Premio
Letterario “Emilio Agostini” 2013
““Don
Antonio Vellutini:
un
prete con i cattolici nell’Antifascismo e nella Resistenza livornese”
Lorenzo
Bientinesi
Il
libro, sponsorizzato dall’Amministrazione Provinciale di Livorno, ripercorre il
ruolo e l’impegno del mondo cattolico nella provincia durante la guerra di Resistenza maturati
nel periodo dell’Antifascismo. Nel
tragico contesto, tra la moltitudine di persone che testimoniarono questo
evento storico, spicca la figura di don Antonio Vellutini (1910- 2002) parroco
di Vada.
L’impegno
di partigiano di don Vellutini si spinse fino a Sassetta.
I fatti sono noti. A causa dei continui bombardamenti alleati e dei rastrellamenti nazisti su Livorno, la
comunità israelitica locale decise di “sfollare” sin dal gennaio 1943, per
motivi di sicurezza, un gruppo di 23 bambini ebrei in una vecchia villa
settecentesca di Sassetta di proprietà del segretario
del fascio locale signor Biasci.
Questa
comunità di bambini, nonostante le leggi razziali fossero in vigore sin dal
1938, visse un breve periodo di relativa calma fino all’aprile del 1944, quando
giunse l’ordine di trasferimento del piccolo gruppo verso il campo di
smistamento di Fossoli per raggiungere poi il lager
nazista di Auschwitz.
I
23 bambini ebrei vennero prelevati e sistemati su un camion e, sotto la scorta
di alcuni carabinieri, portati alla
stazione di Vada per caricarli sul treno diretto a Fossoli.
Il
convoglio appena partito fu oggetto di un mitragliamento di aerei inglesi. Don
Antonio Vellutini accorse alla stazione ferroviaria per portare soccorso e si imbattè nel gruppo dei piccoli ebrei e, senza pensarci
sopra, li condusse nella campagna circostante assegnandoli a famiglie di
contadini. Dopo alcuni giorni, purtroppo, i bambini vennero rintracciati dai
fascisti e una parte di essi furono
rinchiusi in una scuola di Livorno dalla quale successivamente fuggirono. La
parte restante fu riaccompagnata a Sassetta dopo che
don Vellutini convinse i carabinieri di
scorta a trasgredire l’ordine di accompagnarli a Fossoli.
II resto del gruppo, giunto a Sassetta, fu
consegnato- dietro indicazione di don Vellutini- al parroco don Carlo Bartolozzi che, a sua volta, si prodigò nel nasconderlo
presso alcune famiglie del luogo fino all’arrivo delle truppe alleate.
Solo
uno dei bambini, Benito Atthal di dieci anni, non ce
la fece: fu arrestato insieme alla propria madre e morirono entrambi ad
Auschwitz.
Oltre
a questa vicenda, ricordata e commemorata con una solenne seduta del Consiglio
Regionale svoltasi proprio a Sassetta nel 2005 in
occasione della “Giornata della Memoria”, don Vellutini svolse un ruolo
importante nel contesto dell’eccidio di Vada, salvando la propria popolazione
da una sicura rappresaglia nazista.
Il
volume ha inteso sottolineare l’apporto significativo che anche il mondo
cattolico, nel suo insieme, seppe dare al movimento partigiano dimostrando una piena coscienza genuinamente
antifascista che la Chiesa livornese aveva
maturato sotto la guida del proprio vescovo mons. Giovanni Piccioni.
L’AUTORE
Lorenzo
Bientinesi, nel 1995, con “Un prete alla macchia”, si
era già occupato del ruolo del clero e dei cattolici, durante la Resistenza in
Toscana.