Psicologia dell'Investimento
Seconda parte -
Anticipare la massa
di: Salvatore Guarino
SG23364165
Nel precedente
documento, trattando della psicologia dell'individuo, si è
visto come sia difficile per l'investitore mantenere razionalità ed
obiettività di pensiero di fronte alla volatilità dei mercati. I
mercati finanziari sono, per definizione, vettori stressogeni per gli
individui non preparati adeguatamente ad affrontare repentine
mutazioni di scenario. L'investitore costruisce la sua strategia
attingendo alle tante informazioni disponibili. Bollettini societari
, reports, analisi di settore o semplicemente rumors divulgati con
ogni mezzo formano la sua "coscienza di investimento". Quando però, la
volatilità del mercato nega la sua attesa, per l'ennesima volta, può
insorgere nell'individuo qualche problema di autostima; per dirla con
l'analisi Transazionale di E. Berne scatta il meccanismo inconscio "Tu
sei OK - io non sono OK" con conseguenze piuttosto spiacevoli. Le cose
cambiano, però, se l'attività in questione ed il
processo decisorio sono condivisi con altre persone con cui si è
in contatto.
In questo breve lavoro accenneremo alle dinamiche delle informazioni
che influenzano i mercati (market movers) nel loro impatto
sugli investitori attraverso il meccanismo delle influenze sociali.
Come Keynes sosteneva, i mercati raggiungono l'efficienza nel momento
in cui i prezzi riflettono accuratamente il loro valore fondamentale
(inteso come la sommatoria scontata del flusso di dividendi futuri
attesi). In realtà, però, non è difficile riscontrare come la
volatilità delle attività finanziarie, osservata sui mercati reali,
sia superiore a quella ipotizzabile attraverso variazioni delle
aspettative razionali. Ne deduciamo, quindi, che la quantità di
informazioni che arrivano quotidianamente sui mercati è relativamente
scarsa rispetto alla variabilità dei prezzi riscontrata.
Di conseguenza, la teoria economica tradizionale ha
difficoltà a spiegare determinate oscillazioni di valori. Questo
vuoto si riflette nell'incrementarsi delle difficoltà nel prendere
decisioni anche in contesti in apparenza banali. Ne deriva che
il valore di un titolo dipende, in buona misura, dall'opinione che la
gente ha di esso.
Le variazioni di prezzi sono quindi dovute, oltre
al flusso di dividendi attesi, anche a tutte quelle informazioni meno
direttamente correlate con la borsa e che generano il cosidetto "sentiment
di mercato".
Fattori economici e non: due famiglie di investitori
Si possono quindi delineare due tipologie di investitori:
- la prima è rappresentata dalle persone che, per
le loro strategie di investimento, associano le oscillazioni dei
prezzi ai fondamentali economico-patrimoniali dell'azienda quotata ed
al settore di appartenenza;
- la seconda comprende, invece, gli investitori che considerano i
prezzi di mercato meno correlati a fattori economici e maggiormente a
fattori di tipo psicologico-comportamentale degli operatori.
Vi è comunque un'attività mentale di carattere cognitivo comune a
tutti; ossia il tentativo di cercare di anticipare la realtà. Vivendo
in uno stato di aspettativa (di nuove informazioni) è normale che si
sviluppi una predisposizione psicologica ad accoglierle ed
interpretarle.
A volte si incorre nell'errore di giudicare eventi futuri attraverso
le informazioni che si hanno sui medesimi eventi accaduti in passato o
in tempi più recenti.
È data per scontata, del resto, l'impossibilità di ottenere
l'informazione completa sotto tutti gli aspetti riguardo ad un
dato mercato o un dato bene. Da qui l'importanza di saper gestire il
flusso di informazioni, seppure incomplete ed a volte distorte.
Ogni persona che ha a che fare con un problema, deve prendere una
decisione e per farlo è richiesta un'attività mentale che sappia
mettere a confronto tutti gli elementi assorbiti, rielaborarli,
classificarli in ordine di importanza secondo l'opinione che
l'individuo ha in merito.
Ogni input viene rivestito di un valore favorevole o sfavorevole, a
seconda che sia in linea con la personale opinione che ciascuno si
forma.
Questo processo di rielaborazione dati continua finché non si è
raggiunto il massimo livello di know-how. Da qui nascono, nella
maggior parte dei casi, le opinioni personali e ne derivano le scelte
per risolvere i problemi attuali e per fare previsioni in merito a
quelli futuri.
A tal proposito, ricordiamo un valido adagio che
qualifica il comportamento dell'analista tecnico discriminando il suo
diverso approccio psicologico verso i mercati: "In
Analisi tecnica è meglio dimenticare quello che crediamo e invece
credere in quello che vediamo "
Ogni individuo utilizza questa ricerca del vero, del giusto, ed ognuno
entra a far parte così di una grande comunità composta da tutti gli
altri membri che riflettono ed agiscono come lui sullo stesso oggetto.
Lo scopo comune a tutti è quello di raggiungere il successo delle
proprie previsioni e questo sui mercati finanziari significa
soprattutto guadagnare.
Il meccanismo delle influenze sociali e
la dissonanza cognitiva
Tornando alle informazioni, queste sono fruibili da tutti gli
operatori nello stesso momento grazie alla diffusione delle reti
telematiche e del tempo reale, ma le previsioni che ne scaturiscono
divergono tra loro. Ciò perchè, come si è detto, non viene attribuita
la stessa valenza agli elementi processati. Esiste inoltre un fenomeno
capace di pilotare le decisioni individuali conformandole a quelle del
gruppo. Si tratta del meccanismo 'delle influenze sociali'
secondo il quale le opinioni individuali tendono a coincidere con
quelle della massa.
La spiegazione psicologica di questo fenomeno è
insita nel fatto che il gruppo è percepito come una unità omogenea
formata da una moltitudine di idee e di comportamenti accettati dalla
maggioranza. Il modello concettuale comune si evolve e si sviluppa
perché i membri del gruppo tendono a costruirsi rappresentazione che
siano coerenti con i valori comuni.
Questo meccanismo spontaneo di normalizzazione e conformità forza i
membri ad allinearsi tra di loro e con l'opinione dominante,
indipendentemente dal fatto che la si ritenga giusta o meno e che ci
si comporti incoerentemente con le proprie convinzioni . Nella
fattispecie dei mercati finanziari questo fattore contribuisce ad
aumentare la volatilità dei prezzi in quanto aumenta la forza dei
movimenti in corso anche se questi non appaiono sempre giustificabili.
In mercati Orso ci si allinea facilmente con l'opinione ribassista
dominante. E' una situazione nella quale a favore del conformismo
si perde o quanto meno si mette in secondo piano la propria oculatezza,
si esalta il valore dell'opinione dominante minimizzando quella
propria.
Sotto l'aspetto psicologico la motivazione risiede
nel fatto che quando si è in disaccordo con gli altri (nella
fattispecie quando si è contro il mercato) si prova una sgradevole
tensione che si cerca di eliminare o ridurre ricorrendo all'incoerenza
verso le proprie idee. Quando il soggetto avverte questa dicotomia tra
il proprio pensiero ed il comportamento, in psicologia si dice che si
trova in "dissonanza cognitiva".
Molti psicologi sono convinti che ogni persona sia
animata dalla necessità di coerenza tra le proprie idee. Se
questo non dovesse avvenire producendo incoerenza si sarebbe mossi
dall'esigenza di un ripristino della coerenza stessa.
Festinger si è
occupato di questo problema, che nel caso d'incoerenza viene appunto
denominato dissonanza cognitiva. Festinger rileva che tanto più
c'è dissonanza tra la rappresentazioni che si hanno nel mondo, tanto
più è forte il disagio per l'incoerenza che necessita di una
risoluzione, e lo è maggiormente all'aumentare dell'importanza delle
rappresentazioni medesime. La risoluzione della dissonanza può
avvenire attraverso una modifica del proprio comportamento, o
attraverso la modifica della rappresentazione.
Per fare un esempio
semplice, se si disprezza chi ruba, e si sta per comprare una
autoradio presumibilmente rubata, si può decidere, nei termini della
risoluzione della dissonanza, di non comprare più l'autoradio o si
cambia la propria opinione su chi ruba, giustificandolo come uno stato
di bisogno.
Tutto ciò dimostra, come il bisogno di coerenza cognitiva
può influenzare il cambiamento negli atteggiamenti; infatti, ad una
coerenza logica si associa una coerenza di atteggiamenti.
L'investitore in oggetto, però, non ravvisa la necessità di
risoluzione di questa dissonanza, (se non nel lungo tempo) perchè
l'uniformarsi all'opinione del gruppo, pur non condividendola,
presenta anche indiscussi vantaggi, soprattutto quando ci si sente in
pericolo.
In realtà se l'individuo ha paura di perdere del
denaro, ne ha molta di più di farlo da solo; trovandosi in difficoltà
o sbagliando non avrebbe nessuna scusante per i propri errori; invece
nel gruppo il senso di colpa sarebbe minore in quanto diviso con gli
altri. Possiamo così trovare una spiegazione al quesito che ci siamo
posti inizialmente; ossia perché spesso le oscillazioni dei prezzi non
possono essere adeguatamente spiegate con delle motivazioni di
carattere fondamentale, o almeno non solo con quelle, e perché la
psicologia delle masse tende ad aumentare in maniera esponenziale per
indagare e anticipare quelli che possono essere considerati ormai
naturali movimenti di mercato.
Facendo ora un passo avanti possiamo evidenziare il fatto che la
necessità di appartenere ad un gruppo aumenta nel momento in cui ci si
sente in pericolo; considerando che i mercati finanziari sono un campo
molto fertile per l'insorgere di minacce, le situazioni di
aggregazione spontanea sono assai frequenti. In borsa, il trend in
questo senso funziona come un catalizzatore, influenza il gruppo
spinge e genera le sue opinioni.
Come procede il ciclo del gruppo
Nella globalità dei mercati finanziari coesistono svariati
gruppi ognuno dei quali con differenti idee.
Ogni gruppo nasce e muore attraverso il cosiddetto 'ciclo vitale del
gruppo' composto dalle fasi di crescita-maturità-declino.
Gruppi rialzisti e gruppi ribassisti, seppur coesistendo, mostrano
un'alternanza nelle fasi di crescita, maturità e declino dei propri
ideali e ne deriva uno speculare alternarsi sui mercati delle fasi
Toro e Orso.
Ciò è tra l'altro intuitivo in quanto se il mercato presenta
condizioni adatte al formarsi di convinzioni rialziste,
simultaneamente implicherà il declino di coloro che hanno idee
contrapposte. Altresì logico è il riflesso di tale movimenti sui
prezzi: essi salgono quando prevalgono i gruppi rialzisti e scendono
quando prevalgono i gruppi ribassisti.
Operativamente parlando, questi concetti ci possono tornare utili.
Capite le dinamiche retrostanti le psicologie dei gruppi,
difficilmente si andrà contro mercato, ma si cercherà di abituarsi a
seguire i trends anche nel momento in cui il punto di vista personale
non è perfettamente concorde (the trend is your friend).
Anche nell'analisi tecnica, del resto, la psicologia gioca un ruolo
importantissimo. È un codice comune a tutti gli analisti che fa sì che
alla rottura di una figura o di una trendline, il mercato si porti
spesso esattamente sul target price della figura stessa. (profezia
autodeterminata).
Questo perché, essendo la decodificazione del segnale comune al
maggior parte degli analisti, anche l'obiettivo è spesso comunemente
atteso. Al momento del break, gli analisti che accompagnano il
movimento generatosi assieme alle masse che lo seguono, spesso
inconsciamente, determinano il sempre più frequente successo
dell'analisi tecnica.
Il mercato e le mani forti
I grandi speculatori, coloro cioè che possono
condizionare il mercato grazie alla mobilizzazione di grandi risorse
in breve tempo, sfruttano spesso le conoscenze della psicologia
comportamentale dei gruppi per assicurarsi lauti guadagni.
Ciò, avviene non solo, come si crede, nei confronti
della massa di investitori sprovveduti, i cosiddetti "lemmings" o
"parco buoi", ma soprattutto nei confronti di investitori con
competenze tecniche, ma non sufficientemente disciplinati
nell'applicazione degli strumenti operativi (es.filtri di tempo e
profondità , stop-loss, stop and reverse ecc.).
Consideriamo, ad esempio, una situazione in cui un mercato azionario
si trova in fase "trendless", ossia di estrema incertezza.
Mani forti, nel bel mezzo della congestione, iniziano a comprare
massicciamente, tanto che i prezzi superano le soglie tecniche che
consentono l'entrata nel mercato (decodifica comune del segnale cui
accennavamo sopra) Il veloce rialzo delle quotazioni è altresì
favorito dagli scambi di solito rarefatti in situazioni di trading
range.
Numerosi investitori si mettono in coda contemporaneamente sul
breakout dei prezzi, spingendo di riflesso sui livelli dei corsi,
mentre tanti altri intervengono con effetto imitativo (modering) più
per la paura di perdere il treno del rialzo, che per reale convinzione
che il trend sia cambiato. Le mani forti riescono progressivamente a
smobilizzare la grossa posizione accumulata nelle precedenti sessioni
e ad assumere posizioni contrarie "corte" grazie alla forte domanda
sull'attività finanziaria in oggetto, che non viene meno neanche in
occasione del primo ribasso, percepito dai più come semplice
correzione. I corsi, nelle sedute successive, attraversano in
discesa la zona di congestione rompendo progressivamente i livelli di
supporto, ed alimentando così la ripresa del trend ribassista.
Lo scenario che ne segue è facilmente ipotizzabile:
- Per gli analisti tecnici si è trattato di un
semplice "falso segnale rialzista" (whipsaw) o al massimo di una
trappola del toro (bull trap)
- Per molti altri professionisti, invece , l'evento si è trasformato
in un'opportunità favorevole grazie al tempestivo utilizzo di tecniche
di tipo "stop and reverse" che hanno consentito di tagliare
immediatamente le piccole perdite e posizionarsi nella nuova direzione
prodotta dall'inversione dei prezzi.
-Per la massa degli investitori, entrati sul mercato in occasione del
breakout dei prezzi, si è verificata l'ennesima lunga perdita ed il
pentimento di non essere stati in grado di cogliere l'attimo fuggente
ed uscire in tempo. A questi rimarrà sempre la consolazione di
raccontare l'ennesima brutta avventura e "fare gruppo"con gli altri
sfortunati investitori sempre in lotta col nemico di sempre: il
mercato. La sintonia col sentiment dominante del mercato si è così
ripristinata.
s.g.
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