Partendo dal Kit del Cant Z 1007 monoderiva e confrontando la
documentazione relativa alle versioni iniziali ed a quelle
più tardive, ho rilevate le seguenti differenze:
.La lunghezza della fusoliera nelle serie iniziali variava, in
difetto, di circa due metri e mezzo, ovvero da 16,150 mt. a 18,47
mt.
I motori delle prime serie erano gli Isotta Fraschini Asso XI R2
C 40 in linea, mentre nelle serie successive erano i Piaggio P XI
RC 40 radiali
.La postazione dorsale, nelle prime serie, era costituita da una
"buca", come nell'S-79, ed era dotata al pari del trimotore SIAI,
dello stesso armamento. I radiatori dell'olio, nelle prime serie,
erano collocati nella parte di ala inserita tra il motore
centrale e quelli laterali.
La postazione del puntatore era inserita nel bordo d'attacco
alare destro.
I) Abitacolo
Usando alcune parti della lastra fotoincisa della RCR, sono stati
rifatti i cruscotti sia dei due piloti, che del motorista, le
varie paratie di separazione e, per ultima, anche la angusta
postazione del puntatore.
poiche l'abitacolo è troppo corto e va allungato di 5 mm.,
anche la superficie vetrata dovrà essere allungata e non
potendo impiegare la capottina del kit, ho deciso di
autocostruirla.
Ho riprodotto una matrice in gomma siliconica della capottina
originale del kit. Quindi da questa, ho stampato due master in
resina e da uno di questi ho ritagliato 5 mm. di sostanza dalla
parte posteriore, che ho poi incollato alla parte posteriore
dell'altro master, ottenendo così il giusto master da
impiegare come dima di termoformatura per l'acetato (quarta foto
in basso).
La cabina di pilotaggio con i posti in
tandem
Traguardo di puntamento e cruscotto
dell'osservatore.
Postazione del motorista dietro al pilota e con pannello
contro la fiancata sinistra
2) Fusoliera
In questa parte è stato effettuato il lavoro più
impegnativo, poiche la fusoliera del kit è troppo lunga e
va accorciata di circa 30 mm.
Controllando il disegno in scala, ho deciso di eliminare 9 mm.
subito dietro al portelo laterale di ingresso, mentre il resto
dell'asportazione è stata effettuata nella parte anteriore
della fusoliera proprio davanti all'abitacolo (foto sotto).
Così facendo ho ottenuto una fusoliera divisa in due
parti, quella anteriore comprendente l'abitacolo e la postazione
armata dorsale e quella posteriore comprendente la postazione
ventrale.
La parte anteriore è quella che ha subito più
modifiche, dovendo restringere la sua sezione per realizzare la
postazione dorsale e per creare lo spazio necessario ho tagliato
la parte superiore delle semifusoliere appena dietro l'abitacolo
(foto sopra).
La postazione dorsale è stata autocostruita separatamente,
impiegando anche delle parti di fusoliera precedentemente
tagliate. Il tutto è stato sagomato con stucco e
plasticard ed incollato sulla parte superiore della
fusoliera.
L'intero complesso anteriore è stato poi unito a quello
posteriore, riproducendo con stucco e listelli di plasticard la
corretta sezione ovale della fusoliera.
Gli altri particolari, come i vari finestrini, sono stati
sagomati prima di unire le due parti di fusoliera, così
come il dettaglio della postazione ventrale.
Per riprodurre la "punta" della fusoliera, è stata
impiegata la Naca del motore centrale Piaggio dell'S-81
Supermodel.
Per finire ho montato la deriva verticale, la quale è
stata leggermente modificata, mentre i piani orizzontali sono
stati aggiunti come da scatola.
3) ali
Dopo aver dettagliato i pozzetti carrello con l'autocostruzione
dell'incastellatura di fissaggio dei carrelli medesimi, ho chiuso
le due semiali ed ho dato avvio alla riproduzione dei motori "
Asso". Per farlo ho incollato alla gondola motore originale, un
tubo di plastica di 19 mm. di diametro e 15 di lunghezza; su ogni
lato ho praticato 6 fori ed impiegando tubicini di ottone, ho
simulato gli scarichi dei motori. Nella parte inferiore ho
montato la presa d'aria del carburatore.
Per la particolare forma della Naca dei motori, ho impiegato
alcune parti di quelle dell'S-81 (dotato di motori Alfa Romeo
)
il tutto è stato stuccato, sagomato ed inciso per
ottenere un master per la riproduzione in
resina. Il master è stato poi stampato con gomma
siliconica e attraverso questo, sono state riprodotte le tre
capottature dei motori del velivolo (foto sopra). Al termine le
capottature sono state dettagliate con i motori e i radiatori
anulari.
I carrelli, costituiti da due coppie parallele di ammortizzatori
, sono stati completamente autocostruiticon tondini di plasticard
di varie sezioni.
4) Colorazione
L'esemplare riprodotto è uno dei primi Cant Z 1007 "Asso"
di serie, appartenente alla 211 Squadriglia de150° Gruppo
de116° Stormo Bombardamento Terrestre.
I possibili colori di questo schema a bande sfumate, secondo
le tinte normalmente impiegate dalla C.R.D.A.
sarebbero :
- Giallo Mimetico 3
- Verde Mimetico 53192
- Marrone Mimetico 53193 per le superfici superiori
- Grigio Mimetico per le superfici inferiori.
Altre fonti riferiscono che la colorazione sarebbe composta di
due toni di marrone in aggiunta al giallo.
Personalmente ho scelto la prima possibilità poiche mi
sembrava più consona ad una mimetica in territorio
metropolitano.
Il kit è stato dipinto ad aerografo a mano libera, impiegando colori acrilici Tamiya e LifeColor. Le decals provengono da alcuni fogli TauroModel, trattate con ii solventi MicroSol e MicroSet. Le varie pannellature e le sporcature sono state evidenziate ad aerografo con impiego di miscele di inchiostri color seppia e nero.
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