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domenica 23 dicembre 2001    



 

 

 

 


 CARBONIA
 
SANT'ANNA ARRESI
Peschiera: scatta l'allarme gabbiani

e.c.

SANT'ANNA ARRESI. Pescatori esasperati a causa dei gabbiani. Da oltre un mese continuano le razzie di pesce da parte dei voracissimi volatili. Le peschiere di Portopino rappresentano il luogo ideale per le loro scorribande alla ricerca di cibo. Ogni giorno vanno perduti diversi quintali di pesci, sottratti persino dall'area dei lavorieri dove la vigilanza dei pescatori è più attenta. Non ci sono rimedi per combattere ciò che si sta rivelando una delle peggiori calamità per il territorio. Di qui le proteste dei pescatori della coop. San Giuseppe, di Teulada che chiedono alla Regione l'autorizzazione ad eliminare questo grave problema: «Esistono dei mezzi forse un po' drastici ma sono gli unici ad avere una certa efficacia - suggerisce, Pietro Paolo Di Giovanni, presidente della coop. - si tratta di utilizzare le armi da fuoco, inizialmente solo con l'obiettivo di allontanare i gabbiani, ma poi anche per ridurne la quantità. Il loro numero infatti è talmente elevato da costituire un vero e proprio problema di carattere ambientale». In altre aree della Sardegna, come negli stagni di Marceddì, sarebbero state concesse delle autorizzazioni risultate decisive per ridurre il fenomeno: «Da noi invece il problema non è mai stato affrontato con la dovuta attenzione - prosegue Di Giovanni - così oggi dobbiamo subire una forte penalizzazione economica che si aggrava ogni giorno di più. Sin dalle prime luci dell'alba stormi di gabbiani si tuffano nelle acque della peschiera saccheggiando un patrimonio per noi inestimabile. In queste condizioni non possiamo più lavorare. Se continua così rischia di andare in fumo anche l'esperimento appena avviato per la riproduzione di 30mila avannotti di pesce pregiato. Grazie agli stagni e al lavoro di alcune imbarcazioni, impegnate nella pesca in mare aperto, qui vivono trenta famiglie. Senza le peschiere di Portopino non c'è la possibilità di avere un reddito decente». Di qui la decisione di inviare una lettera al presidente della giunta regionale e all'assessore dell'Ambiente per far chidere un idoneo sostegno.



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