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NAM Copter

Giorgio Beltrammi
Nella Guerra di Corea manifestarono il loro potenziale, in Vietnam dimostrarono di possederne di più e lo misero in atto. Sto parlando degli elicotteri nelle loro varie configurazioni (tasporto, attacco, collegamento e osservazione). Il loro contributo alle azioni belliche, al di la dell'esito del conflitto, fu determinante; oserei dire che in loro assenza, la durata dell guerra e le perdite americane, in termini di vite umane, sarebbero state di proporzioni bibliche.
Gli elicotteri più impiegati furono il Bell UH-1 nelle tre versioni B-C e D, che vennero utilizzati per soddisfare quasi ogni tipo di bisogno, anche quello di mangiare.
Modellisticamente ho riprodotto i soggetti UH-1B, UH-1C, UH-1D e AH-1G rispettivamente di Academy 1/48, Monogram 1/48, Esci 1/72 e Matchbox 1/72, li descriverò brevemente.
Il modello coreano è abbastanza sommario, grezzo e, tuttavia, dalle linee corrette. Necessita di alcuni lavori equamente ripartiti tra interni ed esterni ed io ho dovuto rifare il cruscotto, dettagliare i seggiolini e il vano di carico. Ho provveduto ad aprire il vano avionica sul muso ed a ricostruire gli apparati interni, ad autocostruire il portello di ispezione in lamierino di ottone da posizionare ribaltato.
Ho riprodotto le due prese d'aria davanti a quella principale sul dorso della fusoliera, ho aggiunto qualche altro dettaglio in generale ed ho provveduto ad eseguire una colorazione un pò strana.
L'elicottero è interamente ricoperto da una base di Tan 30219 con bande oblique ed accostate di verde 34079 e 34102. Ho, perciò, impiegato colori Tamiya stesi ad aerografo. Le insegne e i codici sono stati riprodotti a mano, con l'impiego di un foglio decal trasparente sul quale, con pennello e colori, sono stati riprodotti l'insegna delle due sciabole incrociate e i numeri di serie.
Infine, essendo l'elicottero il velivolo più terrestre che esista, ho voluto realizzare un piccolo diorama che ritrae il velivolo attorniato da personale di terra intento alla revisione del velivolo ed a qualcos'altro (un militare ha ricevuto della posta).

Il modello americano è un buon modello, molto realistico, ben curato e con pochi accorgimenti è possibile ottenere un ottimo risultato. In effetti ho solo dovuto seguire le istruzioni per la costruzione e per la colorazione ed ho impiegato le decals della scatola ed il risultato appare buono.
La realizzazione del diorama, che supporta il protagonista principale, ha messo in luce, all'epoca (1993), la difficoltà a reperire accessori per la scala 1/48. Il personale è stato ottenuto con elaborazione dei figurini della Esci relativi a personale aeroportuale, sacchi di sabbia e cartoni sono frutto di autocostruzione, così come l'estintore. Il terreno è stato realizzato con del DAS cosparso, una volta asciutto, di polvere di legno poi colorata con tempere rossatre.

Il modello della ditta italiana è un ottimo kit del quale è stato già detto tutto sulle riviste specializzate e che, purtroppo, è irreperibile data la chiusura della stessa ditta. Io mi sono attenuto scrupolosamente alle istruzioni ed avendone comprate due confezioni, ho realizzato due soggetti. Il primo è abbastanza conosciuto essendo stato pubblicato sulle pagine di Aerei Modellismo alcuni anni fa. Rappresenta un UH-1D precipitato in un fiume, mentre sulle rive del medesimo transita un M-113 dal quale è sceso il personale. Nella piccola raffigurazione si vedono i resti di un tempio buddista ed un bue che traina un carretto.
L'M-113 è della Esci così come lo sono i figurini, ad eccezione del bue che è stato estratto da una delle scatole Atlantic (mitici soldatini anni '70), il carretto è autocostruito, le palme sono in carta e DAS e con quest'ultimo materiale è stato realizzato il muro che è alle spalle del budda, il budda stesso, il terreno e il letto del fiume. La vegetazione è stata realizzata in carta, licheni e asparagina ed è stato un errore poichè non ho considerato, allora, l'effetto degradazione della clorofilla per cui, ora, l'intera vegetazione naturale è totalmente ingiallita.
La seconda realizzazione è stata ottenuta con l'intenzione di riprodurre un velivolo atterrato in una risaia in attesa che i GI americani portino a bordo un ferito ed alcuni VC. Anche in questo caso mi sono attenuto alle istruzioni mentre più fantasia ho posto alla realizzazione del diorama. I figurini sono della Esci ai quali ho variato di poco gli atteggiamenti. Le piantine di riso sono dei peli di pennello incollati in alcuni piccoli fori praticati nel DAS.
Il velivolo ha una colorazione standard in Olive Drab e l'insegna della falena è stata ottenuta con un frammento sagomato di decal bianca.
La superficie lucida della risaia è stata ottenuta con alcune mani di trasparente lucido della Lifecolor steso a pennello.

Il modello inglese della Matchbox. ora irreperibile, non si può certo definire un buon kit, anzi potrei dire che è un "modello di minima" che si costruisce in 30 minuti, ma che richiede estesi lavori di miglioria se si ha intenzione di ricavare un elaborato decente.
Ho cercato di riprodurre gli interni, permettendone la visione con l'apertura dei portelli trasparenti, ho aggiunto le piastre di rinforzo alla postazione del pilota, ho aggiunto le bugne laterali alla radice delle gambe del carrello ed ho autocostruito i due complessi lanciarazzi.
La colorazione, rigorosamente in Olive Drab "all around", è stata eseguita a pennello ed i codici e le insegne sono stati dipinti a mano.
Il diorama è stato ottenuto colorando figurini delle Esci e Das per il terreno. Il filo spinato è stato ottenuto con del tulle.

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