Sotto un cielo gonfio di pioggia, muniti della fiammante
"Multipla" di Davide Gabrelli, domenica 23 settembre, alle ore 13
circa, abbiamo imboccato il casello di Rimini Sud e ci siamo
diretti al Quartiere Croce di Casalecchio di Reno in Bologna, per
ammirare i modelli esposti alla Mostra di Modellismo Statico
"Trofeo Due Torri" che gli amici del Club "I Gobbi Maledetti"
hanno organizzato.
Nell'ambito di quattro ampi locali, numerose solide vetrine hanno
coperto e messo al sicuro diverse centinaia di modelli, facenti
parte delle classiche categorie Aerei, Mezzi militari, Figurini,
Veicoli e Fantasy con qualche esemplare di Fermodellismo
Statico.
Ad onor del vero io ho praticamente fatto tappa fissa nel locale
adibito al settore aeronautico, tuttavia ho avuto modo di
ammirare anche i modelli di categorie non aeronautiche e devo
dire che pressochè tutti gli elaborati in esposizione,
erano di eccellente qualità.
Il settore figutini poi, è stato privilegiato per la
presenza di un tale Speranza Gianfranco, che ha messo in opera
una lezione pratica di pittura di figurini, osservata da
numerosissimi modellisti interessati all'argomento.
La Mostra di Bologna è stata, per me, una esperienza
molto positiva, non certo per i premi che non ho giustamente
conseguito, ma per aver avutoo modo di parlare con modellisti del
calibro dii Elis Lugli, Andrea Vignocchi, Ruggero Panazza,
Stefano Foresti, Francesco Benedettini, G.Luca Capaldo ed altri,
che mii hanno raccontato della loro vita di modellisti, delle
loro tecniche, de loro progetti, ecc. Un esperienza decisamente
coinvolgente.
Due personaggi su tutti? Elis Lugli e Ruggero Panazza.
Il primo, con una modestia dal candore immacolato, attribuisce i
meriti delle sue belle realizzazioni ad altre persone (vedi
Vignocchi, Foresti, Benedettini) che gli avrebbero insegnato
tanti "trucchi del mestiere" dimenticando, o trascurando forse,
il fatto che comunque è stato lui stesso a metterli in
pratica così bene. Complimenti sinceri ad Elis per le sue
bellissime elaborazioni (fra tutte l'accuratissimo Ba 88),
perchè sono frutto delle sue mani e non prodotti "precotti
solo da scaldare"!
Poi Ruggero Panazza.
Secondo la mia veduta, e non soltanto la mia, è il
modellista più modellista che conosco, nel senso che per
lui il modellismo è divertimento puro, senza dogmi o
agonismi, senza fronzoli o architetture strampalate. Per lui un
solo grido, un solo idioma "DA SCATOLAAAAA!" e, pur comportandomi
modellisticamente non come lui, sono d'accordo con lui.
Non segue mode o tendenze, non apre pannelli, non converte o
trasforma niente. Lui ama il kit che realizza e non vuole odiarlo
con lavori monumentali lunghi e logoranti. Con una vérve a
tratti addirittura comica, mi ha raccontato il suo modo di
realizzare i kit, come e da cosa inizia, cosa usa, cosa cerca di
ottenere, ecc.
Un vero e proprio Personaggio!
Tornando alla Mostra, naturalmente i membri del Torpedo Club
hanno partecipato alla manifestazione, ottenendo discreti
risultati.
Il solito C 205 V
in 1/48 del solito, si fa per dire, Arrigo Babini ha vinto il
primo premio nella rispettiva categoria (ma quanti premi ha vinto
, vi chiederete voi? Boh! Rispondo io!) e sempre lui, ha meritato
il Premio Speciale "Modelli da Scatola" con un magnifico P-51 D
Tamiya 1/72.
Ivano Magari, con un "Guerriero Celta" ha conseguito un secondo
premio, mentre Giovanni Torciani ha vinto un terzo premio con un
"Busto Indiano".
Premio Speciale per Luca Virgilio con un "Nobile Russo del XIII
Secolo".
Insomma dei 9 membri del Torpedo, quattro hanno raggiunto l'onore
del premio e questo, ovviamente, ci fa molto piacere...e un
pochetto di invidia!
Al termine della premiazione, i membri del Gruppo Modellistico
Parmense, hanno provveduto ad avviare il Servizio Navetta in
vista della Mostra di Noceto della Domenica appena passata e dei
cui risultati vi notizierò al prossimo
aggiornamento.
Così, consegnati i modelli in altre fidate mani, abbiamo
fatto ritorno a casa sotto il Diluvio Universale di una domenica
d'autunno, conclusasi poi con una pizza gigantesca ed una
birra!
Alla prossima.
Ciao, Ciao.
Giorgio Beltrammi