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S. Antioco. | La denuncia | | Un vincolo ignorato
blocca il progetto
di Sa Punta de s’Aliga |
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Sant’Antioco L’Unione europea aveva già bocciato il progetto di “valorizzazione ” dello stagno di Is Pruinis. Anche se nessuno lo sapeva. Al punto che su quel progetto - che sarebbe inattuabile - si è fondata tutta la vicenda della società mista Comune-privati “Mari biu”. Una vicenda che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale e addirittura ad una inchiesta della Procura. A rivelare l’incredibile retroscena è stata l’associazione Italia Nostra. Secondo quanto afferma il presidente Graziano Bullegas tutto dipenderebbe dalla Salicornia strobilice un’erbetta marina che cresce solo in Sardegna e in Sicilia. Ebbene nell’Isola si trova solo a Is Pruinis e Santa Gilla. E questo spiega perché l’Unione europea ha inserito lo stagno di Sa punta de s’Aliga nel progetto denominato Habitat proteso alla conservazione degli habitat naturali. Lo stagno su cui si era appuntato l’interesse della società mista Mari Biu, dunque sarebbe un sito di importanza comunitaria e quindi impossibile da trasformare in peschiera, come contava di fare la società mista. Nei giorni scorsi, e dopo la segnalazione di Italia Nostra, il ministero è intervenuto presso l’assessorato all’Ambiente della Regione richiamandolo al rispetto della direttiva europea e paventando l’apertura di procedure di infrazione da parte della Commissione europea. Un pasticcio, insomma. «Eppure bastava che i progettisti chiedessero il certificato di bio diversità per scoprire che il progetto non era fattibile», è stato il commento di Graziano Bullegas.
Tito Siddi
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