La Grotta del Gallo
Poco pių gių
della Grotta-del-Gallo (Oh la bella grotta! Vi
battono pių la testa i fanciulli che passano, per ascoltare se alla terza volta
si oda la voce del gallo?)
(Emilio Agostini, Ritorno al Paese, racconto, in Lumiere di sabbio)
La Grotta del Gallo era una profonda spaccatura nella
roccia, posta sulla strada che va verso il Pian delle Vigne, nella quale si
potevano gettare dei sassi e misurare il tempo che passava prima che si udisse
leco del tonfo, quando arrivavano in fondo.
Davanti ad essa, una particolare pietra con la
caratteristica, diceva la leggenda, che battendovi tre volte la testa si udiva
cantare un gallo.
Con la modernitā, e con linizio delle attivitā di
estrazione delle pietre sassetane (il caratteristico
marmo rosso, e altro) la Grotta sembrava scomparsa, inglobata e divorata da una
cava.
Invece, la
Grotta č ancora lė: sulla vecchia strada del Pian delle Vigne (che non č la
moderna provinciale), proprio al di sopra di quella cava. La zona č stata a
lungo chiusa, per i lavori di estrazione, e quindi la Grotta non era pių
raggiungibile: per questo molti sassetani avevano
pensato che fosse scomparsa.