Simone Lipari 

(1881-1959)

"scrivete: Lipari, mondo, e la posta mi sarà recapitata"

Questa frase che scherzosamente soleva ripetere, riassume la sua vita piena di viaggi in diverse parti del mondo.   Il Cavaliere Simone Lipari fu un personaggio di eccezionali qualità sia sotto il profilo umano che  artistico. Giunse a Terrasini nell’anno 1900 e fu il primo ad aprire uno studio fotografico nel paese, ci ha lasciato splendide immagini attraverso le quali  possiamo realisticamente ritornare indietro nel tempo; la sua preparazione tecnica era eccellente, aveva studiato con serietà l'arte della fotografia iniziando giovanissimo nei più qualificati studi dell'epoca, ed aveva una particolare sensibilità e un grande senso estetico. Era anche una personalità fuori dal comune per il suo entusiasmo e per la sua generosità, si distingueva sempre per la sua eleganza nel vestire ed aveva un raffinato umorismo che lo rendeva simpatico a tutti. Figlio di Mariano Lipari e di Caterina Camarda  nacque a Castellammare del Golfo il giorno 26 ottobre 1881, era il più piccolo di 14 figli. Quando raggiunse l’età di dieci anni si trasferì a Roma a casa della sorella  e fece apprendistato nel famoso studio Montabone  fino al 1895, quando all'età di 14 anni, aiutato dal fratello Domenico,  aprì il suo primo studio fotografico a Castellamare, dove restò per 3 anni. Nel 1900 si trasferì a Terrasini  che divenne la sua residenza ed il suo punto di riferimento per tutta la vita, lì all’età di 21 anni conobbe Eulalia Viviano che sposò il giorno 29 aprile 1903. (Eulalia Viviano nata il 4 gennaio dell’anno 1878 a Grotte, figlia di Giuseppe e Lombardo Margherita, era insegnante, iniziò ad insegnare a 16 anni).  I coniugi Lipari abitarono in piazza Duomo n. 8 (accanto alla odierna farmacia), nella parte posteriore lo stabile sporgeva   sulla via Perez,  al pianterreno c’era un locale utilizzato come cinema–teatro che poi in un secondo tempo divenne sala biliardi, accanto abitavano: Palmira (sorella di Lipari), e il marito Gaetano Viviano (fratello della moglie di Lipari). Al 1° piano c’era l’abitazione, e al secondo,  sul versante della via Perez,  lo studio fotografico con delle ampie vetrate.     Lavorava in studio ma si recava anche in tutto il circondario, poichè fu il primo e per molti anni l’unico a possedere un’auto a Terrasini e sua moglie Eulalia fu probabilmente la prima donna ad avere la patente in Sicilia. La sua vita fu caratterizzata dal dinamismo e dal desiderio di avventura,  queste qualità lo portarono a viaggiare molto per il mondo, aprendo in svariate città diverse nuove attività, e furono così tanti questi suoi spostamenti (tutti ampiamente documentati) da sembrare incredibili soprattutto tenendo conto della lentezza e difficoltà dei mezzi di trasporto di quei tempi, . Consentì, come vedremo, agli emigrati  ed alle loro famiglie di sentire meno la lontananza dai loro cari attraverso le sue immagini. Già nel 1904 iniziò a recarsi in America dove aprì uno studio nella città di St. Louis Dt. 1409 8th street, in società con il cognato signor Gaetano Viviano, anche se non sappiamo quanto si fermò in questo primo viaggio. Il suo metodo ed il suo entusiasmo di diffondere la tecnica fotografica lo portavano ad aprire nuovi studi in varie città e dopo averli avviati riprendeva a spostarsi, lasciandone la conduzione a degli incaricati. Dobbiamo tenere presente che in quegli anni la fotografia e la cinematografia erano ancora nella fase iniziale, in quanto la scoperta ed il brevetto del bianco e nero risale al 1839 in Francia per merito di Niépce e Daguerre, e per il cinematografo bisogna attendere il 1895  ad opera dei fratelli Lumiere. Nel 1908 iniziò a ricevere i primi riconoscimenti: ebbe un premio a Palermo ed uno a  Faenza per delle esposizioni. Nel 1909 andò a Trieste dove vivevano due dei suoi fratelli, lì fondò una succursale del suo studio in via Bacchi n.8 dove eseguiva in particolare ingrandimenti fotografici e a tal fine mandava alcuni viaggiatori in Austria e Ungheria a procurare ordinazioni; subito dopo aprì anche una succursale dello studio a Marsiglia. Bisogna ricordare anche che a Trieste aveva anche riscosso molto successo per mezzo di un’originale invenzione che aveva portato dalla Germania: la testa parlante “Occultus”.     Il giorno 14 gennaio 1912  naque la figlia Margherita la quale poi sposò  il maestro Domenico Saputo e con lui ebbe quattro figli: Mario, Benedetto, Antonio e Simone. Margherita Lipari era una donna di eccezionale bontà e dallo sguardo sempre dolce, appassionata di pittura si occupò dei figli e collaborò all’attività di famiglia.  Il 30 aprile del 1917 nacque il figlio Mario,  un giovane da tutti benvoluto, era diplomato insegnante e aiutò il padre nella conduzione dello studio di Terrasini ma poi fu chiamato alle armi; sposò una ragazza di nome Tosca originaria della Liguria e con lei ebbe una figlia, Eulalia. Prestò servizio nell'esercito col grado di tenente, purtroppo morì molto giovane all'età di 25 anni il giorno 28 ottobre del 1942 (due giorni dopo il compleanno del padre) questa disgrazia fu un altro colpo del destino per la famiglia che già aveva perso due figli di pochi giorni e una bambina (Caterina) di nove anni. Alla sua morte la giovane moglie Tosca a causa della guerra dovette partire e lasciò la figlia con i nonni Simone ed Eulalia i quali la allevarono amorevolmente fino all'età di circa 13 anni, poi tornò a riprenderla e la portò in Liguria, con dispiacere dei nonni ed anche della bimba. In quegli anni mise su il primo cinema/teatro in piazza sotto la sua abitazione (a volte in estate piazzava un grande telo bianco all'esterno e proiettava film gratis per tutti!) I film all’epoca erano muti e durante le proiezioni si suonava il pianoforte. Oltre alla proiezioni di film si tenevano spettacoli teatrali, e a tale scopo  aveva creato una compagnia teatrale di nome “Giovinezza” costituita da giovani di Terrasini e da amici villeggianti, spesso chiamava anche compagnie itineranti a fare rappresentazioni diverse.  Và ricordata la sua generosità nel gestire il locale: se l’incasso era scarso rinunciava alla sua parte ed era solito fare entrare gratuitamente i bambini e gli indigenti.

Nel 1922 a 41 anni, il 22 Settembre gli viene conferito il titolo di cavaliere (nell’ordine della corona d’Italia)

Nel 1924 comincia il suo periodo  più intenso di viaggi tra la Sicilia e l’ America.

Parte una prima volta per  New York  in ottobre con i figli Margherita e Mario. Lo stesso fece nel ‘25 sempre accompagnato dai figli; sappiamo poi che il giorno 26 marzo tornò da New York  a  Palermo sulla nave “Duilio” della “Compagnia di navigazione generale Italiana” e appena un mese dopo, in aprile, fu di nuovo in viaggio per l’america sulla nave “Conte rosso”.  Si ha ancora notizia documentata, che il 10 aprile del 1926 partì ancora verso New York.  Come si vede furono viaggi molto frequenti e ravvicinati, perché  probabilmente in quel periodo, iniziò le sue proiezioni in Italia ed in America, e lo fece in grande stile, come vediamo dalle sedi utilizzate e dagli argomenti in scaletta.

10 luglio 1926 al “ 5th. Avenue Theatre” di Brooklyn proiezioni sul paese di Carini.........                           locandina

Il 28 e 29 agosto all’Amaranth Hall di Detroit, documentari su Terrasini..................                                       locandina

Il 28 e il 29 novembre 1926  Saint Louis vicino Detroit  Polish-American Hall n.1940 di Cass Ave......        locandina

 Da un articolo di una rivista cinematografica abbiamo conferma che negli anni venti il Cavaliere Lipari girò migliaia di metri di pellicola che portò in America per documentare la vita e il folklore dell'isola nei cinema e nei quartieri della Little Italy. Vedendo l'interesse suscitato decise anche di riprendere la vita degli italo-americani in America per poi proiettarla una volta ritornato in Sicilia, dando vita così ad un documentario dal titolo  “Immigrati d'America” eseguito dalla casa cinematografica: “Folklore film Cavaliere Simone Lipari Terrasini Palermo”.  Il documentario mostra immagini della statua della libertà a New York, feste degli immigrati, pasticcerie tipiche siciliane e strade dedicate a Palermo. La Stampa dà un grande risalto all'avvenimento e tutti i giornali d'America dedicano pagine intere ai films di Lipari.

 The Italian Tribune of America del venerdì 27 agosto 1926 pubblica il seguente annuncio:

<sotto gli auspici del Cavaliere Simone Lipari ad incominciare da sabato 28 agosto fino al 7 settembre si daranno delle bellissime cinematografiche sulla Sicilia>.

 Un altro giornale il “News” di Detroit del 19 settembre 1926 scrive a proposito di analoghe proiezioni svoltesi a Detroit:

<L’emozione ha invaso la comunità Italiana di Detroit  questo mese! Gli Italiani di Detroit e dintorni hanno affollato l’Amaranth Hall, per vedere le immagini dei loro cari e dei loro compaesani lontani, lacrime e singhiozzi hanno riempito le sale: “guarda mia madre! Mio padre, sì sì la mia famiglia!” la gente è stata scossa profondamente nel loro intimo dalla visione dei loro familiari che mai avrebbero sperato di vedere nella nuova terra.  Il cavaliere Simone Lipari, un sognatore ed artista di Terrasini ha sentito acutamente la sofferenza e la nostalgia della sua gente, specialmente da quando è entrata in vigore la nuova legge sugli ingressi. Ispirato, come lui dice, dal “desiderio di costruire  un ponte per la nostalgia degli anziani” egli è stato nei piccoli paesi della sua Sicilia natìa l’anno scorso riprendendo filmati e fotografie di tutte le feste locali; alle foto di ogni festività egli accompagna centinaia di metri di pellicola, ritraenti solo gli abitanti con parenti negli Stati Uniti. Felici ed eccitate intere famiglie di Italiani di Detroit hanno atteso che venisse il turno per vedere il film riguardante il loro paese.>

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Negli anni che seguirono, per circa un decennio, fu a Terrasini e nelle località limitrofe, ci sono infatti parecchie immagini che lo documentano: a Segesta, Selinunte, Sciacca,  San Cataldo, Fraginesi, Carini, Monte Pellegrino, Trapani, San Vito. Sono fotografie di paesaggi e anche molte bellissime immagini di gruppi familiari Terrasinesi durante le scampagnate in occasione di varie festività. Ma sebbene avesse già 56 anni, il suo desidero di viaggiare e il suo spirito di avventura uniti al desiderio di documentare nuove località, lo spinsero nel 1937 a recarsi in Africa , nelle colonie Italiane dove restò, tranne brevi soggiorni in Sicilia, fino al 1942. Partì nel 1937, fece base ad Addis Abeba e aprì uno studio fotografico nel centro della città  e poi negli anni che seguirono si spostò nei paesi limitrofi: Abissinia (Etiopia), Eritrea, Sudan ecc. compiendo vari reportages sulla vita delle tribù locali ed anche sugli spostamenti dell’esercito italiano.  Ma nel 1941 la situazione politica di quei luoghi cambiò e così rimase prigioniero degli inglesi fino al 1942, quando venne rimpatriato perdendo tutte le sue attrezzature ed i suoi averi. Pochi giorni dopo il suo rientro purtroppo perse il figlio Mario. A Terrasini riprese la sua attività, più che altro lavorando in studio, ma aprì anche un caffè biliardi al pianterreno dove prima era la sala cinema. Questo locale  diventa un luogo di ritrovo per i giovani di Terrasini. Nel locale lavorava un signore molto anziano, che molti ancora ricordano, u zù Fulippo detto "Saniela" e dopo di lui un certo  Sasà. Verso il 1954  a circa 73 anni si ritirò dall’attività lavorativa e cedette lo studio ai signori Abbate e Mannino di Cinisi, anch’essi fotografi*. Il cavaliere Lipari Visse un po’ sofferente di salute negli ultimi anni, e il 1° luglio 1959 dopo una vita intensa e piena, si spense nella sua casa circondato dall'affetto dei suoi cari.

*Abbate e Mannino lavorarono in società, con la collaborazione, per i servizi esterni, del fotografo Nino U’Missinisi (che poi aprì uno studio suo a Terrasini in via Ventimiglia).  Nel 1960 si separarono e Abbate andò ad aprire uno studio a Cinisi mentre Mannino continuò da solo fino al 1962, anno in cui chiuse lo studio e andò via verso Mazara del vallo. Nei primi del secolo a Cinisi vi era un altro fotografo il signor Maltese (padre di Agostino che poi aprirà uno studio  a Terrasini).

 

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