I modellisti moderni vanno alla ricerca costante del modello
più perfetto possibile del soggetto più amato. Il
progressivo avanzare delle tecniche di stampaggio dei modelli,
l'impiego di materie plastiche con caratteristiche sempre
migliori, lo spasmodico spingersi alla produzione dei dettagli
più fini, hanno fatto si che molti modellisti abbiano
acquistato scatole di uno stesso soggetto con qualità
talora così diverse, che il più "scarso" viene
relegato tra gli scarti e langue in mezzo ad altre scatole di
modelli, per così dire, diseredati dal passare dei tempi.
Eppure all'epoca della loro uscita rappresentavano la massima
espressione della finezza modellistica e proprio per quelle loro
caratteristiche, venivano acquistati da un qualsiasi modellista
che diceva a se stesso "Lo costruirò quando sarò
grande!". Divenuto grande e sempre più esigente, quello
stesso modellista, guardando quella scatola tanto bella per
l'epoca, confessa a se stesso che avrebbe dovuto aspettare, prima
di acquistarlo, e che non sa cosa farsene, ora!
Quanti modellisti hanno armadiate di modelli vecchi e con
caratteristiche non certo moderne ? Tanti!
Hanno comprato scatole di soggetti impossibili, prodotti da ditte
sconosciute o già fallite, con stampi orrendi,
approssimativi e pieni di imperfezioni, solo per la bramosia di
averlo o per non soccombere all'ansia di non poterlo possedere
tra le proprie, tante scatole. Molti cercano di rivenderle, altri
le tengono li ad invecchiare in attesa di poterli costruire tra
un nuovo acquisto ed il successivo.
Tuttavia nonostante l'uscita di molte scatole dei soggetti
più conosciuti, molti modellisti desiderano costruire il
soggetto strano, ininfluente per la storia dell'aviazione, ma
proprio per questo affascinante e stimolante, se non altro per
vedere di ottenere un kit veramente eclatante ed unico. Purtroppo
i soggetti strani, le versioni marginali di soggetti conosciuti
ed altre amenità storico-aviatorie, sono state prodotte da
ditte che in quanto a qualità degli stampi, non si sono
proprio sforzate tanto, quindi per ottenere ugualmente un buon
kit, al modellista è richiesto un impegno ben superiore al
normale. Prima però di passare ad indicare i vari
percorsi, da intraprendere per recuperare un vecchio kit,
analizzerei dei punti che ogni modellista dovrebbe almeno
soppesare.
a) Interesse al soggetto particolareNonostante
le centinaia di progetti teorici che ogni hobbysta ha in mente,
ben pochi sono quelli che si concretizzano in una realizzazione
pratica. E' quindii giusto pensare che l'attrazione verso una
particolare scatola, può durare l'arco di un solo
pomeriggio, pertanto consiglio di aspettare prima di acquistarla,
di fare un giro a casa tra le tante scatole lasciate lì e
tornare a pensare se vale la pena acquistarla o confessarsi che
forse quella scatola allungherà la lista degli "orfani".
Se l'acquisto è già avvenuto, è meglio
iniziare subito la realizzazione del modello.
b) Pratica Manuale Questi vecchi modelli, per le
loro mancanze, sono bisognosi di vaste opere di miglioramento che
vanno affrontate con una buona mano e sicuramente dopo aver
costruito decine di modelli decisamente più "facili". E'
necessario, infatti, sapersi dstreggiare con la plastica e con
gli attrezzi ed essere pronti ad affrontare piccole o grandi
opere di autocostruzione, lunghi passaggi fatti di stuccature,
carteggi, incisioni, allineamenti, colorazioni, ritocchi,
ecc.
c) Documentazione Come per tutti i modelli che
si costruiscono, anche per i vecchi kit la documentazione
è assai importante, anzi, direi che lo è
maggiormente proprio per questi vetusti prodotti, giacchè
occorre avere ben chiaro come era veramente il velivolo, per
poter correggere gli errori del modello. Oserei affermare che il
cercare di rimediare un vecchio kit, è come affrontare una
spedizione archeologica che prevede lunghi mesi tra le scartoffie
storiche e solo in seguito viene effettuato il sopralluogo e lo
scavo. Un modellista che affronta l'abbellimento di un vecchio
kit, è come Indiana Jones; non sa mai che cosa
succederà e come potrà affrontarlo!!!
d) Tempo disponibile Per i motivi illustrati
sopra, questi modelli richiedono molto, molto tempo e molta
pazienza. Rispetto a kit di ultima generazione, potrebbero
necessitare di cinque volte il tempo impiegato per costruire un
kit moderno. Se un modellista dispone di molto tempo libero
può affrontare bene queste revisioni, ma se il tempo
è veramente tiranno, consiglierei di soprassedere e
cercare di divertirsi con
modellibellissimichesicostruisconoinunpomeriggio!
SM-79 Airfix 1/72. Questo modello, vecchio,
brutto ed inesatto, è ancora l'unica possibilità
offerta ai modellisti che vogliono realizzare questo soggetto.
Una seppur minima revisione del kit può richiedere alcuni
mesi di lavoro.
Programmazione
Per recuperare esteticamente un vecchiio modello è
necessario effettuare dei lavori a carico di interni, esterni,
colorazione, decals, invecchiamento e ambientazione.
E' importante analizzare, però, il modello come si
presenta aprendo la scatola di montaggio. Dovremo analizzare
accuratamente le istruzioni e memorizzarle nei passaggi
principali, poi dovremo analizzare le forme e le dimensioni del
modello, staccando dall'albero dei pezzi quelli che conferiscono
al kit le forme caratteristiche del soggetto che vuole
riprodurre. Con un montaggio a secco dovremo controllare se le
forme sono esatte e proporzionate, alla luce di una valida
documentazione che preveda un disegno in pianta del velivolo. Non
bisogna sottovalutare questo passaggio poichè a modello
ancora in pezzi non è possibile sapere se le linee e le
dimensioni sono corrette.Se il modello assomiglia decisamente
all'originale è il caso di pianificare i lavori che in
genere prevedono lavori a carico di :
- Interni
- Esterni
- Superdettaglio
- Colorazione
- Invecchiamento
- Ambientazione
Gli interni si riferiscono alla dotazione dell'abitacolo, dei
vani carrello, dei vani armamento, e di tutto quello che noon si
vede all'esterno. Di certo certi soggetti sono scarsamente
coperti dalla documentazione e riprodurre o migliorare gli
interni è quanto mai difficile, tuttavia se il velivolo da
riprodurre è una versione di un soggetto conosciuto
è bene rifarsi alla documentazione relativa al soggetto
più blasonato. Vale comunque la pena spendere delle
giornate per la creazione di interni di rilievo, costruiti e
colorati a dovere. E'assai utile ricorrere a pezzi di magazzino e
rettificare i pezzi forniti dal kit, piuttosto che dilungarsi in
noiose autocostruzioni ed ancor più che una perfetta
costruzione, conta una smagliante colorazione con fini giochi di
chiaroscuri, di ombreggiatura e lumeggiatura che ormai tutti i
modelliusti conoscono.
Consiglio di ombreggaire con il colore degli interni leggermente
scurito con del nero e di lumeggiare con lo stesso colore ma
scharito leggermente con del bianco. Molti modellisti usano i
colori a olio ed altri gli smalti, comunque sia nell'un caso che
nell'altro, è utile impiegare il petrolio bianco come
ddiluente per la sua capacità opacizzante assai utile.
Può essere simpatico riprodurre il seggioliino con una o
entrambe le cinture verticali che penzolano ai lati della
carlinga o sporcare di alluminio il pianale che sta nei pressi
della pedaliera per riprodurre lo strofinamento dei piedi durante
il volo.
Naturalmente la realizzazione degli interni prevede che sia
possibile vederli, per cui è necessario riprodurre il
tettuccio aperto, le pannellature aperte laddove si siano
realizzate strumentazioni interne, i portelli carrello aperti,
ecc. I vecchi kit possiedono dei trasparenti con spessori navali
che se possono essere accettati per il parabrezza, non sono
passabili per la parte mobile del tettuccio e si è
costretti alla riproduzione con acetato o all'acquisto di
tettucci già prodotti da qualcun altro a prezzi spesso
terrificanti. Stesso discorso vale per i portelli dei carrelli
che andrebbero gettati senza cerimonie e riprodotti con
plasticard dopo averne studiato e misurato le forme e le
dimensioni
Se la ricostruzione degli interni è assolutamente
impossibile (per mancanza di documentazione o di voglia) si
può realizzare il modello con linee aerodinamiche pure e
filanti sfruttando i pezzi forniti dal kit a patto che i rapporti
con le restanti superfici siano perfetti e che non vi siano
scalini o avvallamenti di alcun tipo. Quando le strutture di
fusoliera o delle alii sono state chiuse, gli interni vanno
opportunemente protetti con nastro adesivo, cotone o
quant'altro.
Ta 152 H-1 Revell 1/72 L'abitacolo non è
stato riprodotto ed il canopy è stato coperto con un
frammento di fazzolettino per simulare un telone
In genere dopo la chiusura della fusoliera e delle parti che
compongono le ali, si procede alla congiunzione di tutte le parti
"grosse" del kit ed occorre avere la documentazione sotto mano
per valutare diedri, inclinazionii di parti, allineamenti e le
linee di profilo del soggetto, che devono corrispondere
all'originale. In genere le superfici dei vecchi modelli sono
caratterizzate da pannellature costituite da miigliaia di
protuberanze circolari e finissime che cercano di riprodurre le
testine dei rivetti. In ogni caso sono eccessivamente grossi e
consiglierei di asportarli totalmente e provvedere a reincidere
le pannellature previste nei disegni di documentazioni
accreditate. La reincisione delle pannellature deve essere
seguita da una lisciatura perfetta delle superfici che devono
risultare quasi lucide prima della colorazione.
Per aumentare il realismo sarebbe opportuno aprire qualche
piccolo pannello di ispezione, ma solo se in possesso di accurata
documentazione.
Come già detto, in genere i vecchi modelli posseggono
dettagli e piccoli pezzi di dimensioni titaniche e sarebbe meglio
ricostruirli di sana pianta e, comunque, vanno gettati i portelli
carrello, i pitot, le canne delle mitragliatrici, e tutti quei
pezzi che, fatti i dovuti rapporti in scala, avrebbero dimensioni
esagerate.
Altro difettuccio dei vecchi kit, è quello di fornire le
parti mobili, mobili veramente, con un realismo, di queste parti,
da far rabbrividire. Infatti gli alettoni, forniti quasi sempre
staccati dal resto della struttura alare, una volta collocati
all'ala risultano appoggiati alla medesima e non facenti parte
della struttura alare intera, cioè non posseggono un
alloggiamento nello spessore alare.Sarà pertanto
necessario ricreare questo spazio quando ancora la struttura
alare è da completare, agendo con delle lime o con
cartavetro.
Northrop P-61 Black Widow Airfix 1/72 La
complessità del kit è pari solo alla sua
età. La struttura è composta da così tanti
pezzi e necessità di così tanti controlli
dell'allineamento, che occorre procedere per blocchi distinti;
insomma tanti modelli nel modello!!!
La Colorazione
Poche fasi, nella realizzazione di un modello, sono più
affascinanti della colorazione. Occorre meditare su un punto che
ritengo fondamentale:
La colorazione è molto importante, ma nella realizzazione
di vecchi modelli lo è di più. Questo perchè
la colorazione è la prima cosa che viene presa in
considerazione dall'osservatore, ne cattura la sua attenzione e
lo invoglia a soffermarsi a rimirare la costruzione. Se la
colorazione è fatta bene l'osservatore si sofferma
valutare l'intera realizzazione e a rendersi conto che il modello
che sta osservando è un pezzo che ha richiesto settimane,
mesi, di duro lavoro e formula un giudizio di rispetto e
ammirazione. Se la colorazione è fatta male, darà
una fuggente occhiata, trascurando i fini dettaglii riprodotti da
orologiaio e passerà al soggetto successivo, affossando il
kit tra quelli mediiocri. In genere è la colorazione a
nascondere le patacche ddi una costruzione forzatamente rimediata
e mai viceversa. Meditate, gente, medditate!
Molto importante è la qualità delle superfici che
devono essere lisce il più possibile (lo dice uno che
lascia spesso strisciate e rigature degne di una pista da
sci!!!). Dopo una regolare lisciatura, quindi, è il caso
di stendere una mano di sottofondo grigio neutro a pennello o ad
aerografo che poi, una volta asciutto, va nuovamente carteggiato
e lisciato a dovere, per rendere le superfici lisce e
lucide.
Dopo che il sottofondo è stato steso e lisciato, si passa
alla colorazione vera e propria che prevede l'impiego di colori a
smalto od acrilici, obbligatoriamente stesi ad aerografo. In
linera di prncipio prima si stendono i colori chiari, poi quelli
scuri e se le linee di separazione sono nette, occorre effettuare
delle mascherature adeguate con nastro da carrozziere
opportunamente privato della sua originale
adesività.
Quando la coloraziione è felicemente conclusa, si deve
passare alla stesura delle decals che, nel caso dei vecchi
modelli, sono quasi sempre da gettare a meno che siano state
previste dei ringiovanimenti delle confezioni. Dicevo che le
decals dei vecchi kit sono quasi sempre da gettare per due
motiivi:
- sono inesatte prima di tutto
- sono spesso ingiallite e, quindi, inutilizzabili.
In genere è bene ricorrere a fogli dedicati che, pur
avendo spesso prezzi da articoli di gioielleria, danno la
possibilità di produrre un soggetto decisamente
accattivante. Come ormai tutti sanno, le decals aderiscono con
maggior facilità e durevolezza su superfici lucide e con
l'ausilio di emollienti normalmente in commercio (il migliore dei
quali è, a mio avviso, il Mr Mark
Softer della Gunze), quindi è necessario passare,
su tutto il modello, una mano abbondante di trasparente lucido
della marca favorita e solo dopo che sia completamente asciutta
si procederà alla stesura delle decals. A norma sarebbe
bene realizzare soggetti di cui si possegga almeno una foto
originale, tuttavia considerando che chi produce decalsì,
deve continuare a venderle, è assai probabile che
queòllo che ci ha rifilato, corrisponda ad una assoluta
verità storica.
Le decals si stendono un pò alla volta e con la cosiddetta
"manina della festa" per evitare rotture ed/od accartocciamenti
che potrebbero costarci la salute delle coronarie. Dopo la
completa stesura delle decals eè il caso di lavare il
modello proprio ladddove sono state applicate le insegne
poichè l'ammorbidente lascia sempre dei residui che
potrebbero evidenziarsi a due o tre anni di distanza.
Infine per cristallizzare le decals al loro posto ed evitare che
subiscano l'onta del tempo, è necessario spruzzare una
nuova mano di trasparente lucido.
Superdettagliio e Invecchiamento
Prima che fossero introdotte le pannellature incise, rendere
dettagliato il modello era almeno un problema e occorreva rifarsi
ad un abilisssimo gioco di chiaroscuri. Da almeno vent'anni i
modellisti procedono a reincidere le pannellature dei propri
modelli per aumentare il dettaglio di superficie e per ottenere
quell'effetto ideale di rendere il modello un qualcosa di bello e
complesso, anzichè un giocattolo sofisticato. Naturalmente
i vecchi kit non posseggono quasi mai le pannellature incise e
visto che le abbiamo ottenute con sacrificio e moltotempo,
è il caso di sfruttare cotanto lavoro.
Dapprima dovremo passare sulle pannellature un liquido di
lavaggio di colore marrone-nerastro se le tinte sonoscure o di
una tonalità più scura rispetto alla più
scura della colorazione adottata.
Fiat G-55 SMER 1/48 Modello di caratterristiche
penose che è stato adornato con decals della Tauromodel.
L'intera realizzazione è costata due mesi di lavoro
quotidiano
Se ad esempio il modello è colorato di verde scuro,
è corretto impiegare il lavaggio marrone-nerastro, ma se
la colorazione è grigia, sarà più indicato
un lavaggio di tinta grigio-nerastra. Comunque sia il tipo di
colori impiegato è a scelta. Se si usano glii smalti
occorre passarli sulle pannellature ed evitare che sii
asciughiino, asportando l'eccesso con un batuffolo inumidito dii
diluente o acqua ragia o petroliio bianco. Se si stanno
utilizzando i colori ad olio, vale la stessa
raccomandazione.
L'uso dei colori a tempera è il più semplice
giacchè è possibile lasciare che si asciughino e
vanno diluiti con il Fiele di Bue che si trova neii negozi di
articoli per artisti. Questa sostanza rende le tempere moorbide e
malleabili permettendo al pigmento di inserirsi nelle varie
incisioni.
Quando il colore per il superdettaglio è quasi asciutto,
si provvede ad asportarlo con uno straccetto inumidito di
diluente, petrolio bianco o acqua a seconda di quali colori
abbiamo utilizzato. Si noterà come nelle incisioni sia
rimasto il colore che contrasta con l'intera estensione delle
superfici enfattizzando l'andamento delle pannellature. Occorre
procedere per piccole aree per poter correggere tutto il lavoro
in caso di errori; infatti se il colore si asciuga
definitivamente, è poi impossibile asportarlo a meno di
aver impiegato le tempere che si asportano sempre.
Una volta che tutte le superfici sono state trattate, è il
caso do procedere con le sporcature d'olio e con le scie dei gas
di scarico. Le prime si ottengono con del colore ad olio della
tinta Terra d'ombra bruciata, mentre le seconde si ottengono con
aerografo e colore marrone-nerastro steso a passaggi
successivi.
Infine è il caso di praticare una sapiente metallizzazione
laddove il velivolo fosse stato costruito in materiale metallico.
Si può impiegare il colore alluminio a smalto, o il colore
argento a smalto o la matita argento. In ogni caso la parsimonia
è un comandamento; meglio niente che troppo! Sia il colore
alluminio che argento a smalto, si impiegano con la punta di uno
stuzzicadenti se si devono produrre delle scrostature o con il
pennello a spatola pressochè asciutto, se si devono
ottenere delle scoloriture sui bordi d'attacco alare o su zone
particolarmente sottoposte al camminamento. La matita si impiega
allo stesso modo ma il segno che lascia è molto meno
visibile.
Quando tutto il processo di usura è stato completato, si
dovrà passare su tutto il modello una mano di trasparente
opaco per rifinire il tutto con la tonalità tipica dei
velivoli largamente utilizzati.
Ambientazione
Oggigiorno nessun modellista presenta ad una mostra un velivolo
appoggiato ad un neutro piano di cristallo, anche se credo che
ognuno sia libero di fare ciò che crede. Se si decide di
ambientare il proprio modello su una base è necessario
ricordare che il velivolo è e deve rimanere, il re di
tutta la scena quindi è inutile e insulso contornare il
modello di molti soldatini e molti mezzi terrestri. Uno o due
soldatini, due o tre bidoni, una o due scalette, un veicolo
terrestre, sono più che sufficienti. Il loro principale
difetto è che non si trovano con facilità, il che
rende il loro reperimento assai indaginoso. Paradossalmente la
scala 1/72 è più "servita" della 1/48 ed occorre
darsi da fare. Poi devono essere sottoposti ad una cura pari a
quella dedicata al velivolo poiché devono mostrare gli
stessi standard di realismo e perfezione del soggetto principale.
Infine il loro posizionamento nell'ambito della scenetta deve
essere logico e realistico, infatti inserire figurini che fanno
cose improbabili o dal senso non immediatamente comprensibile,
rende il lavoro insulso e "giocoso".
Conclusioni
L'ultima cosa che mi resta da scrivere è "Costruiteli!
Vecchi o nuovi che siano, non meritano di rimanere nelle loro
anguste scatole!!!"