SIAMO FORSE IDIOTI? (LEGGENDE E IDIOZIA)
Nel mio caso probabilmente la risposta è sì, ma non è questo il punto. Questo pezzo è dedicato alle improbabili cazzate che gli adulti propinano ai bambini e ai comportamenti che gli stessi adulti assumono nei confronti dei neonati. Partirei proprio da quest'ultimo punto per iniziare questa scottante trattazione.
Non so se ci avete fatto mai caso ma ogni adulto, anche il più serio, messo davanti a un neonato si trasforma in un idiota di proporzioni stratosferiche. Si inizia generalmente con una serie di versi che non vogliono dire un cazzo, passi fare i versi degli animali (anche se nessun cane ha mai fatto "bau"!) ma "cicicicici", "pipipipi", "bleblebleble" proprio non riesco a comprenderlo! A questo punto dopo aver "rotto il ghiaccio" anche la persona più seria del mondo inizia inspiegabilmente a fare le boccacce. Perché? Perché uno dovrebbe ridere vedendo una persona più o meno rispettabile che lo sbeffeggia? Io generalmente i bambini li guardo e loro ridono senza che io faccia niente, ma non è una risata di scherno, è più una risata di soddisfazione; come dire "Ecco finalmente uno che non si comporta da perfetto imbecille!" (c'è anche l'ipotesi che avendo già una faccia da imbecille di mio io non debba prodigarmi in espressioni facciali ai limiti della legge 180 [quella sui manicomi, nda], però io preferisco la prima ipotesi alla seconda).
Ma tutto questo è il meno pensate al periodo in cui i bambini sono coscienti e capiscono a pieno ciò che gli si dice (tra i 3 e i 13 anni, poi subentra la pubertà, gli ormoni, non capiscono più niente, ascoltano gli 883 e iniziano a drogarsi). Il periodo delle domande. "Come nascono i bambini?" In molti svicolano di fronte a questa domanda; ricorrono a leggende che sembrano il frutto di menti malate. La cicogna. Ve la immaginate la cicogna che porta il piccolo Lucianino a casa Pavarotti? Dopo la pensione di invalidità non gliela leva nessuno! Il cavolo. La storia dei bambini che nascono sotto il cavolo poi è fantastica. Pensate a una città come Las Vegas (Nevada, U.S.A.) nel bel mezzo del deserto, dove non c'è una campagna a pagarla (in fish naturalmente); dove cazzo lo trovi un cavolo? Invece di svicolare ci sono due semplicissimi modi per risolvere la spinosa situazione: 1) dire al bambino con tono autoritario "Vedi figliolo… DEVI FARTI I CAZZI TUOI!!" o 2) ubriacarlo con una serie di nozioni scientifiche che lui non capisce facendo si che si annoi e torni sull'argomento solo verso i 13 anni tenendo tra le mani un opuscolo esplicativo: Le Ore.
Altre leggende inventate di sana pianta dai genitori riguardano Babbo Natale (che per inciso non è Gesù Bambino da grande), la Befana e compagnia.
Come fa Babbo Natale a portare i regali in tutte le case in una sola notte? Facile, Babbo Natale non esiste! Non ditemi che non lo sapevate!?! Comunque il fatto che molti pargoli trovino i propri regali di Natale negli armadi dei genitori a metà novembre dovrebbe far pensare; soprattutto adesso che pagate delle costosissime sedute di psicoterapia per vostro figlio che è rimasto sconvolto dalla notizia dell'inesistenza del grassone vestito di rosso, delle renne ecc.
Lo stesso discorso vale per la befana. Pensate veramente che Marta Marzotto giri tutte le case a cavallo di una scopa?
Morale della favola: non dite bugie ai bambini per favore altrimenti prima o poi ne pagherete le conseguenze.
Adesso vi devo lasciare; devo andare a vedere se la fatina dei denti mi ha lasciato qualcosa sotto il cuscino!
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