CARBONIA
mercoledì 14 febbraio 2001, S. Valentino
   
«Le antenne danneggiano la salute e anche il paesaggio»
Da Italia Nostra di Sant'Antioco una lettera al Comune perché promuova i controlli
Alcuni impianti sono in prossimità di zone molto abitate

s. g.

SANT'ANTIOCO. Inquinamento elettromagnetico, Italia Nostra si mobilita. Nei giorni scorsi il presidente della sezione Graziano Bullegas ha inviato un documento al sindaco Virginio Locci dove chiede che il Comune avvii un'indagine sull'intensità delle onde elettromagnetiche nei luoghi prossimi alle fonti di emissione e frequentati dalla popolazione. «La presenza di numerose antenne radio e impianti fissi per le telecomunicazioni pone all'attenzione di noi tutti - scrive Graziano Bullegas - due ordini di problemi: la tutela della salute dei cittadini e la tutela del paesaggio. L'isola e il centro urbano hanno numerosi ripetitori radiotelevisivi e di telefonia mobile e fissa. Un'antenna è stata addirittura piazzata alla base del vecchio semaforo (suggestiva località dell'isola) in prossimità di un monumento da ristrutturare». Sulla salute, in particolare, Bullegas fa riferimento alla località Monte Cresia dove si trovano dodici impianti trasmittenti. «E' un'area residenziale e quindi le antenne sono a stretto contatto delle case di civile abitazione, di una scuola media, di una scuola elementare, di una scuola materna e di un centro di aggregazione sociale. Crediamo pertanto che l'amministrazione comunale abbia il dovere di intervenire senza attendere di conoscere i limiti allle emissioni di onde elettromagnetiche previsti nelle nuove leggi che il Governo si accinge a varare. Sull'argomento è già intervenuto il ministero dell'ambiente con apposito decreto e ha già fissato i limiti all'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici connessi a questo tipo di sistemi di trasmissione». Il caso più eclatante è quello della sottostazione dell'Enel, nella zona industriale. A ridosso di via Ogliastra dove risiedono centinaia di famiglie, l'impianto ad alta tensione che fornisce l'energia elettrica non solo per buona parte di Sant'Antioco ma anche per Calasetta e Sant'Antioco. Anche in questo caso si fa pressante la protesta dei cittadini, supportata dalla richiesta di Italia Nostra. Il pericolo per l'inquinamento elettromagnetico e, in questo caso, anche inquinamento acustico sta determinando forti preoccupazioni fra coloro che di fronte al problema si scontrano poi anche con l'indifferenza del Comune che tanto ha fatto per far chiudere lo stabilimento Sardamag, ma si è dimenticata degli altri problemi che potrebbero avere qualche correlazione (da provare) con l'alta mortalità per patologie tumorali che riguarda Sant'Antioco.