Direzione Centrale Cartografia, Catasto
e Pubblicità Immobiliare
Area Servizi catastali
Ufficio metodologie operative catastali
Prot. N0 C/45841 Roma, 21
giugno 2002
OGGETTO: Classamento degli
Uffici Postali e dei Centri postali meccanizzati
Da parte di alcuni Uffici
provinciali è stata avanzata una richiesta di chiarimenti in merito al
corretto accertamento catastale degli immobili di pertinenza degli Uffici
postali ed in particolare di quelli connessi alle attività di smistamento
della corrispondenza e dei colli postali, effettuate presso appositi
Centri meccanizzati.
In proposito si rileva che, nell'ambito del processo continuo di
monitoraggio delle caratteristiche socio-economiche del territorio sottese
al classamento degli immobili, è andata emergendo in particolare una
profonda trasformazione riguardante quelli utilizzati nel settore dei
servizi pubblici Si deve infatti tener conto che si stanno creando nuovi
enti pubblici economici, aventi l'obiettivo della fornitura di servizi di
qualità, concorrenziali con quelli svolti da società private, ai minori
costi gestionali,
Anche le attività relative ai servizi postali, di indubbio interesse
pubblico, sono coinvolte in tale evoluzione; inoltre, sono caratterizzate
da una gestione non più in regime monopolistico, ma, al contrario, aperta
alla concorrenza ed alla ricerca dell'utile di impresa.
Per di più, l'attività postale oggi presenta connotazioni più complesse
rispetto al passato, poiché, oltre alle ordinarie e classiche operazioni
inerenti alla spedizione della corrispondenza, gli uffici postali oggi
propongono alla clientela servizi propri degli operatori finanziari, in
concorrenza diretta al sistema bancario, ed al quale, pertanto, possono
essere paragonati solo alcuni aspetti.
Alla luce di questo processo di trasformazione, tenuto anche conto
dell'evoluzione del sistema fiscale (con un particolare riferimento
all'imposta comunale sugli immobili, che colpisce in modo più incisivo le
attività aventi " scopo di lucro"), si è giunti alla
determinazione di dover considerare le categorie E/3 (Costruzioni e
fabbricati per esigenze pubbliche e B/4 (Uffici pubblici) non più attuali
come categorie di riferimento per i fabbricati comunemente individuati
come "Uffici postali" ancorché negli stessi venga esercitata -
come detto - attività di indubbio interesse pubblico.
Per quanto riguarda gli edifici che ospitano i cosiddetti "Centri
postali meccanizzati", cioè i centri di raccolta e smistamento della
corrispondenza, gestiti sia da concessionari (Poste italiane s.p.a.), sia
da operatori privati, è necessario effettuare alcune ulteriori
riflessioni.
Questi complessi immobiliari, che possono essere formati da più corpi di
fabbrica ed integrati da aree esterne più o meno ampie, risultano
edificati - generalmente - in tempi recenti ed hanno lo scopo di
organizzare in modo più produttivo e celere le lavorazioni postali. Tali
migliore organizzazione lavorativa permette, in particolare, di
raggiungère l'obiettivo - importantissimo -della riduzione dei tempi e
costi di produzione.
Tali fabbricati, inoltre, possono ospitare anche altre attività
innovative, quali quelli legati alla gestione della posta elettronica, e
quelli connessi alta stampa, all'imbustamento ed inoltro per rilevanti
clienti.
In sostanza, nei centri meccanizzati si svolgono attività che in parte
potrebbero rientrare nei cosiddetti "servizi di pubblico
interesse" (attività di smistamento della corrispondènza), ed in
parte per quelli dei servizi innovativi3 non soggetti - al contrario della
corrispondenza ordinaria - a particolari obblighi di concessione (con
tariffe libere e non fissate dallo Stato).
E' evidente, quindi, l'importanza che il processo estimale recepisca
queste diverse peculiarità.
L'Ufficio del Territorio, pertanto, in fase di classamento degli immobili
utilizzati nelle attività produttive di cui trattasi (Uffici postali e
Centri postali meccanizzati), dovrà valutare attentamente l'incidenza
delle attività svolte in regime di concessione rispetto alle attività
finalizzate esclusivamente all'utile gestionale. In pratica, nel
determinare la rendita degli immobili, si dovrà tener conto sia della
presenza o meno della concessione governativa comportante l'obbligo di
fornire il "servizio universale postale", sia del tipo di
attività svolta.
In conclusione, la presenza di una attività gestionale in concessione
come sopra detto ed una attività di smistamento dei plichi postali - in
genere prevalente rispetto alla posta elettronica ed agli
altri servizi innovativi - comporterà da parte dell'Ufficio una certa
moderazione nella valutazione immobiliare (soprattutto nell'eventualità
che l'acquisizione dell'area sia avvenuta attraverso procedure
espropriative), in contrapposizione alla fattispecie in cui l'immobile sia
gestito esclusivamente a fine di lucro, come avviene nella gestione degli
operatori privati.
In ogni caso1 si ricorda l'importanza dell'adozione di. un oculato saggio
di fruttuosità.
Fatte queste necessarie premesse, si ritiene utile proporre un promemoria
per un corretto classamento delle attività postali in tutte le loro
fattispecie, sia in caso di nuovo accatastamento che di Variazione, non
tralasciando, peraltro, di richiamare quanto è riportato nel cosiddetto
"Massimario delle categorie" in merito agli Uffici aperti al
pubblico:
"Gli Uffici telefonici, le Ricevitorie postali, i Banchi lotto, le
Esattorie delle imposte dirette, gli Uffici delle imposte di consumo, le
biglietterie e le sale d'aspetto delle linee automobilistiche di servizio
pubblico, posti in comuni locali che hanno ingresso diretto da strade
pubbliche, si accertano nelle categorie del gruppo C".
Uffici postali e Centri meccanizzati di distribuzione dei plichi
postali
categoria C/1 - Vanno inquadrati in questa categoria gli uffici
postali siti in locali che ordinariamente ospitano attività commerciali.
E' questo il caso delle agenzie postali di zona, frequentemente
riscontrabile nelle città. Per la scelta della classe andrà
adeguatamente valutata la presenza di attrezzature particolari (come
l'esistenza di eventuali blindature e di locali di sicurezza, destinati ad
accogliere i valori), ovvero le superfici utilizzate.
categoria D/5 - questa categoria - ai fini residuali per carenza di
una categoria specifica - è riservata agli Uffici postali di maggiore
consistenza, nei quali di norma si svolgono anche operazioni finanziarie
assimilabili ad attività parabancarie, ovvero a quegli edifici progettati
specificatamente per l'attività postale, e che spesso sono costruiti con
moduli prefabbricati. Quest'ultima fattispecie è generalmente diffusa nei
comuni medio piccoli.
categoria D/7 - in questa categoria vanno accertati i Centri
meccanizzati di distribuzione della corrispondenza e dei colli postali,
che di nonna non prevedono locali per l'accesso del pubblico, sia se
gestiti da Poste italiane s.p.a. che da altri operatori privati. La
determinazione della rendita, peraltro, dovrà necessariamente riflettere
le diverse tipologie gestionali.
Per completezza di informazione,
si ritiene opportuno evidenziare che con il nuovo quadro delle categorie
di cui al D.P.R. 138/98, tali unità dovranno essere accertate come segue:
- nella categoria T/1 quelle unità attualmente inquadrabili nella
categoria C/1
- nella categoria Z/3 quelle inquadrabili nelle categorie D/5 e D/7.
E necessario, infine, ricordare
che gli Uffici potranno procedere ad una rivisitazione dei classamenti
effettuati in passato, qualora le parti interessate presentino richieste
in tal senso. |