"Con il nome ispirato al
popolare film per teenagers dell’85 prodotto da Steven Spielberg che aveva come
protagonista lo Sean Astin reso famoso in seguito grazie al personaggio di
Samvise Gamgee nella trilogia dell’Anello, i Thee Goonies traggono dall’omonima
pellicola oltre all’ appellativo che li identifica anche la leggerezza
adolescenziale mischiata all’amore viscerale verso il punk rock dei quattro
finti fratellini newyorkesi. Prima di passare alla recensione del disco in
questione è interessante fare una breve digressione sull’evoluzione/involuzione
che ha subito questo sottogenere nel nostro paese: i Derozer e soprattutto le
Pornoriviste ricopiano spudoratamente riffs e melodie vocali degli Screeching
Weasel che a loro volta traggono un’ispirazione non lontana dal plagio dai
Queers che poi sono i cloni venuti male dei Ramones.
Questa sorta di catena alimentare del punk rock ramonesiano si estende fino alle
band di ultima generazione, tra cui questi Goonies: quindici brani ispirati alle
melodie dei suddetti gruppi con qualche intuizione emo poco affinata compongono
il loro esordio su Vacation. Anche se, come specificano nei testi, l’originalità
non è certo la caratteristica essenziale del loro stile bisogna ammettere che ci
sono degli spunti abbastanza interessanti per ammettere che ci troviamo di
fronte ad un discreto esordio. Ciò che discosta questi
Goonies, anche se non di molto, dalla matassa dei gruppi clone è sicuramente una
registrazione più grezza della media e un voce rauca che aggiunge un pizzico di
personalità nel calderone del “Già sentito”.
Le liriche però sono di un ingenuità a dir poco imbarazzante: a quanto pare gli
unici problemi della vita dei quattro punkers sono rappresentati dall’
impossibilità di trovare lattine di birra Bud a buon mercato e dalla mancanza di
una tipa al loro fianco che finalmente li faccia diventare dei veri uomini. C’è
da dire però che questa loro venatura acerba va di pari passo con il genere che
suonano ed è perciò una caratteristica fondamentale che accomuna la maggior
parte delle band che hanno questo tipo di attitudine. I brani “Samara è una
punk” e “Straight edge” sono forse i migliori, anche se in realtà sembrano
provenire dal riciclaggio di un altrettanto paio di canzoni quasi omonime degli
Impossibili. Niente di nuovo sul fronte del punk rock occidentale dunque, anche
se questo primo disco dei Goonies risulta essere sincero e suonato con passione."