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Spesso vi ho sentito dire di chi sbaglia che non è uno di voi, ma un intruso estraneo al vostro mondo. Ma io vi dico: così come il santo e il giusto non possono innalzarsi al di sopra di quanto vi è di più in alto in voi, così il malvagio e il debole non possono cadere più in basso di quanto vi è di più infimo in voi.

 

da “Il Profeta” di K. Gibran

>> Riflessioni di un

prigioniero di coscienza

La gente dice di non interessarsi alla politica; non se ne sentono coinvolti o non

 vogliono esserlo, ma lo sono. Il loro coinvolgimento è appena mascherato dall’indifferenza o dalla disattenzione. È la sottomissione silenziosa dei milioni che sostengono il sistema. Quando non si contrasta un sistema, il silenzio diventa approvazione, perché non fa nulla per ostacolare il sistema. La gente usa tutte le scuse per giustificare la sua indifferenza. Invoca persino Dio come un modo sbrigativo per sostenere lo status quo. Parla di legge e ordine. Ma ha in mente il sistema, pensa all’attuale “ordine” sociale della società. Vedi Dio? Vedi la legge e l’ordine? Non c’è nient’altro che disordine, e al posto della legge c’è solo l’illusione della sicurezza. È un illusione poiché è costruita su una lunga storia d’ingiustizie: il razzismo, la criminalità, la schiavitù e il genocidio di milioni.

Molte persone dicono che è da folli opporsi al sistema, ma in realtà è da folli non farlo. […]

 

Certamente credo nella necessità di combattere il sistema. Ma non userò le stesse tattiche e metodi che il sistema utilizza ogni giorno. Perché sostituire il sistema con la stessa cosa?

 

Abbiamo bisogno di un nuovo sistema, dove la gente è libera da tutta la violenza del sistema. Spero ancora che un giorno non ci saranno né bombe, né pistole – né armi di qualunque tipo – non ci sarà guerra, povertà, o altre ingiustizie; né odi sociali e di classe; né crimini, né prigioni.

 

Rifiuto gli strumenti e le armi della violenza.  […]

 

Solo perché il tuo corpo è in prigione non significa che la tua mente non sia libera, e anche se questo pensiero potrebbe risultare banale, contiene una certa verità, perché noi siamo le nostre menti. Nel senso più profondo noi siamo i nostri spiriti. Quando pensi a una persona, o al tuo corpo, non è una prigione del tempo? Invecchiamo, perdiamo le nostre facoltà mentali, ma ciò non significa che non possiamo vincere, e possiamo riuscirci con il potere della mente e dello spirito.

 

 

Mumia Abu-Jamal, condannato a morte, attualmente prigioniero dell’unità di massima sicurezza della Pennsylvania.