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Nadia Desdemona Lioce

Nadia Desdemona Lioce, pisana, 43 anni, ex esponente dei Nuclei Comunisti
Combattenti (Ncc), è irreperibile dal 1995. Il suo nome è
emerso nell'ordinanza di custodia emessa nei confronti di Alessandro Geri,
l'uomo che era stato accusato di essere il telefonista nell'omicidio D'Antona.
Secondo l'accusa, Lioce farebbe parte del gruppo che ha segnato la fase
di ricostruzione delle Brigate Rosse, dopo la ritirata strategica del
1989. E' stata legata a Luigi Fuccini, arrestato a Roma nel 1995 insieme
a Fabio Matteini perchè trovato in possesso di armi. Da allora
di lei non è saputo più nulla. Fonti degli ambienti investigativi
l'hanno però segnalata prima in Francia e poi in Germania.
Dopo l'omicidio D'Antona il suo nome ricompare sulle cronache. Un accostamento
che porta la famiglia a diffondere, attraverso un legale, una nota per
ricordare che la donna "è una libera cittadina, mai sottoposta
ad alcun procedimento penale per reati associativi né di altra
natura".
Ma il 31 ottobre 2002, nell'ambito delle indagini sull'omicidio D'Antona,
il gip Maria Teresa Covatta emette sei ordinanze di custodia cautelare
nei riguardi di presunti appartenenti alle Br-Pcc, su richiesta della
procura della Repubblica di Roma: si tratta degli irriducibili Antonino
Fosso, Michele Mazzei, Francesco Donati e Franco Galloni e di due irreperibili,
la Lioce e Mario Galesi. Nel capoluogo toscano la Digos perquisisce le
abitazioni dei familiari della Lioce ed anche l'abitazione di un parente
a Foggia, città di origine della donna. A destare l'attenzione
dei magistrati è stata proprio l'irreperibilità/clandestinità
della Lioce e di Galesi, in concomitanza con la ripresa dell' attività
terroristica delle Brigate Rosse.
La donna, trasferitasi in Toscana, fino all'inizio del 1995 risultava
convivente a Pisa con Luigi Fuccini, 42 anni, pisano. Si allontanò
dalla città toscana nel febbraio di quell'anno, il giorno dopo
l'arresto a Roma del suo compagno e di Fabio Matteini, 42 anni, fiorentino,
proclamatisi appartenenti ai Nuclei comunisti combattenti e prigionieri
politici dopo essere stati fermati dalla polizia per un normale controllo.
Nel 1997 la Digos di Firenze la segnalò alla magistratura per i
suoi presunti collegamenti con gli Ncc. Nel 2002 riappare nell'ordinanza
di custodia cautelare emessa dal gip della procura di Roma.
Il nome di Desdemona Lioce è stato fatto anche dal ministro dell'Interno,
Giuseppe Pisanu, nell'audizione dello scorso 27 gennaio alle commissioni
congiunte Affari Costituzionali e Difesa della Camera.
Parlando della lotta alla violenza politica e al terrorismo, il ministro
ha citato tra le operazioni più significative, Pisanu ha segnalato
quella che qualche mese prima aveva interessato Michele Mazzei, Francesco
Donati, Francesco Galloni e Antonino Fosso. E ha aggiunto che nell'ambito
delle indagini erano stati spiccati mandati di cattura per "tre ex
militanti dei Nuclei Comunisti Combattenti, Nadia Desdemona Lioce, Mario
Galesi e Michele Pegna, accusati di appartenere alle Br-Pcc".
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