Video su S. Maria d’Oleno
 
 
Produzione            Parrocchia S. Maria d’Oleno
Realizzazione        Multimagine srl, Bergamo
Regia                    Luigi Corsetti
Sceneggiatura          Luigi Corsetti, Claudio Pesenti, Mattia Rossi
Testi                     Mattia Rossi
Immagini               Vittorio Micciché, Valerio Pellicioli
Montaggio              Gianfranco Sechi
Ricerca storica         P. Luigi Nava
Immagini e testi d’epoca
                            Archivio parrocchiale, Archivio Comune di Dalmine, 
                            Archivio Dalmine SpA, Film “Brembo: una parrocchia Un quartiere”;
                            Storia in immagine Ed. SGP, Biblioteca Covoca; Bepi Gamba; Edi             
                            Spreafico; Suardi Bambina; Eugenio Fenili; Carta Archeologica
                            Lombardia; Pergamene degli Archivi di Bergamo, Bolis 1988; 
                            Circolo Fotografico Dalmine
Organizzzazione    don Antonio Todeschini, Gaudenzio Corna, Tranquillo Passera, 
                            Claudio Pesenti
Durata                 32 minuti

Il film prodotto dalla Parrocchia per ricordare i 400 anni di consacrazione della chiesa non vuole essere solo un fatto celebrativo per la chiesa più antica di Dalmine. Infatti nell'antichità di questo luogo che già gli antichi romani usavano con funzione religiosa affondano le radici della storia dei giovane comune di Dalmine.

La dott.ssa Stefania Casini, Direttrice dei Museo Archeologico di Bergamo, ci riporta a circa 2.000 anni fa. illustrandoci i reperti archeologici trovati presso la chiesa. Vincenzo Marchetti, studioso di storia locale che ha curato per la provincia diverse pubblicazioni, ci parla di Oleno partendo da notizie storiche di prima dell'anno Mille fino al nostro secolo. Don Mario Benigni, postulatore della causa di canonizzazione di Papa Giovanni XXIII, ci racconta invece della presenza di don Roncalli a Oleno: lui, che da Papa venne chiamato 'Parroco del mondo" per il suo modo semplice e affabile di rivolgersi alla gente, ha svolto tali funzioni di parroco solo presso questa chiesa. Il Prof. D'Onghia, uno dei curatori dell'archivio della Dalmine Spa, ci presenta invece l'impatto su questo territorio della rande azienda, che portò poi all’unificazione in uno solo dei tre preesistenti comuni. la dott.ssa Cristina Rodeschini, conservatrice della Pinacoteca Carrara, “legge" gli affreschi della seconda metà dell'500, la cui scoperta risale a Don Selogni.

A queste testimonianze si aggiungono quelle di nostri concittadini: Tranquillo Passera, Andreina Nervi, Suardi Bambina, Sandro e Giuseppe Pelizzoli, Eugenio Fenili, Suor Maria e don Antonio, per raccontarci episodi di vita legati alla comunità e darci il senso di una presenza. Da questa sono nate poi due nuove parrocchie: Redento Salvi ci racconta di Guzzanica e le immagini dei video di Brembo ci illustrano la nascita di quella Parrocchia e di quel quartiere. Flavio Pedrinelli, ex sindaco, ci parla invece dello sviluppo urbanistico.
Il film è certamente più vicino, come linguaggio e ritmo, alla mentalità dei giovani e le immagini hanno anche la funzione di stimolare ed aggregare attorno alla storia comune, come avviene con un album di famiglia.

Recentemente don Antonio ha scritto su InformaDalmine: “Dalmine, che si fregia del titolo di città, deve lavorare per togliersi le rughe dei provincialismo e dei campanilismo, a livello civico e religioso".
La storia ci aiuta a risolvere i problemi, non nel senso che ci fornisce ricette prefabbricate, ma "indicandoci e spiegandoci come questi problemi sono nati e si sono sviluppati. E allora dobbiamo comprendere come all'inizio del secolo gli attuali quartieri di Dalmine fossero piccole comunità agricole, che non contavano molto ne,a storia di Bergamo. L’azienda "Dalmine" ci ha buttato nel mondo, trasformando noi, il nostro territorio e i rapporti tra quelle piccole comunità.

L'antichità quindi non può essere un alibi per chiuderci in noi stessi, per autocompiacerci delle bellezze e della storia della chiesa. E questo un patrimonio di storia e di bellezze che deve appartenere a tutta Dalmine. I valori storici, culturali e religiosi dei quartieri devono essere punto di forza per costruire una nuova coscienza cittadina, così che diventino patrimonio e ricchezza di tutta la città.
Claudio Pesenti


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