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Rhapsody

I Rhapsody sono la più famosa metal band italiana all’estero (pur ricevendo tonnellate di critiche persino in patria). Fondati nel 1993 da Luca Turilli(chitarra), Alex Staropoli(tastiere) e Daniele Carbonera (batteria) con il nome di Thundercross, il gruppo si proponeva fin dai  suoi primi componimenti di unire sonorità tipicamente classiche e barocche con la potenza ed i tempi veloci dell’Heavy Metal, in un genere chiamato Hollywood metal (in quanto si ispira soprattutto alle colonne sonore dei kolossal Hollywoodiani). Inizialmente la voce del gruppo era lo stesso Turilli, che insieme a Staropoli costituisce la base portante di tutta la serie di cambi di line-up. Dopo l’incisione di due demo, arriva il primo Full-lenght(1997), con il quale Fabio Lione (ex Labyrinth) entra nel gruppo come cantante. Il concept che si propone Turilli risulta pretenzioso fin dall’inizio: Legendary Tales, questo il nome dell’opera, rappresenta il primo capitolo della Emerald Sword Saga, che secondo i progetti sarà composta da altri tre album. L’album è considerato come uno dei capolavori del power metal, e forse rappresenta il miglior lavoro della band triestina.  Rhapsody
Quello che l’ascoltatore si trova davanti è una suggestiva collezioni di pezzi che vanno da composizioni esclusivamente orchestrali (come l’opener Ira Tenax), ballate medioevali (The forest of the unicorns), e pezzi più marcatamente Heavy e veloci (Lord of the Thunder). L’accoglienza da parte del pubblico è stata notevole, e ha consentito al gruppo di sfornare dopo un anno Symphonies of the Enchanted Lands, che segna l’arrivo di Alessandro Lotta al basso. Secondo lavoro forse un po’ troppo orchestrale, che sposta l’ago della bilancia verso la melodia, perdendo inevitabilmente di immediatezza e potenza. Critiche e elogi si susseguono, e intanto Daniele Carbonera abbandona la band, sostituito alla batteria da Alex Holzwarth (ex Angra e Sieges Heven) , artista di calibro internazionale. Nel 2000, dopo il singolo “Holy Thunderforce” (che aveva fatto intuire una certa diminuzione delle classiche sonorità barocche), esce “Dawn of Victory”, terzo atto della Emerald Sword Saga. L’impressione immediata è che i Rhapsody abbiano deciso di indurire il loro classico stile, puntando verso un suono più Heavy e diretto (a detta dei maligni per aumentare le vendite…). 

“Dawn of Victory” è più veloce di tutti gli album del gruppo, ragion per la quale è stato condannato soprattutto dalla critica (pur ricevendo comunque una buona risposta dal pubblico), ma non per questo lascia da parte le caratteristiche che hanno sempre distinto i Rhapsody. Si inizia a far sentire però una certa ripetitività, sia nei testi (il solito festino di dragon, sword, fire e steel), sia nella struttura degli album, sempre contenenti dieci brani, tra i quali la prima è orchestrale e l’ultima è la più lunga. Secondo il modesto parere del sottoscritto, comunque, è indubbio che il lavoro non sia all’altezza di “Legendary Tales”, ma non mancano sicuramente pezzi di ottima qualità, come l’epica e distruttiva “Holy Thunderforce”, e la ballata “The village of the Dwarves”. 
La band continua a lavorare per la conclusione della saga, e verso la fine del 2001 esce il singolo "Rain of a Thousand Flames", che oltre a proporre la title track, un buon pezzo veloce stile Rhapsody, fa ben poco altro. Segue nel dicembre dello stesso anno la diparita di Alessandro Lotta, sostituito da  Patrice Guers (Consortium Project). Alla band inoltre si aggiunge un secondo chitarrista, Dominique Leurquin. L'uscita del nuovo album, "Power of the dragonflame", è prevista per il 18 Marzo.

 Per chi ne volesse sapere di più, http://www.orionmagazine.it/news/rhapsody5.htm

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