Dow Jones: ma quel TOP
non l'ho già visto?
di Giuseppe
Ruggiero
L'attuale fase di
incertezza del mercato potrebbe essere ulteriormente condizionata
dall'andamento di Wall Street. L'accostamento del potenziale
triplo massimo del DJIA a quello
segnato dall' Indice Comit della borsa
italiana nel 1994 può sembrare un poco azzardato,
ma la presenza alcuni elementi in comune dovrebbe indurre ad
una certa prudenza. Converrà, pertanto, monitorare attentamente
l'eventuale rottura della base del canale rialzista a quota 10750
ed il successivo importante supporto a 10650 circa. Osserviamo
dunque i grafici:
Grafico 5.1 Indice DJIA al 17/09/99
su scala semilogaritmica con RSI(14), in grigio, sovrapposto.
Grafico 5.2 Indice Comit al 1994 su
scala semilogaritmica con RSI(14), in grigio, sovrapposto.
Non si può
certo nascondere qualche segno di 'stanchezza' dell' attuale
trend del DJIA, anche se divergenze e perdita di momentum (vedi
Price ROC) sono meno evidenti rispetto a cinque anni addietro.
Se a ciò però aggiungiamo il fattore 'stagionalità'
poco favorevole, l'andamento dei tassi e l'analisi secondo il
principio delle Onde di Elliott che sembra collocare il mercato
americano in una 'fase di maturità' (ma questo merita
conferma ed un approfondimento specifico), la nostra soglia dell'attenzione
dovrà essere ancora più elevata.
Attualmente ci troviamo
alla base del canale ascendente e quindi non è da escludersi
un rimbalzo delle quotazioni. D'altronde Wall Street, bestia
nera degli analisti :-) , ci ha spesso smentiti con cambiamenti
di rotta improvvisi. Ma quel treno, se dovesse ripartire, potrebbe
forse essere meglio... perderlo.
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