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ERICE VETTA

Sorge sull'omonimo monte (anticamente monte San Giuliano). Di origine medievale, il paesino è ricco di fascino per la particolare atmosfera silenziosa e per i panorami mozzafiato che si possono ammirare in tutte le direzioni (Trapani con le Egadi e Marsala ad ovest e a sud, il golfo di Bonagia e di Cofano a nord-est, i monti Sparagio e Inici a est). 

(Nella foto: vista dal castello di Venere di Erice. Si riconosce il monte Cofano sulla destra)

In condizioni di ottima visibilità è possibile addirittura osservare anche l'isola di Pantelleria. Si tramanda, inoltre, che in particolari condizioni climatiche si arriverebbe a vedere perfino la costa tunisina.

Il borgo era l'antica città sacra degli Elimi, un popolo molto antico di cui si sa poco o nulla. La caratteristica principale della cittadina sono le strade lastricate, i tranquilli cortiletti fioriti, le case di pietra scurita dal tempo.

               

(Sopra: la forma triangolare del borgo medievale di Erice Vetta e uno scorcio delle viuzze)

La parte più alta della cittadina (752 m) è occupata dal Castello di Venere: si tratta di un suggestivo tempio dedicato alla dea mediterranea della fecondità, protettrice dei naviganti - Astarte per i fenici, Afrodite per i Greci, Venere Ericina per i Romani.

(Nella foto: il castello di Venere)

A ovest del Castello sorge il bel giardino del Balio di epoca ottocentesca. All'interno del giardino sorge la torre del Balio e poco più in là, sulla scoscesa parete rocciosa, si erge la torretta Pepoli.

(Nella foto: la torretta Pepoli)

Da visitare, oltre a tutta la struttura del borgo, sono le Mura Ciclopiche  Di origine punica, servivano a proteggere gli ericini dagli attacchi nemici e si ergono solo sul lato ovest, dato che dagli altri 3 lati, la cittadina è protetta da ripide formazioni rocciose.

(Sopra: il castello di Venere che sovrasta una delle più ripide formazioni rocciose del monte San Giuliano)

Si devono visitare inoltre le chiese di San Giuliano, san Giovanni Battista, S.Pietro, il museo A.Cordici (con reperti archeologici nella necropoli ericina, ori sacri e il gruppo marmoreo di A.Gagini rappresentante l'Annunciazione) e infine il Duomo con annesso campanile. Splendido è il rosone e anche l'interno della chiesa.

                    

(Nella foto: il Duomo di Erice con il campanile)

Merita menzione anche il titolo di "città della scienza" che accompagna ormai Erice per la presenza del centro di cultura scientifica "Ettore Majorana" diretto dal prof. Antonino Zichichi, spesso sede di meeting scentifici internazionali.

(Nella foto: l'ingresso del centro Ettore Majorana)