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Torpedo Club - The Official WebSite Sito Ufficiale del TORPEDO CLUB di Rimini

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AAAAHHHH!!!

Storie di Drammi e Risate di modelli e modellisti acciaccati.

"Che bello!!!"
"Mi è venuto proprio bene!"
Lo rimiri da tutte le angolazioni. Ogni singolo settore è perfetto, i colori sono stesi alla perfezione, l'opaco è pressochè vero, le decals sembrano non avere spessore, le antennine ed i fili sono sottili come ragnatele. Tutto è pronto, sembra quasi che debba spiccare il volo e.........

PER UNA MALEDIZIONE EGIZIANA, IL MODELLO TI SCIVOLA TRA LE MANI, BATTE SUL TAVOLO E, NEL CERCARE DI FERMARE QUEL VOLO SCIAGURATO, CERCHI DI AFFERRARLO FACENDO SCHIZZARE PEZZI DI PLASTICA IN OGNI DIREZIONE, FINCHè IL RELITTO RIMBALZA SUL PAVIMENTO FRANTUMANDOSI COME UN PIATTO DI PORCELLANA CINESE DEL PRIMO MILLENNIO A.C.!!!

Silenzio di morte!
Lancette dell'orologio ferme come quelle di Hiroshima!
Tutto il mondo ti guarda ammutolito e immobile!
Guardi fuori della finestra cercando di capire se un qualsivoglia cataclisma del 27° grado della scala Richter, ti abbia fatto perdere la presa, ma niente! La restante popolazione del pianeta vive ancora in solide case che stanno intorno alla tua e nessun cornicione si è staccato dal tetto.
Allora guardi l'orologio e ti aspetti che le lancette facciano marcia indietro così che il modello si ricomporrà saltandoti ancora, splendido e integro, tra le mani, ma niente! Il trascorrere dei soli 4 secondi passati dalla disgrazia, non rendono merito ai dieci anni furtati dalla tua vita dopo la sciagura!
Suoni gutturali e mostruosi ti salgono alla gola coagulandosi in bestemmie, imprecazioni, maledizioni e in tutte le cose più volgari che mente e bocca umane abbiano mai profferito. Ti guardi intorno pur di non chinare lo sguardo verso il luogo dell'immane disastro, ansimi, sudi, sei in preda al panico e vorresti urlare a tutto il sistema solare la tua rabbia.

Poi ti svegli di soprassalto, seduto sul letto dove la tua sindone di sudore ha improntato lenzuola e materasso. Tua moglie ti scuote dandoti due schiaffoni a mano piena, gridandoti che è un incubo. E di incubo si tratta!
Ti guardi intorno, riconosci la tua camera e il fatto che avevi solo sognato, pensando alla frittata di patate con il mascarpone e alle quattro birre che ti sei bevuto! Respiri a pieni polmoni e poi ti alzi per andare a vedere se il tuo meraviglioso kit è ancora intero. Trascini le stanche membra verso il tuo piccolo laboratorio giù in garage a -24°C di temperatura, ma non importa!
Eccolo li, che ti guarda con occhi dolci e languidi e ti rassicura sulla sua integrità. Con le stalagmiti (o stalattiti non ricordo bene) appese al naso, te ne torni a letto, stanco e soddisfatto.

Bello eh? Figuratevi invece se, anzichè di un incubo, si trattasse di una cosa vera! A me è successo e non solo a me.

Reggio Emilia 2001
Arrigo Babini si accinge ad allestire i suoi modelli all'interno delle vetrine della mostra, dopo aver sistemato i modelli di altri associati del Torpedo Club. Apre il cartone da viaggio dove è conservato il suo splendido Spitfire. Lo afferra dolcissimamente per estrarlo dal contenitore. Si alza e mentre sta per metterlo dentro la vetrina, il muso dello Spit batte inesorabilmente contro il vetro della vetrina stessa precipitando verso il pavimento, fortunatamente costituito da soffice moquette.
Inizia la danza della pioggia di Arrigo che, con smorfie facciali che riescono solo ad epilettici di lunga data, cerca di evitare di dare in escandescenze. Si china rapidamente a recuperare il pezzo di cuore che si è frantumato a terra e ne valuta i danni che, fortunatamente, ammontano a poca cosa. Buon per lui ed il suo Spit. Stando ai racconti dei nostri colleghi presenti alla tragedia, il nostro bravissimo Arrigo ha inscenato una vera e propria convulsione in piedi. Potrete certo immaginarvi la scena!

Bologna 1994
Ritiro dei modelli partecipanti al Trofeo Due Torri. Bacheche aperte per il ritiro dei kit. Il magnifico S-79 di Caira attende di essere prelevato dal suo padrone, ma nel frattempo un modellista marchigiano credendo che le bacheche fossero ancora chiuse, appoggia la scatola sul fantomatico coperchio della vetrina che alloggia l'S-79 di cui sopra. Immaginatevi la scena!
La scatola che non trova il piano di appoggio, va a precipitare proprio sopra il bellissimo Sparviero del modellista cremonese che, visibilmente contrariato, comincia ad agitarsi e ad imprecare in dialetto lombardo. Il funesto autore della demolizione, con candore angelico, dice "Me credevo fosse chiusa!".

Tratto dal Notiziario Torpedo Revue del 1995
"Il giorno 23 Gennaio 1995 pressochè alle ore 17, in Via Santarosa 36 a Riccione, un modellista, tale Giorgio Beltrammi, di anni 33, in preda a follia di ignota causa, ha proceduto alla distruzione volontaria di un suo modello. Ne danno l'annuncio, costernati, lo stesso modellista ed i familiari più prossimi.
Dite la verità, sembra una notizia di cronaca, vero? Invece è veramente accaduto.
Stavo costruendo un F-18 Italeri in 1/48 che per la verità non mi soddisfaceva ( a voi non succede mai che il modello che state costruendo non vi piaccia?) per un sacco di motivi. La costruzione oltre che a rilento per ragioni esterne al kit stesso, era stata resa difficoltosa dalle numerose stuccature e dalle conseguenti lisciature. La colorazione, assai interessante, era anche molto complessa richiedendo decine di mascherature che hanno dato discreti grattacapi. Tuttavia la passione ha prevalso e sono andato avanti ugualmente. Il kit però non mi 'sconfinferava' e la passione andava man mano scemando.
Stavo procedendo alla colorazione della palpebra superiore al cruscotto, con del nero a pennello. Calzavo un paio di guanti di filo per non improntare le superfici colorate con tanta fatica e durante una manovra di adattamento alla presa del modello, questo ha spiccato un viaggio senza ritorno. E' caduto a terra benchè io avessi effettuato manovre acrobatiche per rendere l'atterraggio il più morbido possibile.
Immaginatevi la scena! Il tuffo al cuore ( a questo povero cuore infranto) dopo aver visto il pargolo a terra. Le immancabili imprecazioni ed il rapido chinarsi a raccogliere l'animale ferito.
Con titubanza ho rigirato il modello diverse volte per fare il conto dei danni che, ad un occhiata sommaria, apparivano veramente limitati, ma molto complessi da rimediare. Un flaps staccato ed il piano di coda sinistro divelto e penzolante.
Apparentemente danni riparabilissimi tanto che il flap è stato riattaccato facilmente. Il piano di coda invece mostrava chiari segni di disadattamento alle superfici della fusoliera e necessitava di stuccature.
Il calore della rabbia mi ha pervaso! Il rancore per le manovre che avrebbero significato il dover stuccare il piano di coda su una colorazione faticosissimamente ottenuta, la ricolorazione e la rimascheratura per ottenere la scritta NAVY in due toni di colore, mi ha portato all'insano gesto.
Con livore furibondo ho afferrato il kit e con tutta la forza che il mio braccio poteva esprimere, ho riscaraventato a terra il modello!!!
Decine di frammenti hanno cosparso il pavimento ed il rumore dello schianto ha riecheggiato nella stanza.
La storia dell'F-18 si è conclusa con il mesto raccattare dei pezzi.
Povero Calabrone, modello costruito con ambizioni fin troppo elevate e finito tristemente in una drammatica picchiata!".

Giugno 2001
Abitazione di Giorgio Beltrammi (io, cioè), ore 22,30. Il bel Ju 86 dell'Italeri è appoggiato su un ripiano di lavoro ed io mi accingo a prenderlo per girarlo e guardare le superfici inferiori per controllare che vada tutto bene. Afferro il modello sulle ali appoggiando il pollice destro sul bordo d'attacco alare e le altre dita della mano contro il bordo di uscita delle alette Junkers. L'evidente manovra da cretino ipofisario, determina la rottura ed il distacco delle alette junkers e la perdita del controllo sull'intero modello che, dal piano di appoggio sul quale era alloggiato, cade sul piano della scrivania, 30 e più centimetri più in basso. Danni limitati ma grande rabbia ed una violenta autocritica che mi porta ad autoinsultarmi, ad imprecare contro me stesso ed a sputare per aria nella speranza che lo sputo mi ricada in un occhio! Grande stupidità ripagata generosamente con danni che ho poi subito rimediato. Grazie Ju 86!

Quattro racconti, quattro vittime di loro stessi, quattro tragedie.
E' vero che può capitare a tutti , ma credetemi, un incidente ad un modellista che colpisca uno dei suoi elaborati è, spesso, assai più grave per lui, di un incidente che possa capitare a lui stesso.
Non provate per credere, mi raccomando!!!


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