GLI ESORDI
Spesso mi sono chieso "che cosa farai da grande?" e spesso mi sono risposto "O il comico o lo spogliarellista"; poi una volta mi sono spogliato davanti a una donna che si è messa a ridere e allora ho deciso. Nella vita avrei fatto lo spogliarellista e vrei preso due piccioni con la mia fava. Cioè avrei fatto lo spogliarellista e avrei fatto ridere la gente.
Avevo di frinte a me una luminosa carriera, però ben presto mi accorsi che agli spettacoli partecipavano soprattutto vecchiette con gravi problemi alla vista che godevano solo della musica di sottofondo. C'era ogni tanto qualcuna che vedeva bene e che mi tirava le chiavi della sua stanza; purtroppo, nella maggior parte dei casi, avevano anche un'ottima mira e non contente di avermi centerato in pieno conle chiavi (che vi assicuro sono armi improprie) mi scagliavono contro qualunque cosa avessero a tiro.
Tutto ciò mi fece optare per dare l'esclusiva all'attività di comico.
All'inizio non fu un granché e chiudevo tutte le serate dicendo: "Bene gente, il vostro comico sta per arrivare, io adesso vi lascio perché ho lasciato la macchina in doppia fila e credo che andrò a parcheggiare meglio... a Mosca probabilmente!".
Bene gente, dall'incazzo che traspare dei vostri volti direi che non è cambiato molto da quelle serate.
Allora io vi saluto, il vostro comico sta arrivando, io vado, devo spostare la macchina e andare a parcheggiare... a Pechino. Ah, un'ultima cosa, non tiratemi niente appena mi sarò voltato, grazie. Ancora buona sera!
Idea di monologo per raccontare gli esordi una volta diventati famosi.
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