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LA SPESA

Andare a fare la spesa, soprattutto nei grandi supermercati, è una delle cose più affascinanti e nel contempo più stressanti e faticose che la vita risevi. Però "gioie e dolori" non si equivalgono. È bellisimo vedere tanti oggetti (spesso anche molto diversi) tutti insieme; vedere la loro disposizione ai limiti dell'impossibile, come il reparto biancheria e vestiario vicino al reparo pescheria (compra un paio di calzini e diventerai l'idolo di tutti i gatti del quartiere). È bellisimo passare vicino ai banchi degli assaggi (se riesci ad assaggiare tutto quello che ti offrono puoi anche non mangiare per due giorni).
Ma non è tutto oro quel che luccica. Ci sono anche un sacco di cose irritanti in un supermercato e generalmente sono preponderanti. Si potrebbe scrivere un'encicolopedia sulle cose che ti fanno incazzare in un supermercato.
Si comincia quando arrivi e non trovi le 500 lire per il carello. Entri dentro il centro commerciale e chiedi al bar, all'edicola, al negozio di scarpe e nessuno che ti dica: "Sì, dia, gliele cambio io le 1000 lire", l'unica cosa che ti sanno rispondere è: "C'è la macchinetta all'ingresso". Allora torni all'ingresso, vai alla macchinetta cambiamonete e ci metti venti minuti buoni a convincerla che le tue 1000 lire sono solo un po' stroppicciate e non false. Alla fine stremato ti rassegni e ti apposti aspettando che qualcuno esca, gli dai le tue 1000 lire e gli sottrai il carrello con moneta; ormai per qualcuno è quasi un lavoro, è come la borsa. Tu arrivi lì la mattina con le tue 500 lire prendi un carrello e aspetti; prima o poi lo trovi quello che ti da 1000 per il tuo carrello, dopo le 1000 inizi ad alzare il prezzo e poi a seconda di quanti carrelli ci sono in circolazione ti regoli (rialzo o ribasso per indersi).
Comunque, ecco che finalmente entri e come prima cosa ti controllano buste borse etc., ma sei dentro, col tuo bel carrello che hai pagato 5 milioni, e sai che nessuno ti può fermare... a parte la signora che ti aggredisce brandendo un carciofo o quella che cerca di strofinarti addosso la busta del pesce. Con un'abile mossa le eviti e ti butti in un fiume di gente che non si è mai visto neanche sull'autostrada del Sole a Ferragosto.
Fai il tuo giro tranquillo evitando le promoter che non offrono assaggi e finalmente arrivi alla cassa. Scelta difficile quella della cassa. Max 10 pezzi (scartata perché dovresti fare la fila 170 volte), cassa con carta di credito, senza carta di credito, per disabili e donne incinte. Generalmente si opta per le cassa con carta di credito con la fila più breve in cui però opera la seconda cassiera più lenta del pianeta. Quando arriva il vostro turno però la suddetta cassiera lascia il suo posto alla prima cassiera più lenta del mondo.
Prodotti in offerta che devono essere comprati in stock da 350 pezzi; manca il cambio (cazzo devo pagare con la carta che cosa te ne fai del cambio?); dieci minuti per autorizzare la cartae poi finalmente liberi... si fa per dire. Usciti dal supermarket vi accorgete improvvisamente di aver speso 300 mila lire e di aver comprato tutto tranne quello che serve veramente. Ma basta il solo pensiero di dover tornare dentro che sei già in macchina. Ah già la macchina "dove l'avrò lasciata?"
Inizi a cercarla vagando per un parcheggio immenso tallonato da un cacciatore di posteggio.
Finalmente torni a casa e ti riposi. Ti riposi un cazzo!! C'è sempre qualcuno che si offre di darti una mano a portare la spesa a casa e ti dice: "Facciamo tre buste per uno" e prima che tu possa dire "grazie" quel qualcuno ha già preso la busta con i cuscini, quella con i fazzoletti di carta e quella con 1 fiocco d'avena, lasciandoti da portare la busta della carne (33 Kg. scorta non si sa mai che scoppi la guerra), la bombola liquigas da 15 Kg. e il pacco con le bottiglie e le uova (destinate inevitabilmente a rompersi per le scale). A questo punto l'unica cosa che chiedi alla vita è di andare a vivere nella savana... perché cacciare è molto meno faticoso.