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Restyling

Giorgio Beltrammi

I modellisti moderni vanno alla ricerca costante del modello più perfetto possibile del soggetto più amato. Il progressivo avanzare delle tecniche di stampaggio dei modelli, l'impiego di materie plastiche con caratteristiche sempre migliori, lo spasmodico spingersi alla produzione dei dettagli più fini, hanno fatto si che molti modellisti abbiano acquistato scatole di uno stesso soggetto con qualità talora così diverse, che il più "scarso" viene relegato tra gli scarti e langue in mezzo ad altre scatole di modelli, per così dire, diseredati dal passare dei tempi. Eppure all'epoca della loro uscita rappresentavano la massima espressione della finezza modellistica e proprio per quelle loro caratteristiche, venivano acquistati da un qualsiasi modellista che diceva a se stesso "Lo costruirò quando sarò grande!". Divenuto grande e sempre più esigente, quello stesso modellista, guardando quella scatola tanto bella per l'epoca, confessa a se stesso che avrebbe dovuto aspettare, prima di acquistarlo, e che non sa cosa farsene, ora!
Quanti modellisti hanno armadiate di modelli vecchi e con caratteristiche non certo moderne ? Tanti!
Hanno comprato scatole di soggetti impossibili, prodotti da ditte sconosciute o già fallite, con stampi orrendi, approssimativi e pieni di imperfezioni, solo per la bramosia di averlo o per non soccombere all'ansia di non poterlo possedere tra le proprie, tante scatole. Molti cercano di rivenderle, altri le tengono li ad invecchiare in attesa di poterli costruire tra un nuovo acquisto ed il successivo.
Tuttavia nonostante l'uscita di molte scatole dei soggetti più conosciuti, molti modellisti desiderano costruire il soggetto strano, ininfluente per la storia dell'aviazione, ma proprio per questo affascinante e stimolante, se non altro per vedere di ottenere un kit veramente eclatante ed unico. Purtroppo i soggetti strani, le versioni marginali di soggetti conosciuti ed altre amenità storico-aviatorie, sono state prodotte da ditte che in quanto a qualità degli stampi, non si sono proprio sforzate tanto, quindi per ottenere ugualmente un buon kit, al modellista è richiesto un impegno ben superiore al normale. Prima però di passare ad indicare i vari percorsi, da intraprendere per recuperare un vecchio kit, analizzerei dei punti che ogni modellista dovrebbe almeno soppesare.
a) Interesse al soggetto particolareNonostante le centinaia di progetti teorici che ogni hobbysta ha in mente, ben pochi sono quelli che si concretizzano in una realizzazione pratica. E' quindii giusto pensare che l'attrazione verso una particolare scatola, può durare l'arco di un solo pomeriggio, pertanto consiglio di aspettare prima di acquistarla, di fare un giro a casa tra le tante scatole lasciate lì e tornare a pensare se vale la pena acquistarla o confessarsi che forse quella scatola allungherà la lista degli "orfani". Se l'acquisto è già avvenuto, è meglio iniziare subito la realizzazione del modello.
b) Pratica Manuale Questi vecchi modelli, per le loro mancanze, sono bisognosi di vaste opere di miglioramento che vanno affrontate con una buona mano e sicuramente dopo aver costruito decine di modelli decisamente più "facili". E' necessario, infatti, sapersi dstreggiare con la plastica e con gli attrezzi ed essere pronti ad affrontare piccole o grandi opere di autocostruzione, lunghi passaggi fatti di stuccature, carteggi, incisioni, allineamenti, colorazioni, ritocchi, ecc.
c) Documentazione Come per tutti i modelli che si costruiscono, anche per i vecchi kit la documentazione è assai importante, anzi, direi che lo è maggiormente proprio per questi vetusti prodotti, giacchè occorre avere ben chiaro come era veramente il velivolo, per poter correggere gli errori del modello. Oserei affermare che il cercare di rimediare un vecchio kit, è come affrontare una spedizione archeologica che prevede lunghi mesi tra le scartoffie storiche e solo in seguito viene effettuato il sopralluogo e lo scavo. Un modellista che affronta l'abbellimento di un vecchio kit, è come Indiana Jones; non sa mai che cosa succederà e come potrà affrontarlo!!!
d) Tempo disponibile Per i motivi illustrati sopra, questi modelli richiedono molto, molto tempo e molta pazienza. Rispetto a kit di ultima generazione, potrebbero necessitare di cinque volte il tempo impiegato per costruire un kit moderno. Se un modellista dispone di molto tempo libero può affrontare bene queste revisioni, ma se il tempo è veramente tiranno, consiglierei di soprassedere e cercare di divertirsi con modellibellissimichesicostruisconoinunpomeriggio!

SM 79
SM-79 Airfix 1/72. Questo modello, vecchio, brutto ed inesatto, è ancora l'unica possibilità offerta ai modellisti che vogliono realizzare questo soggetto. Una seppur minima revisione del kit può richiedere alcuni mesi di lavoro.

Programmazione
Per recuperare esteticamente un vecchiio modello è necessario effettuare dei lavori a carico di interni, esterni, colorazione, decals, invecchiamento e ambientazione.
E' importante analizzare, però, il modello come si presenta aprendo la scatola di montaggio. Dovremo analizzare accuratamente le istruzioni e memorizzarle nei passaggi principali, poi dovremo analizzare le forme e le dimensioni del modello, staccando dall'albero dei pezzi quelli che conferiscono al kit le forme caratteristiche del soggetto che vuole riprodurre. Con un montaggio a secco dovremo controllare se le forme sono esatte e proporzionate, alla luce di una valida documentazione che preveda un disegno in pianta del velivolo. Non bisogna sottovalutare questo passaggio poichè a modello ancora in pezzi non è possibile sapere se le linee e le dimensioni sono corrette.Se il modello assomiglia decisamente all'originale è il caso di pianificare i lavori che in genere prevedono lavori a carico di :
- Interni
- Esterni
- Superdettaglio
- Colorazione
- Invecchiamento
- Ambientazione
Gli interni si riferiscono alla dotazione dell'abitacolo, dei vani carrello, dei vani armamento, e di tutto quello che noon si vede all'esterno. Di certo certi soggetti sono scarsamente coperti dalla documentazione e riprodurre o migliorare gli interni è quanto mai difficile, tuttavia se il velivolo da riprodurre è una versione di un soggetto conosciuto è bene rifarsi alla documentazione relativa al soggetto più blasonato. Vale comunque la pena spendere delle giornate per la creazione di interni di rilievo, costruiti e colorati a dovere. E'assai utile ricorrere a pezzi di magazzino e rettificare i pezzi forniti dal kit, piuttosto che dilungarsi in noiose autocostruzioni ed ancor più che una perfetta costruzione, conta una smagliante colorazione con fini giochi di chiaroscuri, di ombreggiatura e lumeggiatura che ormai tutti i modelliusti conoscono.
Consiglio di ombreggaire con il colore degli interni leggermente scurito con del nero e di lumeggiare con lo stesso colore ma scharito leggermente con del bianco. Molti modellisti usano i colori a olio ed altri gli smalti, comunque sia nell'un caso che nell'altro, è utile impiegare il petrolio bianco come ddiluente per la sua capacità opacizzante assai utile. Può essere simpatico riprodurre il seggioliino con una o entrambe le cinture verticali che penzolano ai lati della carlinga o sporcare di alluminio il pianale che sta nei pressi della pedaliera per riprodurre lo strofinamento dei piedi durante il volo.
Naturalmente la realizzazione degli interni prevede che sia possibile vederli, per cui è necessario riprodurre il tettuccio aperto, le pannellature aperte laddove si siano realizzate strumentazioni interne, i portelli carrello aperti, ecc. I vecchi kit possiedono dei trasparenti con spessori navali che se possono essere accettati per il parabrezza, non sono passabili per la parte mobile del tettuccio e si è costretti alla riproduzione con acetato o all'acquisto di tettucci già prodotti da qualcun altro a prezzi spesso terrificanti. Stesso discorso vale per i portelli dei carrelli che andrebbero gettati senza cerimonie e riprodotti con plasticard dopo averne studiato e misurato le forme e le dimensioni
Se la ricostruzione degli interni è assolutamente impossibile (per mancanza di documentazione o di voglia) si può realizzare il modello con linee aerodinamiche pure e filanti sfruttando i pezzi forniti dal kit a patto che i rapporti con le restanti superfici siano perfetti e che non vi siano scalini o avvallamenti di alcun tipo. Quando le strutture di fusoliera o delle alii sono state chiuse, gli interni vanno opportunemente protetti con nastro adesivo, cotone o quant'altro.


All'esterno un vecchio modello presenta tali, tanti e vari difetti che è necessario agire per settori. Occorre valutare, allineamenti, superfici, superfici mobili, pannellature, dettagli. Infatti nei vecchi modelli gli allineamenti tra i vari pezzi sono casuali ed errati nella maggior parte delle volte e necessitano di correzioni, stuccature, carteggiature ed altri controlli. Il montaggio a secco aiuta a vedere dove sono i problemi, come ovviarli prima di incollare i pezzi e capire se sono necessari materiali aggiuntivi per rimediare alla condizione. Molti modelli di vecchia produzione presentano parti drammaticamente svergolate che vanno raddrizzate a freddo o a caldo prima di incollarle tra loro, altri presentano così tanta distanza tra una superficie e l'altra da richiedere l'impiego di materiali riempitivi (plasticard).Quindi è assolutamente necessario effettuare molte prove con montaggio a secco per non trovarsi a combattere con pezzi già incollati e totalmente refrattari alle manovre correttive.

Ta 152 canopy
Ta 152 H-1 Revell 1/72 L'abitacolo non è stato riprodotto ed il canopy è stato coperto con un frammento di fazzolettino per simulare un telone

In genere dopo la chiusura della fusoliera e delle parti che compongono le ali, si procede alla congiunzione di tutte le parti "grosse" del kit ed occorre avere la documentazione sotto mano per valutare diedri, inclinazionii di parti, allineamenti e le linee di profilo del soggetto, che devono corrispondere all'originale. In genere le superfici dei vecchi modelli sono caratterizzate da pannellature costituite da miigliaia di protuberanze circolari e finissime che cercano di riprodurre le testine dei rivetti. In ogni caso sono eccessivamente grossi e consiglierei di asportarli totalmente e provvedere a reincidere le pannellature previste nei disegni di documentazioni accreditate. La reincisione delle pannellature deve essere seguita da una lisciatura perfetta delle superfici che devono risultare quasi lucide prima della colorazione.
Per aumentare il realismo sarebbe opportuno aprire qualche piccolo pannello di ispezione, ma solo se in possesso di accurata documentazione.
Come già detto, in genere i vecchi modelli posseggono dettagli e piccoli pezzi di dimensioni titaniche e sarebbe meglio ricostruirli di sana pianta e, comunque, vanno gettati i portelli carrello, i pitot, le canne delle mitragliatrici, e tutti quei pezzi che, fatti i dovuti rapporti in scala, avrebbero dimensioni esagerate.
Altro difettuccio dei vecchi kit, è quello di fornire le parti mobili, mobili veramente, con un realismo, di queste parti, da far rabbrividire. Infatti gli alettoni, forniti quasi sempre staccati dal resto della struttura alare, una volta collocati all'ala risultano appoggiati alla medesima e non facenti parte della struttura alare intera, cioè non posseggono un alloggiamento nello spessore alare.Sarà pertanto necessario ricreare questo spazio quando ancora la struttura alare è da completare, agendo con delle lime o con cartavetro.

P 61 Balck Widow
Northrop P-61 Black Widow Airfix 1/72 La complessità del kit è pari solo alla sua età. La struttura è composta da così tanti pezzi e necessità di così tanti controlli dell'allineamento, che occorre procedere per blocchi distinti; insomma tanti modelli nel modello!!!

La Colorazione
Poche fasi, nella realizzazione di un modello, sono più affascinanti della colorazione. Occorre meditare su un punto che ritengo fondamentale:
La colorazione è molto importante, ma nella realizzazione di vecchi modelli lo è di più. Questo perchè la colorazione è la prima cosa che viene presa in considerazione dall'osservatore, ne cattura la sua attenzione e lo invoglia a soffermarsi a rimirare la costruzione. Se la colorazione è fatta bene l'osservatore si sofferma valutare l'intera realizzazione e a rendersi conto che il modello che sta osservando è un pezzo che ha richiesto settimane, mesi, di duro lavoro e formula un giudizio di rispetto e ammirazione. Se la colorazione è fatta male, darà una fuggente occhiata, trascurando i fini dettaglii riprodotti da orologiaio e passerà al soggetto successivo, affossando il kit tra quelli mediiocri. In genere è la colorazione a nascondere le patacche ddi una costruzione forzatamente rimediata e mai viceversa. Meditate, gente, medditate!
Molto importante è la qualità delle superfici che devono essere lisce il più possibile (lo dice uno che lascia spesso strisciate e rigature degne di una pista da sci!!!). Dopo una regolare lisciatura, quindi, è il caso di stendere una mano di sottofondo grigio neutro a pennello o ad aerografo che poi, una volta asciutto, va nuovamente carteggiato e lisciato a dovere, per rendere le superfici lisce e lucide.
Dopo che il sottofondo è stato steso e lisciato, si passa alla colorazione vera e propria che prevede l'impiego di colori a smalto od acrilici, obbligatoriamente stesi ad aerografo. In linera di prncipio prima si stendono i colori chiari, poi quelli scuri e se le linee di separazione sono nette, occorre effettuare delle mascherature adeguate con nastro da carrozziere opportunamente privato della sua originale adesività.
Quando la coloraziione è felicemente conclusa, si deve passare alla stesura delle decals che, nel caso dei vecchi modelli, sono quasi sempre da gettare a meno che siano state previste dei ringiovanimenti delle confezioni. Dicevo che le decals dei vecchi kit sono quasi sempre da gettare per due motiivi:
- sono inesatte prima di tutto
- sono spesso ingiallite e, quindi, inutilizzabili.
In genere è bene ricorrere a fogli dedicati che, pur avendo spesso prezzi da articoli di gioielleria, danno la possibilità di produrre un soggetto decisamente accattivante. Come ormai tutti sanno, le decals aderiscono con maggior facilità e durevolezza su superfici lucide e con l'ausilio di emollienti normalmente in commercio (il migliore dei quali è, a mio avviso, il Mr Mark Softer della Gunze), quindi è necessario passare, su tutto il modello, una mano abbondante di trasparente lucido della marca favorita e solo dopo che sia completamente asciutta si procederà alla stesura delle decals. A norma sarebbe bene realizzare soggetti di cui si possegga almeno una foto originale, tuttavia considerando che chi produce decalsì, deve continuare a venderle, è assai probabile che queòllo che ci ha rifilato, corrisponda ad una assoluta verità storica.
Le decals si stendono un pò alla volta e con la cosiddetta "manina della festa" per evitare rotture ed/od accartocciamenti che potrebbero costarci la salute delle coronarie. Dopo la completa stesura delle decals eè il caso di lavare il modello proprio ladddove sono state applicate le insegne poichè l'ammorbidente lascia sempre dei residui che potrebbero evidenziarsi a due o tre anni di distanza.
Infine per cristallizzare le decals al loro posto ed evitare che subiscano l'onta del tempo, è necessario spruzzare una nuova mano di trasparente lucido.

Superdettagliio e Invecchiamento
Prima che fossero introdotte le pannellature incise, rendere dettagliato il modello era almeno un problema e occorreva rifarsi ad un abilisssimo gioco di chiaroscuri. Da almeno vent'anni i modellisti procedono a reincidere le pannellature dei propri modelli per aumentare il dettaglio di superficie e per ottenere quell'effetto ideale di rendere il modello un qualcosa di bello e complesso, anzichè un giocattolo sofisticato. Naturalmente i vecchi kit non posseggono quasi mai le pannellature incise e visto che le abbiamo ottenute con sacrificio e moltotempo, è il caso di sfruttare cotanto lavoro.
Dapprima dovremo passare sulle pannellature un liquido di lavaggio di colore marrone-nerastro se le tinte sonoscure o di una tonalità più scura rispetto alla più scura della colorazione adottata.

G 55 Centauro
Fiat G-55 SMER 1/48 Modello di caratterristiche penose che è stato adornato con decals della Tauromodel. L'intera realizzazione è costata due mesi di lavoro quotidiano

Se ad esempio il modello è colorato di verde scuro, è corretto impiegare il lavaggio marrone-nerastro, ma se la colorazione è grigia, sarà più indicato un lavaggio di tinta grigio-nerastra. Comunque sia il tipo di colori impiegato è a scelta. Se si usano glii smalti occorre passarli sulle pannellature ed evitare che sii asciughiino, asportando l'eccesso con un batuffolo inumidito dii diluente o acqua ragia o petroliio bianco. Se si stanno utilizzando i colori ad olio, vale la stessa raccomandazione.
L'uso dei colori a tempera è il più semplice giacchè è possibile lasciare che si asciughino e vanno diluiti con il Fiele di Bue che si trova neii negozi di articoli per artisti. Questa sostanza rende le tempere moorbide e malleabili permettendo al pigmento di inserirsi nelle varie incisioni.
Quando il colore per il superdettaglio è quasi asciutto, si provvede ad asportarlo con uno straccetto inumidito di diluente, petrolio bianco o acqua a seconda di quali colori abbiamo utilizzato. Si noterà come nelle incisioni sia rimasto il colore che contrasta con l'intera estensione delle superfici enfattizzando l'andamento delle pannellature. Occorre procedere per piccole aree per poter correggere tutto il lavoro in caso di errori; infatti se il colore si asciuga definitivamente, è poi impossibile asportarlo a meno di aver impiegato le tempere che si asportano sempre.
Una volta che tutte le superfici sono state trattate, è il caso do procedere con le sporcature d'olio e con le scie dei gas di scarico. Le prime si ottengono con del colore ad olio della tinta Terra d'ombra bruciata, mentre le seconde si ottengono con aerografo e colore marrone-nerastro steso a passaggi successivi.
Infine è il caso di praticare una sapiente metallizzazione laddove il velivolo fosse stato costruito in materiale metallico. Si può impiegare il colore alluminio a smalto, o il colore argento a smalto o la matita argento. In ogni caso la parsimonia è un comandamento; meglio niente che troppo! Sia il colore alluminio che argento a smalto, si impiegano con la punta di uno stuzzicadenti se si devono produrre delle scrostature o con il pennello a spatola pressochè asciutto, se si devono ottenere delle scoloriture sui bordi d'attacco alare o su zone particolarmente sottoposte al camminamento. La matita si impiega allo stesso modo ma il segno che lascia è molto meno visibile.
Quando tutto il processo di usura è stato completato, si dovrà passare su tutto il modello una mano di trasparente opaco per rifinire il tutto con la tonalità tipica dei velivoli largamente utilizzati.

Ambientazione
Oggigiorno nessun modellista presenta ad una mostra un velivolo appoggiato ad un neutro piano di cristallo, anche se credo che ognuno sia libero di fare ciò che crede. Se si decide di ambientare il proprio modello su una base è necessario ricordare che il velivolo è e deve rimanere, il re di tutta la scena quindi è inutile e insulso contornare il modello di molti soldatini e molti mezzi terrestri. Uno o due soldatini, due o tre bidoni, una o due scalette, un veicolo terrestre, sono più che sufficienti. Il loro principale difetto è che non si trovano con facilità, il che rende il loro reperimento assai indaginoso. Paradossalmente la scala 1/72 è più "servita" della 1/48 ed occorre darsi da fare. Poi devono essere sottoposti ad una cura pari a quella dedicata al velivolo poiché devono mostrare gli stessi standard di realismo e perfezione del soggetto principale. Infine il loro posizionamento nell'ambito della scenetta deve essere logico e realistico, infatti inserire figurini che fanno cose improbabili o dal senso non immediatamente comprensibile, rende il lavoro insulso e "giocoso".

Foto del Bf 110 G

Conclusioni
L'ultima cosa che mi resta da scrivere è "Costruiteli! Vecchi o nuovi che siano, non meritano di rimanere nelle loro anguste scatole!!!"


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