Il 109 della Messerschmitt è il
soggetto di gran lunga più conosciuto della storia
dell'aviazione al pari dello Spitfire, del 104 e del Phantom, per
cui non sto a dilungarmi oltre nella trattazione storica di
questo soggetto.
La mia idea modellistica non è partita dal fatto che avevo
in casa il modello della Matchbox di tale
velivolo (sulle cui caratteristiche bisognerebbe almeno spendere
qualche parola), quanto dal fatto che mi trovavo tra i piedi la
scatola Esci del carro Half-Track da 3
tonnellate in dotazione all'Afrika Korps. Il perché avessi
comprato quel kit terragno, essendo io un modellista aeronautico,
non lo ricordo, forse un momento di perdizione od un attacco di
arteriosclerosi, ma ormai quello che era stato, era stato ed ho
deciso che in un qualche modo ne avrei fatto uso.
Mi è nata l'idea di ambientare il carro in territorio
desertico durante il casuale ritrovamento di un velivolo della
Luftwaffe disperso in azione. Il diorama,
ad una progettazione preliminare, appariva povero ed ho deciso di
acquistare una scatola dell'Opel Blitz Esci 1/72 da aggiungere al
diorama sfruttando la contemporanea presenza, in quest'ultima
scatola, dei figurini dell'Afrika
Korps.
I problemi che ho incontrato sono stati sostanzialmente tre
ovvero la realizzazione accurata dei carri, la colorazione dei
figurini e la costruzione della base sulla quale appoggiare il
tutto.
Il Velivolo
Il velivolo in se non ha dato soverchie difficoltà
giacchè di buona qualità ancorchè poco ricco
di dettagli, tanto che sono stato costretto alla completa
ricostruzione degli interni per i quali ho utilizzato quelli
forniti da un vecchio '109 E dell'Airfix. Si, è vero, che
il modello inglese è orrendo, ma i suoi interni si
adattano molto bene ad un facile dettaglio ed all'inserimento
nella fusoliera del Matchbox. Ho quindi
dovuto solo dettagliare le pareti ed il cruscotto ed il tutto
è stato chiuso nelle due semifusoliere, dopo una valida
colorazione ed una enfatizzazione delle ombre e delle luci con
washing e drybrushing.
Per ciò che ha riguardato la dotazione esterna, mi sono
preoccupato di aprire il flabello del radiatore anteriore e di
autocostruire i due radiatori subalari muniti di relativi
flabelli aperti. Lo stucco non è stato impiegato in dosi
massicce ed alla fine delle carteggiature di rito, sono passato
alla colorazione che ha previsto l'impiego di colorii acrilici
della Tamiya nelle tinte caratteristiche dei velivoli tedeschi in
ambiente africano ovvero RLM Sand Braun 79
per le superfici superiori e RLM Hellblau
78 per quelle inferiori. La capottatura motore è
completamente verniciata in RLM Gelb 04 .
Maggiroi problemi li ho avuti con le decals che ho ottenuto a
seguito di adattamenti di trasferibili e di altre decals
provenienti da avanzi di altri modelli. Al termine, dopo le
consuete passate dei trasparenti e dopo le varie operazioni per
ombreggiare, lumeggiare ed "usurare" il modello, sono passato
alla realizzazione dei mezzi terrestri.
Gli Automezzi
L'apertura delle confezioni dei due modelli da me acquistati,
è stata accompagnata da stupore. Infatti, nonostante le
piccole dimensioni dei modelli, questi appaiono incredibilmente
dettagliati e costituiti da numerosi pezzi finemente ricchi di
particolari. Sono rimasto colpito più dall'Half Track che dall'Opel Blitz che sebbene,
quest'ultimo, sia di produzione più recente, presenta meno
finezza di dettaglio del primo.
Per la costruzione mi sono attenuto scrupolosamente alle
istruzioni, tranne che per l'apertura delle portiere e sono
giunto alla fine senza problemi tranne che per i cingoli forniti
in quel materiale gommoso che si adatta molto male alle strutture
portanti ed ancor meno all'azione di qualsiasi collante o
colore.
Le colorazioni mi hanno leggermente impegnato di più. Per
l'Half Track ho utilizzato un comune
colore Giallo Sabbia steso a pennello. Non sono stato a farmi
tanti scrupoli in considerazione del fatto che l'ambiente
desertico è in grado di modificare qualsiasi tinteggiatura
e tono di colore e dato che i veicoli da me realizzati
rappresentavano mezzi usurati, ho preferito calcare la mano
sull'ambito legato all'invecchiamento ed ai chiaro-scuri.
La stessa cosa è stata fatta per l'Opel Blitz che invece
del solo Giallo Sabbia, portava delle macchie di color Verde
Scuro che ho realizzato ad aerografo secondo le istruzioni. Anche
per questo veicolo ho profuso maggiore impegno per la
lumeggiatura e l'ombreggiatura (prima l'una e poi l'altra,
veramente!). Infine le decals che oltre ad essere in numero
esiguo, sono anche totalmente non adesive.
L'ultimo passo è stato quello di aggiungere i trasparenti
che la Esci (benamata Ditta oramai scomparsa) non inserisce mai
nei suoi mezzi militari e che io ho riprodotto con del Kristall Clear.
I Figurini
Ho utilizzato quelli provenienti dalla scatola dell'Opel Blitz e mi sono subito reso conto di come
la plastica che li costituisce sia la peggiore che si possa
immaginare, poiché evita assolutamente ai colori di
aderire alle superfici, costringendo il modellista ad evitare
qualsiasi contatto con le superfici colorate anche dopo che siano
passati diversi giorni dalla tinteggiatura, pena intere,
drammatiche sverniciature. Per poterli colorare li ho dovuti
fissare su degli stecchini e procedere dapprima con una mano di
fondo e successivamente con il colore definitivo. Le solite
applicazioni di lumeggiatura e ombreggiatura hanno completato il
lavoro riuscito, in verità, non male. Un tocco di
dinamismo lo ha dato il figurino del soldato che discende dalla
parte posteriore dell'Half Track.
La Base
La costruzione della base non ha presentato difficoltà se
non per il fissaggio alla cornice inferiore, fissaggio riuscito
male ed irrimediabile.
Su uno strato di DAS ancora fresco ho passato le setole di uno
spazzolino da denti usato per dare un aspetto mosso al terreno.
Su questa base è stata applicata della granaglia ottenuta
dalla sabbia igienica per gatti, fissata con del Vinavil. Ad
asciugamento completo ho passato il Giallo Sabbia ed ho poi
provveduto ad una leggera lumeggiatura.
L'intero elaborato ha richiesto circa un mese di lavoro
quotidiano nel lontano 1993.
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