Al crepuscolo di un giorno come tanti altri, sull'immensa
distesa di sabbia del deserto libico, un Hs 126 sta rapidamente
raggiungendo il terreno in un tentativo di atterraggio di
fortuna. L'angolo di impatto è sfavorevole, ma non
c'è scelta e dopo una strisciata di qualche decina di
metri, l'aereo finisce la sua corsa quasi addosso a delle palme
di una piccola oasi. La macchina si impenna leggermente, ma
consente ai membri dell'equipaggio di abbandonare il velivolo e
allontanarsi da esso. La notte cala rapidamente, ma gli uomini si
sono già dati alla fuga.
Verso le due del pomeriggio seguente, un semicingolato con un 88
al seguito, avvista la piccola oasi ed il suo sfortunato ospite.
Giunto sul posto il personale ispeziona il velivolo, ma
dell'equipaggio nemmeno l'ombra.
Sulla base di questo racconto ho progettato e realizzato
questo piccolo diorama, sfruttando due modelli dell'Airfix ed uno
della Esci. Per la realizzazione dell'Hs 126 mi sono rifatto ad
un servizio di G.Piero Piva per Aerei Modellismo apparso nel
lontano 1986. Per l'epoca l'articolo era magnifico e confesso che
se mai dovessi riprodurre nuovamente un Hs 126, non esiterei un
attimo a riprendere quelle pagine per completare la mia
realizzazione. Occorre infatti ammettere che il Sig. Piva
è stato per molti anni il punto di riferimento di molti
modellisti (me compreso naturalmente) per i suoi unici,
esaurienti e iconografici servizi su quella rivista, ora
scomparsa, che si chiamava Aerei Modellismo. Non rimpiango la
rivista ma, di certo, alcuni suoi autori.
Tornando alla mia realizzazione, ho dovuto autocostruire gran
parte della dotazione interna dell'abitacolo impiegando
plasticard e sprue stirato. Una volta all'esterno e conclusi i
soliti lavori di chiusura della fusoliera, allineamento,
stuccature, carteggiature, lucidature, sono passato alla
colorazione che, ad imitazione del modello dell'autore citato
dianzi, si compone di un fondo in Splinter
in 70/71 coperto con RLM 79 SandGelb che
lascia intravedere sulle ali, lo splinter sottostante, splinter
che è visibile in fusoliera sotto un fitto Wave Mirror dello stesso 79. Le superfici
inferiori sono nel solito RLM 65.
L'intera colorazione è stata realizzata a pennello, sia
quella sottostante, sia quella in superficie. Il Wave Mirror ha richiesto due passate su quasi
tutte le superfici.
A colorazione completata ho poi provveduto ad eseguire i soliti
passaggi con trasparente lucido, decals e trasparente opaco. Poco
il wheatering, mentre le varie incrinature e piegamenti sono
stati dati a mano libera.
Naturalmente i trasparenti sono stati posizionati aperti.
Il mezzo corazzato è della Esci e dato che il diorama
è stato realizzato oltre 8 anni fa, non ricordo
assolutamente quale, dei tanti, riproducesse le linee, forse un
Panzer III, ma potrei dire una emerita asinata.
Anche per questo modello valgono gli stessi elogi e gli stessi
deprezzamenti elencati in "Missing in
Action".
Mi sono comunque attenuto strettamente alle istruzioni ed ho
cercato di rendere l'aspetto cromatico migliore possibile, con
alcune gradazioni di chiaro scuro.
Il semicingolato con il pezzo da 88 al seguito, ha avuto gli
stessi trattamenti. I figurini dell'Afrika
Korps sono quelli inseriti dentro il modello dell'Opel Blitz della Esci e posseggono quella
refrattarietà al colore che me li ha fatti odiare con
forza.
La base sabbiosa del diorama è costituita di DAS
testurizzato con uno spazzolino da denti vecchio, sulla quale
è stato incollato un modico quantitativo di lettiera per
gatti, distribuita a caso e colorata successivamente con del
giallo sabbia passato ad aerografo. Ad asciugatura completa
è stata effettuata una lumeggiatura con del bianco ad
olio. Le palme provengono da un set di stampi per modellismo
ferroviario.
Il fissaggio dei soldatini, dei mezzi terrestri e del velivolo,
alla base, ha completato la realizzazione di questo semplice
diorama.