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La primavera incomincia con il primo fiore,

il giorno con il primo barlume,

la notte con la prima stella,

il torrente con la prima goccia,

il fuoco con la prima scintilla,

l’amore con il primo sogno.

 

 

Primo Mazzolari

>> Sull’amicizia

Si cammina lungamente, fianco a fianco, chiusi nel proprio silenzio o scambiando parole che nulla convogliano… Ma ecco l’ora del pericolo. Allora ci si spalleggia a vicenda. Ci s i accorge di appartenere alla medesima comunità. Ci si amplia nella scoperta di altre coscienze. Ci si guarda con un largo sorriso. Si è simili a quel prigioniero, rimesso in libertà, tutto stupito di fronte all’immensità del mare.

 

Tutte le strade portano verso gli uomini.

 

Io dico mio amico quell’essere che ho intravisto nell’uomo, un essere che forse sonnecchia ancora nascosto nella sua ganga, ma che di fronte a me comincia a rivelarsi poiché mi ha riconosciuto e sorriso.

 

L’amico è innanzitutto colui che non giudica. L’amico è colui che apre la porta al viandante, alle sue stampelle, al suo bastone deposto in un canto e non gli chiede di danzare per giudicare la sua danza. E se il viandante parla della primavera ormai sopraggiunta, l’amico è colui che riceve dentro di sé la primavera. E se egli racconta l’orrore della carestia  nel villaggio dal quale proviene, l’amico soffre con lui la fame. Perché l’amico nell’uomo è la parte destinata a te e che apre per te una porta che forse non aprirebbe mai per nessun altro.

 

Io sono responsabile di tutti gli altri, di tutti gli uomini.

 

Lavorando unicamente per i beni materiali ci costruiamo, da soli, la nostra prigione. Ci rinchiudiamo, solitari, con la nostra moneta di cenere, che non procura nulla di ciò che vale la pena di essere vissuto.

 

E solo vivono coloro che non hanno trovato la pace nelle provviste fatte.

 

Antoine de Saint-Exupéry