Per questo modello non vorrei soffermarmi troppo su noiosi
elenchi di elaborazioni e lavori che permettono ad una scatola di
montaggio modesta, di divenire un 'cigno'. Tutti i modellisti che
hanno un pò di tempo e pazienza, sono in grado di capire
dove intervenire e quali materiali usare. Per gli inguaribili del
"Ma come hai fatto?" traccerò una breve sequenza dei
lavori svolti, ma ciò su cui vorrei porre l'attenzione
è, invece, l'ambientazione, argomento bistrattato dagli
'aeroplanari' e curatissimo dai 'carristi'.
Questi nostri coleghi, e non figli di un Dio minore, hanno capito
prima di altri, l'importanza di porre un soggetto in un contesto
che permette di creare una foto in 3D, nel pieno rispetto delle
proporzioni e del realismo storico, a tutto vantaggio
dell'estetica, della fantasia e del divertimento.
Quest'ultimo è un argomento non trascurabile, in quanto ho
notato in molti miei colleghi una fase di "stanca" nella loro
produzione. In effetti non è molto divertente ripetere
sempre le stesse operazioni sia in fase di costruzione che di
colorazione e per dare nuova linfa al nostro hobby, non
c'è niente di meglio che dedicarsi agli accessori e quindi
alla costruzione di un diorama per creare qualcosa di unico e di
proprio.
Andiamo con ordine.
Il modello è un vecchio Italaerei (si proprio
'Italaerei con la 'a'), ora riedito, che faceva la muffa tra le
centinaia di modelli che chiedono di uscire dall'armadio ed
essere costruiti. I lavori sono stati, come dicevo, sempre gli
stessi :
- abitacolo rivisto, corretto e ricostruito
- incisione delle pannellature
- dettaglio del motore ( a proposito, provate a staccare i
flabelli e riposizionateli, il realismo ne guadagnerà
notevolmente)
- affinamento dei bordi di uscita alare e ricostruzione della
loro centinatura
- dettaglio dei tubi di scorrimento del tettuccio
Come si vede sono tutti lavori, tranne forse l'ultimo specifico
di questo modello, abbastanza comuni.
Ma per far diventare un modello di aereo abbastanza bruttino come
l'Hs 126, in un soggetto interessante, è importante la
colorazione e, sicuramente, l'ambientazione.
Ho scelto di riprodurre un velivolo della 2.(H)/14 squadriglia,
impegnata in Nord Africa nel 1941. La mimetica prevede
sull'estradosso alare una sovrapposizione di Gelb 79 in chiazze,
sul preesistente binomio 70/71 e, in fusoliera, un drappeggio,
sempre in Gelb 79 in forma di Wave Mirror, sulla colorazione
continentale.
Già questo potrebbe essere sufficiente a dare quel
tocco in più, ma posizionare il modello vicino a due
palme, probabilmente nei pressi di una oasi, con dei soldati che
scattano una foto ricordo da mandare a casa, ha fatto si che il
soggetto acquistasse una sua dimensione.
Ecco quindi la parte divertente di tutto il lavoro.
Innanzitutto la base, di compensato cosparso di Vinavil, sulla
quale è stato steso del DAS. Dopo un paio di ore il DAs
è stato testurizzato con uno spazzolino per protesi
dentarie (non stupitevi per i materiali che uso, in quanto sono
un farmacista e trovo sul posto di lavoro le cose più
impensate come gli aghi per mesoterapia ottimi per fare i pitot
in 1/72!!!) e cosparso con polvere di 'Enervit protein' gusto
caffè (l'ho detto prima, perciò non stupitevi!) che
ha un bel colore marrone e che ci servirà in fase di
colorazione per ricreare le ombre in trasparenza.
Ad asciugatura semi completa, sono state impresse le orme di
ruote di aerei e carri.
Quando il tutto si è asciugato, ho proceduto con la
colorazione, utilizzando ad aerografo, vari smalti Humbrol con
colori che vanno dal marrone, al nocciola, all'avorio. Ho contato
non meno di dieci sfumature di colore.
Per riprodurre le palme ho preso ... un libro di botanica ed
ho scoperto che il fusto delle palme africane non è in
realtà un fusto vero e proprio, ma è costituito dai
piccioli delle foglie che, nel corso della vita della pianta, si
sono seccate e quindi sono cadute. Per realizzare il fusto ho
trattato un bastoncino con un pò di Vinavil e su questo
è stato applicato il solito DAS che è poi stato
inciso con uno strumento metallico con la punta a 'v', creando
così dei rombi.
All'apice del tronco sono stati incollati dei segmenti di
profilati Evergreen che simulano i piccioli delle foglie cadute.
Sono stati poi praticati i fori dove andranno ad inserirsi le
foglie. Tutto il tronco, una volta asciutto, è stato
colorato con toni di marrone e grigio
Le foglie sono state ottenute ricavando delle losanghe da una
lamina per incisori. Al centro della losanga, con una matita, si
è tracciata una venatura in cui è stata incollata
la costola della foglia, raccordata poi con dell'Attak. Infine
con delle forbicine, sono ste praticate decine di tagli sul bordo
delle losanghe a formare le frastagliature delle foglie che poi
sono state curvate.
Le foglie sono state colorate in vari toni di verde. Quelle di
più recente crescita hanno ricevuto un verde un pò
più vivace, a quelle più vecchie sono state
riprodotte le estremità, di colore giallo-marrone per
evidenziare il loro stato semi-secco.
Le ultime operazioni hanno riguardato il posizionamento delle
foglie e delle palme intere sulla base prevcedentemente
preparata. Da ricordare che in una palma più foglie ci
sono e più queste sono frastagliate, meglio
è!
Infine è stato posizionato il velivolo, è stato
aggiunto qualche cespuglio, i figurini ed un minimo di
attrezzatura e il diorama si è concluso.
E' stata ottenuta una scenetta simpatica, ben proporzionata,
piacevole a vedersi, ma soprattutto divertente da completare.