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Cirimilla
INTRODUZIONE (di AndRe)
Nel mio mondo ideale vedo strade sterrate infinite e sconfinate, inserite in splendidi paesaggi, dove esiste ancora una buona armonia tra uomo e ambiente.
Per me la zona descritta sotto da Lupo ha particolari significati, e rientra nel mio piccolo mondo ideale.
Qui ho imparato quasi 10 anni fa a guidare fuoristrada, e sono indimenticabili le passeggiate enduristiche che ho fatto tra queste montagne con il mio compagno di Liceo Andrea Patarini venivamo a provare le moto, a smontarle, a metterle a punto; una zona piena di ricordi, ma non solo.
Oltrapassare il Giogo, spostarsi in Monferrato, per noi Genovesi ha sempre avuto particolari significati: è un po come entrare in un luogo lontano, attraversando boschi e alti valichi appenninici, per giungere in zone collinari, sinonimo di vino, buona cucina, e per noi enduristi ottime strade dove percorrere km di massimo divertimento, sempre e comunque nel rispetto dell'ambiente e degli altri.
Ecco la cronaca di un pomeriggio passato con Lupo da queste parti
"La Cirimilla" - di Marco "Lupo"
Il gruppo è decimato.
Chi per lavoro, chi per impegni familiari, chi per problemi di salute, chi per una promessa fatta ad un amico, in P.zza della Vittoria pronti ad affrontare un pomeriggio di relax ci troviamo io ed AndRe. Eccolo, sta arrivando, posteggia la sua moto, scende e ... ma come? sembra che gli sia passato sopra un treno! ha la capacita di movimento pari ad un como' di rovere. Nonostante la schiena a pezzi mi propone di andare comunque, ad una velocità moderata, tutto su asfalto ma tra me e me penso "un giro in moto, per quando modesto sia, è pur sempre un giro in moto!!"
Brain storming (tempesta di cervelli), che si fa? E in men che non si dica, sempre proporzionato alla schiena del mio compagno, ci troviamo a Campomorone salendo verso passo della Bocchetta (772 m) sul quale ci accorgiamo subito della straordinarietà della giornata. I rilievi attorno a noi non permettono una visuale a 360 gradi ma i monti in vista sono eccezionalmente nitidi, la precisione dei contorni è incredibile. Crediamo di poter toccare "la Guardia" che è li, a 7 chilometri in linea d'aria ed invece sembra a pochi metri. Panche e tavolini in legno ci permettono di osservare la cartina, riconoscere alcune cime, spaziare con la fantasia per tutte le stradine che negli anni abbiamo percorso in quella zona.
Proseguiamo scendendo verso Molini (di Fraconalto) e sembra di essere trascinati a valle dalla corrente del torrente Lemme che ci scorre affianco, e che si intrufola, e noi di conseguenza, in mezzo a piccoli gruppetti di case dai quali sale un buon profumo di castagne e legna, odori semplici, antichi, che affasciano sempre più noi cittadini che ci stiamo allontanando inesorabilmente dalla genuinità della nostra terra.
Ma gurda un po', due motociclisti che vengono in senso contrario... ma uno, il primo, è un Transalp... ma è Grifo... Una breve chiaccherata, due consigli sul percorso, qualche chilometro insieme, poi AndRe mi stupisce dicendomi che se la sentiva di mettere le gomme fuori dall' asfalto.
Stava meglio.
Un po' mi assomiglia. Penso che anch'io al suo posto avrei fatto lo stesso.
Lo sterrato parte da Lerma, stupendo borgo della provincia di Alessandria ma ancora in aria di Liguria. Da Voltaggio passiamo per Mornese, Csasaleggio e quindi Lerma dove scendiamo dalla moto ed entriamo, attraverso un'antica porta nella piazza creata tra la chiesa e il palazzotto della signoria. Due chiacchere con un passante, qualche foto ed eccoci pronti a fare la "Cirimilla" uno sterrato che parte ai piedi del borgo (290 m) ed arriva alle capanne di Marcarolo (754 m), una decina di chilometri in leggera ma costante salita dal fondo sconnesso ma regolare che permette una buona guida divertente ma sempre pensando che dietro la curva potrebbe esserci una macchina, un cavallo, dei gitanti o, perchè no, un capriolo.
La strada sale ed il bosco si dirada fino a diventare sterpi che permettono una visuale infinita alle nostre spalle. Fermiamo le moto, rimaniamo a bocca aperta, quasi senza parole, il cuore a mille. Abbiamo davanti a noi tutto l'arco alpino, dalle Marittime ai monti Lariani, la nitidezza della piramide del Cervino e l' imponenza del gruppo del Rosa è straordinaria.
Il mio pensiero? Quanto siamo piccoli noi e quant'è grande la natura.
A volte è crudele e spietata ma basta un panorama, come quello che ancora adesso sia io che Andrea abbiamo fotografato nella mente, per farsi perdonare.
L' asfalto è vicino, siamo arrivati alle capanne di Marcarolo, proseguimo per Praglia, la visuale si apre sul mare, sulla Bocchetta, sul Fasce, sul Bano ... ma è stupendo anche da questo versante !!!Con il mio compagno riconosciamo la Valbrevenna, l' Antola, il Carmo, il Buio, il Maggiorasca e via così fino al Lesima (monte a cavallo tra le provincie di Pavia e Piacenza).
Purtroppo il pomeriggio volge al termine, l'aria rinfresca e la luce è sempre più tenue.
La città è sotto di noi, raggiungiamo Campomorone, Pontedecimo, ma la voglia stradine secondarie, di colline, di evitare il casino della città non è ancora sazia ed eccoci, a Bolzaneto, tirare su per S. Olcese quindi Piccarello, Torrazza e Trensasco.
Siamo in Val Bisagno, facciamo via Adamoli a rilento, non tanto per i limiti di velocità, quanto per avere ancora qualche minuto per rivivere dentro di noi la stupenda giornata.
Condividere giornate come questa con una persona amica è meraviglioso e il legame che le unisce diventa sempre più forte.
Grazie Andrea.
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