Senza fretta... per scoprire, conoscere e apprezzare

Chi Siamo

Le Escursioni Eventi News Racconti Links Gallery
                                                       

Slovacchia: avventura sui Monti Tatra

Un breve trekking , una bella esperienza tra gli escursionisti dell’Est

Un trekking su monti Tatra in Slovacchia…un’affascinante proposta di Trek 2000 escursionismo e trekking. Ecco il racconto della nostra ricognizione su queste montagne fantastiche che invitiamo a scoprire con noi.

 

Una festa d’inizio estate, tre amici attorno ad un tavolo parlano di montagne, di viaggi e di avventure. Uno borbotta : perché non facciamo un trekking sui Monti Tatra? ...I Monti Tatra ! Ma dove stanno ? … Sono quelli dove il Papa andava a sciare?

E’ nata così l’idea di partire alla «scoperta» di queste montagne sul confine della Slovacchia con la Polonia a poco più di un centinaio di chilometri dall’ Ucraina. Raccolta qualche notizia in più, con molta curiosità ai primi di luglio con altri due amici, siamo partiti con un pulmino alla volta di Strbské Pleso, paese posto a 1355 mt. di altezza sul versante slovacco degli Alti Tatra , ad oltre 1.350 km. da qui. Dopo molte ore, passando per luoghi assai diversi dai nostri, con paesi e cittadine che conservano evidenti segni del trascorso regime politico amministrativo, arriviamo a Strbské Pleso, paese adagiato sulle sponde dell’omonimo lago ed immerso in stupende pinete. Il tempo necessario per procurarci delle carte escursionistiche, poi via a curiosare un po’ in giro per le strade del paese che ci appare subito diverso dai nostri bei villaggi alpini , con case e palazzi dalle tipologie edilizie post moderne che ci ricordano gli alberghi e i condomini di alcune località sciistiche di casa nostra; uno svettante trampolino ci fa capire che qui si praticano sport invernali di un certo livello. Poi, con qualche segno di stanchezza per le troppe ore trascorse a bordo del pulmino, ma con molta euforia ci incamminiamo per raggiungere il primo rifugio che per fortuna è a circa 1h e 30’ di strada. Un pennacchio di fumo ci segnala il rifugio, che ci appare sulla rive del lago Popradske a mt. 1500 di altezza, circondato dalla pineta e con le montagne che fanno da quinta in un ambiente davvero suggestivo, che ci proietta subito nella giusta dimensione di questi monti. I Tatra sono proprio delle gran belle montagne! Appendice settentrionale dei Carpazi , non presentano particolari altezze: la cima più alta, il Gerlachovsky, arriva a mt. 2.654; sono senza ghiacciai, ma per le loro aspre caratteristiche sono stati culla dell’alpinismo cecoslovacco.

Si elevano dai pascoli dell’altopiano tra Vazec e Poprad con morbidi versanti costellati da numerosi laghetti di origine glaciale e ricoperti da immense pinete di abete rosso, che salendo di quota, intorno ai 1700 mt. cedono il posto a vaste distese cespugliose di pino mugo. Poi di colpo i monti si impennano aspri e selvaggi in un susseguirsi di valli, creste, selle e picchi, creando un ambiente quasi, lunare dove la roccia disgregandosi crea immensi giochi di pietraie e di ghiaioni; paesaggi che già a prima impressione ci sembrano un luogo ideale per tutti gli appassionati di montagna di ogni ordine e grado.

Alcuni centri di recente formazione svelano la vocazione turistica di questi luoghi, frequentati per lo più da abitanti dei paesi dell’ Est Europa, in parte da austriaci e da tedeschi; una buona rete sentieristica e numerosi rifugi favoriscono la pratica dell’escursionismo e dell’alpinismo. Alla sera conosciamo parecchi escursionisti:

slovacchi, cechi, polacchi , tedeschi; un’orchestrina suona in nostro onore «Marina Marina», da noi subito cantata e coinvolgendo tutti i presenti che a loro volta esibiscono repertori a noi sconosciuti. Il giorno successivo, per un facile ma erto sentiero ci portiamo al colle di Ostrva ( mt. 1994), da qui lo sguardo corre lontano nella valle e sulla catena dei monti, dandoci un bel colpo d’occhio; conosciamo un gruppo di ungheresi che intonano un canto folkloristico del loro paese, anche qui passiamo un po’ di tempo in loro compagnia tentando a vicenda di seguire i cori. Proseguiamo per un sentiero ben tracciato su pietraie e tra macchie di pino Mugo, in un continuo saliscendi passando per il lago di Batizvske (mt. 1884) che un po’ ci ricorda il laghetto

del Capezzone, arriviamo dopo circa 3h e 30’ al grande rifugio di Sliezsky (mt. 1670) sulle rive del lago e ai piedi del Gerlachovsky . Sostiamo per il pranzo senza troppo pensare alla seconda parte più impegnativa dell’itinerario che ancora dobbiamo percorrere. Dopo qualche ora ci rimettiamo in cammino, lasciando il facile sentiero di mezza costa per salire in una valle che si incunea tra i monti. Il tempo improvvisamente si guasta, cade la pioggia, mentre il brontolio di un temporale che si avvicina ci desta qualche pensiero, frotte di escursionisti inzuppati ritornano a valle, decidiamo comunque di proseguire. Il sentiero nell’ultimo tratto diventa impegnativo e attrezzato con catene, superiamo alcuni dirupi e raggiungiamo il passo di Polsky (mt. 2200), lo sguardo cerca a fatica tra le basse nubi la valle sottostante già in territorio polacco. Continua a piovere, per fortuna il temporale sembra allontanarsi, affrontiamo una ripida e scivolosa discesa perdendo circa 200 mt. di quota, per poi risalire per un ripido canalino attrezzato sino ad una bocchetta posta a circa 2300 metri. Con sollievo scorgiamo in fondo alla valle il rifugio Zbojnicka ( mt. 1960) nostra meta che raggiungiamo in un’oretta. Dopo aver camminato per tutta la giornata, è confortante trovare un punto d’appoggio che, purtroppo, scopriamo gremito di escursionisti e senza più brandine a disposizione; non ci resta quindi che preparare il saccopelo sul tavolato del pavimento e accettiamo di buon grado il silenzio che il rifugio impone alle 22,00.

Il giorno successivo, con uno splendido sole, scendiamo lungo la stupenda Vel’ka Studena dolina, con panorami da mozzafiato e costeggiando un torrente con spumeggianti cascate, in circa quattro ore raggiungiamo Vysoke’ Tatry (mt. 1100), grande centro turistico di sport invernali .

Con un trenino a cremagliera, dopo una ventina di km. ci ritroviamo al punto di partenza.

E’ stata una breve ma intensa esperienza, condivisa con Doriano, Simone, Gino e Alessandro, che meriterebbe di essere ripetuta magari con altri amici e con qualche giorno in più a disposizione. Un breve trekking che ci ha proiettati in realtà diverse, una bella avventura tra gli escursionisti dell’Est che, scoprendoci italiani, ci hanno sempre dimostrato grande simpatia: in allegria, tutti insieme, tra cori , canti e boccali di birra, realizzavamo un’ unione ideale che superava i diversi idiomi e le differenti culture.

                                                                                                                        Dario

 

TREK 2000  Via Salaroli, 11 Fornero 28897 (VB)  Tel. 0323 60600 - 032387313                                                              e-mail      info@trek2000.it                             sito web     http://www.trek2000.it