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<-- (I Trading systems) -->

Il progetto - Definizione delle aspettative

 
 
di: Antonio Pantalena 

 


Molti appassionati di borsa che hanno deciso di intraprendere la strada del trading sistematico sono alla ricerca di un sistema che "funzioni". E cioè? "Un sistema che faccia far soldi!" è la risposta più immediata.

Ebbene, come già detto, il sistema "perfetto", che guadagna tanto, sempre e subito, sembra non esistere, o almeno, pare che ad esso noi comuni mortali non possiamo avere accesso. Quello a cui non possiamo aspirare è realizzare un trading system che produca un utile più o meno consistente, attraverso un maggiore o minore numero di operazioni, aventi un determinato orizzonte temporale e che, necessariamente, saranno accompagnate da perdite di una certa entità. Come mai tutti questi elementi variabili? Semplice, perché ogni sistema ha alle sue spalle una strategia ed ogni strategia segue una via diversa per arrivare all'utile. Un sistema realizzato per il trading intraday, ad esempio, sarà verosimilmente caratterizzato da un elevato numero di operazioni di breve durata, ognuna delle quali realizzerà un piccolo guadagno, se va male, una piccola perdita. Data la ridotta entità degli utili per operazione, lo "scalper" vorrà quindi che il sistema realizzi un'elevata percentuale di operazioni vincenti, altrimenti le tante piccole perdite gli rosicchieranno pian piano il capitale.

Allora il sistema che "funziona" di cui sopra, per il nostro trader con orizzonte di brevissimo, sarà quel sistema che realizza un elevato numero di operazioni vincenti di breve durata (accompagnate quindi da guadagni contenuti) e che non generi grosse perdite. Un trader-"cassettista", al contrario, potrebbe essere alla ricerca di un sistema che generi un ristretto numero di operazioni destinate ad avere una vita più o meno lunga e ad essere caratterizzate, quando in utile, da rendimenti a due cifre.

Fuori due!

 

Da quanto detto si desume che, prima di testare un sistema, dobbiamo avere ben chiare quelle che sono le nostre aspettative circa il suo comportamento. Dovrà essere ben definita, quindi, non solo l'entità degli utili previsti (anzi, come vedremo in seguito, forse questo è uno degli elementi meno importanti), ma il numero di operazioni, la loro durata, l'entità delle perdite medie e massime, la percentuale di operazioni vincenti, ecc. Non esistono valori ottimali in assoluto di queste, come di altre variabili ma valori che possono essere considerati più o meno soddisfacenti in funzione di quelle che sono le esigenze e le caratteristiche di trading dell'operatore. Queste ultime, poi, sono influenzate anche da altri fattori quali la personalità e dai capitali a disposizione del trader: se questi è molto ansioso o dispone di capitali " limitati" ovviamente non potrà adottare un sistema che prevede perdite di grossa entità o che si protraggono per un tempo lungo, anche nel caso in cui i suoi rendimenti potenziali risultino decisamente elevati. Per questi motivi si può stabilire se un sistema sia "funzionante" o meno solo dopo aver delineato i prerequisiti che esso deve soddisfare al fine di poter essere ritenuto tale da chi intende adottarlo.

Ai fini della definizione delle aspettative e della verifica della rispondenza del sistema alle esigenze di chi opera Chande ha suggerito uno strumento che può aiutare nella distinzione tra un sistema accettabile ed uno da rifiutare. Si tratta della Chande Comfortable Zone, da egli illustrata in occasione del secondo incontro annuale SIAT tenutosi a Vietri sul Mare (SA) il 24 e il 25 Giugno 2000.

Un sistema, nel momento in cui si posiziona fuori dall'area verde, e' da accantonare o da rivedere

 

In pratica Chande suggerisce di considerare tre misure di performance del sistema: i rendimenti medi attesi, quella che per adesso chiameremo semplicemente perdita massima sopportabile (indicata in figura con il termine drawdown) e la massima durata accettabile per una perdita. Queste misure limite, ovviamente, saranno funzione delle aspettative di che realizza o testa il sistema. Rappresentando le tre variabili graficamente è possibile, così, visualizzare l'area di accettabilità del sistema e il posizionamento dello stesso all'interno di questa. Potremmo facilmente distinguere, in tal modo, i sistemi da scartare da quelli da implementare. Questo è, ovviamente, solo un approccio alla definizione delle aspettative; aiuta però a capire quanto importante sia questa fase della costruzione di un trading system.

Molto probabilmente alcuni discorsi ora accennati vi saranno più chiari una volta che avremo affrontato nel dettaglio le varie misure di performance. Per adesso il messaggio che vorrei lasciare è questo: non esiste il sistema perfetto per tutti, ma diversi tipi di sistemi sono adatti a diversi tipi di trader. E' necessario, quindi, definire le proprie aspettative nei confronti del TS per poter stabilire l'accettabilità o meno dello stesso.

Ma quali misure dobbiamo considerare? Lo scopriremo presto! C'e' prima un altro piccolo aspetto da considerare; di questo parleremo la prossima volta.

a.p. - 4 marzo 2001

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Si precisa che questa Rubrica, occupandosi esclusivamente di Analisi Tecnica, non terrà conto di 'voci' od altre cose del genere, limitandosi ad analizzare oggettivamente i grafici proposti. Le pagine di questo sito non costituiscono servizio di consulenza finanziaria né sollecitazione al pubblico risparmio. Le indicazioni riportate sono frutto di analisi amatoriali e vengono diffuse come elementi di studio o semplici spunti di riflessione. L'autore ed il Web Master declinano pertanto ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza delle suddette indicazioni.

 

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