestale, rappresentata da
formazioni a Pino laricio, è compenetrata dalla vegetazione del piano
di alta montagna (Astragaletum siculi).La
denominazione "Nuova Gussonea" è stata scelta sia per ricordare il noto
studioso della flora sicula, Giovanni Gussone, sia per dare continuità
ad una iniziativa similare che risale agli inizi del secolo dovuta a
Fridiano Cavara, che fondò (1903) sul versante meridionale dell'Etna il
giardino botanico "Gussonea", la cui attività ebbe breve durata.
Vi si accede tramite una pista
carrozzabile che conduce al Rifugio Valerio Giacomini, base logistica
per il personale; da esso si diparte una serie di sentieri pedonali,
che lo collegano ai vari settori.
Il giardino botanico etneo, pur essendo assimilabile ad altre
istituzioni similari (giardini alpini e di montagna, orti botanici) si
differenzia sostanzialmente da esse non solo in quanto ubicato su una
montagna vulcanica, in piena regione mediterranea, ma anche per la
struttura e funzione che ad esso si è inteso dare.
Il giardino, destinato ad
ospitare solo specie e comunità vegetali etnee, è suddiviso in settori,
che comprendono:
aree destinate alla costituzione di
cenosi boschive, caratterizzate rispettivamente da faggio, betulla
dell'Etna, cerro, pino laricio, roverella, leccio;
aree destinate ai principali aspetti
di degradazione di tali cenosi;
aree sperimentali con finalità
applicative;
una superficie lavica per lo studio
dei processi della colonizzazione vegetale, anche a fini applicativi;
una cavità nella roccia lavica per lo
studio degli adattamenti dei vegetali alla diminuzione dell'intensità
luminosa;
un vivaio per la semina, la
coltivazione e l'acclimatazione delle piante da porre a dimora in pieno
campo;
un'area comprendente circa 200
aiuole, realizzate principalmente per fini didattico -divulgativi; in
essa vengono riunite, distinte per piani altitudinali, le specie più
significative dell'area etnea;
una stazione meteorologica per il
rilevamento dei dati climatici.
Si dispone altresì di un erbario
delle specie etnee spontanee ed introdotte rappresentate nell'area del
giardino e di una spermoteca contenente semi, raccolti annualmente, il
cui elenco viene riportato nell'"Index seminum", diffuso periodicamente.
Basato essenzialmente su principi
sinecologici, il giardino Nuova Gussonea ha tra i molteplici obiettivi:
la salvaguardia di
entità della flora etnea e di unità vegetazionali minacciate di
estinzione;
la coltivazione,
la moltiplicazione delle entità locali e la reintroduzione di specie
autoctone localmente scomparse;
la tutela e la
conservazione delle risorse genetiche vegetali;
la salvaguardia
delle fitocenosi e la conservazione delle loro diversità, a garanzia
del mantenimento degli equilibri naturali;
la divulgazione
delle conoscenze sulle peculiarità della flora e della vegetazione nel
particolare ambiente etneo.
Il giardino, per la struttura e
la funzione che ad esso si è voluto dare, ha un ruolo significativo nel
campo dell'educazione ambientale. Esso, consentendo la conoscenza
diretta di specie e comunità vegetali fra le più significative
dell'ambiente etneo, nel suo diversificarsi in funzione delle
variazioni del clima e del substrato lavico, assume il ruolo di centro
di promozione ed educazione ecologica permanente.
Le conoscenze a cui ogni visitatore potrà pervenire gli saranno di
valido ausilio per meglio comprendere il mondo vegetale e il suo ruolo
nel vasto ambiente etneo.
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