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Olympics Winter Games

Ho visto le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City, non che non avessi mai visto le olimpiadi invernali, ma quest'ultima edizione del 2002 l'ho guardata con occhi diversi; nel '98 ancora andavo a scuola, avevo orari diversi, invece questi giochi me li sono visti tutti, repliche comprese… e ho notato delle cose sconvolgenti, a cominciare dal fatto che ho scoperto degli sport assurdi come il curling.
Cominciamo proprio da questo punto.
Il curling. Uno sport incredibile (e imperdibile) in cui si lancia una pietra su un letto di ghiaccio verso un centro disegnato a mo' di bersaglio, il tutto mentre due idioti con delle ramazze scaldano il ghiaccio per far scivolare il pietrone nella direzione desiderata. Uno sport esaltante, basato sul fair play visto e considerato che non esistono arbitri e tutto si decide tra i partecipanti; alcune partite credo durino anni e anni fino a che non rimane un solo concorrente in piedi dopo aver debitamente usato come armi improprie le ramazze e le pietre.
Ho scoperto l'hockey su ghiaccio, o quantomeno ho meglio approfondito le mie conoscenze. Prima di queste olimpiadi pensavo fosse una sorta di hockey sul prato giocato sul ghiaccio, un polo sul ghiaccio ma senza i cavalli e che quindi lo scopo fosse quello di segnare dei goals all'avversario buttando il disco nella sua porta. Invece ho scoperto che questo è un fatto secondario; l'obbiettivo finale del gioco è eliminare fisicamente gli avversari, usando qualsiasi mezzo, lecito o illecito. Ad eccezione dello sgambetto con la mazza tutto è consentito, basti pensare che la Svezia si è presentata sul ghiaccio con un orso bruno… e questo solo per far fuori la Bielorussia. Purtroppo per gli scandinavi però l'orso dopo aver usato un giocatore dell'ex Unione Sovietica per aprire un buco nel ghiaccio ha cercato di pescare qualche salmone che a suo dire doveva trovarsi sotto la calotta bianca.
Ho visto sport come il salto con gli sci in cui si saltano delle cunette di neve cercando di uccidersi nel modo più originale possibile e si viene valutati per questo.
Ma la cosa più sconvolgente di questi giochi è stata senz'altro il torneo (per ora solo dimostrativo, ma da Torino 2006 si assegneranno regolari medaglie) di bridge. Lo sport fisico per eccellenza, un gioco duro e maschio, non adatto per i deboli di stomaco e per chi si impressiona facilmente alla vista del sangue. Quello che nessuno ha detto è che il bridge è una volgare imitazione della briscola da bar!!! Scandaloso che il C.I.O. non abbia detto niente. Tutto viene falsato in questo modo… il regolamento non prevede un barista che sparla del governo, una TV accesa a tutto volume che i giocatori sintonizzano mediante l'uso di un abnorme manico di una scopa, e soprattutto non è consentito l'uso di prodotti alimentari di dubbia provenienza (e quasi sempre scaduti) per segnare le carte! Per non parlare del fatto che a briscola si gioca vestiti solo di una canotta unta, al massimo accompagnata da un berretto antiquato… il che va bene nelle campagne toscane, non certo sul pack con orsi, pinguini e eschimesi pro nti a divorarti entro la prima mano.
Adesso le olimpiadi sono finite e mentre rifletto su quanto ho visto penso alla prossima edizione, in Italia, a Torino, sperando che vengano ammessi alcuni sport finora discriminati. Se il bridge è uno sport, e per giunta olimpico, non vedo perché non lo debbano essere l'inseguimento con tiro a segno all'avversario che precede, il polo su ghiaccio (tanto per far concorrenza all'hockey), la gara di velocità e resistenza chiamata inseguimento su pattine e infine il nuoto sincronizzato sul ghiaccio, interessantissimo sport in cui i concorrenti vestiti solo con degli strass nuotano nell'acqua ghiacciata (con o senza leoni marini) fino allo spasimo: vince chi raggiunge in minor tempo il colore blu cobalto.
Con questa speranza vi lascio e vado ad esercitarmi nella mia stanza con le pareti imbottite.


P.S.
Grazie per la collaborazione a Mork e IlsaLund ;-)