Messerschmitt Bf 109
G6/R3-R-6
d
Otaki 1/48
di Carlo Melia
Ancora un '109?
Basta nu ne potemo ppiù!
Possibile che con tutti gli aerei che ci sono, si costruiscono
solo '109, Fw 190, Spit e P-51?
Eppoi questi del Torpedo fanno solo aerei italiani?
Se fosse possibile costruirebbero un B-17 con le insegne della
Regia!!!
Ebbene si! Un altro Bf 109 e per di più, con le insegne
della Regia Aeronautica, ma quello che vi vorrei raccontare va
oltre un semplice articoletto modellistico.
Riguarda lo stivaggio di scatole di montaggio e la loro
improbabile costruzione nell'arco delle prossime sette vite,
anche perchè non sono un gatto e non ho fatto nessun patto
con Mefistofele!
Anche il sottoscritto è stato colpito da quel virus che
prende, raggiunto il benessere economico, gran parte dei
modellisti :
il virus dell'accaparramento di scatole di montaggio (una
variante dell'
HIV, lo Human
Models Boxes Storage Virus,
n.d.r.), manco fossimo in
prossimità di una guerra interplanetaria.
Molti di noi hanno comprato decine, centinaia di kit, quasi mai
in negozio a prezzo pieno, ma da liste che compaiono sulle
riviste o avute da colleghi che, in preda allo stesso raptus, si
erano riempiti la casa di modelli di ogni genere. Modelli buoni e
non che per poche migliaia di lire - ops, c'è l'euro
(porcaccia la miseriaccia!
n.d.r.) - si spostano
così di casa in casa tirandosi dietro la relativa panoplia
di accessori, quasi fosse una transumanza di bucolica
memoria.
Se a ciò si aggiungono gli amici che ti regalano, per
qualche vago motivo, le loro 'primizie', ecco che in breve tempo
il garage di ognuno potrebbe divenire un deposito della SRAM in
Puglia dopo l'8 settembre!
E questa è la storia di questo modello.
Una decina di anni fa un mio carissimo amico mi aveva regalato la
scatola di montaggio del '109 della Otaki, tanto per far provare
l'ebbrezza dell'1/48 ad un 'settantaduista' convinto come
me!
Un altro amico del Club invece ha provveduto ad omaggiarmi degli
interni in resina, copia di una famosa ditta, un altro mi ha dato
le fotoincisioni della Airwaves, un altro ancora le decals ed
infine, il nostro Presidente mi ha rifornito di una serie di
basette di varia misura con cornice e lucidate.
Cosa si può volere di più dalla vita?
Forse degli operai che ti costruiscano il modello ???
d
E così il lavoro è iniziato, alla faccia di quelle
scatole che vantavano un diritto di 'prelazione!!!
Il kit, ora riedito dalla Airfix, è buono per quel che
riguarda dimensioni e pannellature, ma un pò datato per
ciò che riguarda interni e dettagli in generale. L'idea
era quella di costruire un modello da scatola nel più
breve tempo possibile, ma si sa, al dettaglio non c'è mai
fine ed ecco che i lavori iniziano dall'abitacolo dove ho
utilizzato parti di resina, fotoincisioni e particolari
autocostruiti.
Sono poi passato all'esterno della fusoliera dove ho costruito
tutte le prese d'aria, le canne delle mitragliatrici, il filtro
antisabbia (un lavoraccio che comunque mi ha dato delle
soddisfazioni) e le coperture delle mitragliatrici stesse.
Nelle ali sono state separate tutte le superfici mobili,
ricostruiti i radiatori, aggiunte varie nervature, dettagliati i
cannoni, realizzate le luci di posizione ed infine sono stati
realizzati altri particolari come la cerniera del cofano motore,
l'attacco per il serbatoio ventrale con la sua cinta di ritegno
ed altre varie amenità.
d
Ed ecco che sono giunto alla fase della verniciatura.
Per non venir meno alla 'tradizione' del club, ho deciso di
realizzare il '109 del Capitano M. Bellagambi, comandante della
364^ Squadriglia del 150° Gruppo Autonomo di base a Sciacca
nel giugno del 1943.
Un bel profilo di questo soggetto appare in un fascicolo della
Osprey sugli Assi italiani della Seconda Guerra Mondiale, mentre
le foto sono state trovate nel fascicolo 'Regia Aeronautica,
ultimo periodo' della Albertelli.
d
Ebbene in quelle istantanee è evidente che le
obliterazioni delle insegne tedesche non erano troppo sfumate,
come se si fossero usate delle mascherature. Quindi mano
all'aerografo ed agli inseparabili (oltre che costosi!) Gunze ed
ho cercato di riprodurre tale mimetica, non abbondando troppo in
scorticature e danni vari alla colorazione, anche perchè
le foto propongono un soggetto all'apparenza abbastanza
pulito.
Per uscire un pò dall'anonimato ho deciso di ambientare il
modello in una piazzola di campagna, in prossimità di un
ulivo che sormonta un muretto in pietra.
Un pò di DAS e di polistirolo, qualche sassolino e colori
vari, sono serviti a riprodurre il tutto.
Infine, tanto per gradire, un figurino della Hecker & Goros
offerto e realizzato dall'amico Ivano Magari, ha completato il
quadretto
La scenetta, abbastanza armoniosa, ha così valorizzato un
soggetto un pò troppo sfruttato e, tutto sommato, mi ha
dato diversi spunti per l'uso di materiali non proprio necessari
ad un 'aeroplanaro'.
Carlo
Melia