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Gli
stagni di Portopino teatro dello scontro tra pescatori e
gestori di un villaggio turistico
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Battaglia sulla passerella Ricorso al Tar per la pedana
negli stagni IL CASO Sant'Anna Arresi: non si trova
l'accordo
e.c.
SANT'ANNA ARRESI. E' pronto il ricorso al Tar contro la
passerella sugli stagni. I pescatori della coop. San Giuseppe, di
Teulada, depositeranno gli atti la prossima settimana. La decisione,
preannunciata qualche settimana fa, era stata tenuta in stand-by per
cercare un accordo in extremis l'imprenditore turistico che intende
costruire la passerella in legno a servizio di un villaggio vacanze.
In tutto questo periodo ci sono stati degli incontri fra alcune
delle parti interessate ma il risultato non ha soddisfatto i
pescatori: «Abbiamo avuto una grande pazienza - afferma Pietro Paolo
Di Giovanni, presidente della cooperativa - anche perché c'era la
mediazione da parte del Comune. A questo proposito dobbiamo
ringraziare il sindaco per il suo impegno, ma non abbiamo ottenuto
nulla. A quanto pare l'imprenditore ritiene di avere ragione e non
ha dato alcuna risposta alle nostre richieste. Dalla sua parte ci
sono autorizzazioni e nulla osta che noi però contestiamo.
Considerato che in questi mesi non s'è aperto alcuno spiraglio per
una conclusione positiva della vertenza abbiamo deciso di proseguire
seguendo la strada del ricorso amministrativo. Intanto proponiamo
una sospensiva dei vari decreti, perché riteniamo che la loro
attuazione possa danneggiarci, poi studieremo tutte le altre
iniziative, comprese quelle politiche». Nessuna soluzione amichevole
quindi. Eppure per qualche tempo c'è stata la sensazione che si
potesse arrivare ad un accordo. In fondo i pescatori chiedono
solamente di modificare il progetto in modo tale che la passerella
non risulti a monte dei lavorieri, nei quali attualmente vengono
catturati i pesci: «Abbiamo ripetuto, sino alla noia, che la
passerella è destinata a creare un danno gravissimo alla nostra
attività. Anche un profano si rende conto di quali conseguenze
possano derivare da un intenso traffico pedonale proprio a ridosso
dei lavorieri. Qui è in gioco il nostro futuro. L'imprenditore ha
tutto da guadagnare da un accordo con i pescatori perché l'attività
turistica e quella della pesca sono complementari. Si può e si deve
convivere». Ma l'accordo non si fa. Per spostare i lavorieri
occorrono un bel mucchio di euro, ma né l'imprenditore né i
pescatori intendono addossarsi un tale onere economico. Di qui la
decisione di ricorrere alla legge. Solo fra qualche mese si saprà se
le richieste dei pescatori abbiano fondamento o se alla base del
decreto, di cui è in possesso l'imprenditore, ci siano tutte le
valutazioni normative che consentono di realizzare, in modo
legittimo, la struttura.
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