Pianta Antica della Città di Terni, Pieter Mortier, Amsterdam, XVII sec.

Storia di Terni

La versione ufficiale del Comune di Terni, ampiamente diffusa in Internet, così sintetizza la storia della Città.

La storia di Terni inizia in tempi lontanissimi. Tra le nebbie dell'antichità più remota. Un popolo si insediò nella valle solcata da due fiumi, in mezzo ad un anfiteatro di montagne, lungo una via di collegamento naturale che dagli Appennini giungeva fino al Mar Tirreno. Erano i Naharki: una popolazione con caratteristiche umbro-sabine, ma con un'identità propria. Il loro nome veniva dal fiume lungo il quale vivevano: il Nahar, l'attuale Nera. I Naharki erano un popolo di pastori e di guerrieri; con ogni probabilità ebbero un ruolo di primo piano nella fondazione di Roma. Di quell'epoca si conservano ancora delle testimonianze importantissime: migliaia di tombe in estesissime necropoli, le più antiche delle quali risalgono al X secolo avanti Cristo. Di recente sono venuti alla luce, in località Maratta, i resti di un insediamento abitativo in un'area vasta tre ettari, con delle capanne coperte di tetti in terracotta risalenti all'800 avanti Cristo.

I diversi nuclei abitativi si fusero man mano e dettero vita alla città vera e propria: la data di fondazione di Terni viene fatta risalire da un'antica tradizione al 672 avanti Cristo. In questo stesso periodo vennero edificati dei templi e dei santuari sulle alture che circondano la conca ternana. Ne restano testimonianze importanti sul Monte Torre Maggiore. Intorno al 300 avanti Cristo i Naharki, così come le altre popolazioni umbre, dovettero cedere di fronte alla nascente potenza di Roma che sottomise definitivamente gli Umbri, alleati con gli degli Etruschi e con i Galli, nella cosiddetta "battaglia delle nazioni" dell'antichità: la battaglia di Sentino. Terni, da quel momento prese il nome latino di Interamna, città tra le acque, conservando però l'appellativo di Nahars.

Interamna Nahars, per la sua importanza, venne riconosciuta come municipium ed i Romani le dettero ricchezza ed un'impronta ben definita. Interamna venne dotata di possenti mura di 500 metri di lato (di cui restano ancora delle parti integre, presso il parco della Passeggiata), di una struttura urbanistica basata sulla divisione per linee ortogonali a partire dal cardo (Via Roma, Corso Vecchio) e dal decumano (Via Cavour - Via Garibaldi) che si intersecavano nel Foro (l'attuale Piazza della Repubblica), di terme, di un grande anfiteatro (l'Anfiteatro romano di Terni, costruito nel 32 dopo Cristo ed attualmente in fase di restauro), di un teatro. Interamna ricambiò, dando a Roma personaggi di primo piano: lo storico Gaio Cornelio Tacito e l'imperatore Marco Claudio Tacito. La fortuna di Interamna fu dovuta all'abbondanza delle sue acque ed alla sua posizione strategica lungo un'importantissima via di comunicazione.

Una fortuna che si tramutò in malasorte alla caduta dell'Impero Romano. Proprio a causa della sua posizione, particolarmente esposta, Interamna fu più volte devastata e saccheggiata: da Totila nel 546, da Narsete del 554 e dai Longobardi nel 755. Dopo un periodo di sottomissione al ducato longobardo di Spoleto, venne nuovamente distrutta dall'Arcivescovo Cristiano di Magonza per ordine di Federico Barbarossa nel 1174. Nel XIII secolo la città si apre alla predicazione di san Francesco che ne fa una delle sue mete preferite. Del passaggio del "Poverello" restano importanti tracce in città e nel suo comprensorio. Nei secoli successivi la città rialza la testa. Si dota di un proprio statuto e, a partire dal 1353 amplia le proprie mura. Vengono aperti nuovi canali e risistemati quelli più antichi. Non mancano le lotte intestine tra le fazioni, prima tra Guelfi e Ghibellini, poi tra "Nobili" e "Banderari". Nel 1574 si arriva ad una vera e propria rivolta dei "Banderari" che uccisero il governatore pontificio e sterminarono alcune famiglie nobili, provocando una durissima repressione da parte del Papa che inviò a Terni delle truppe al comando di monsignor Montevalenti. Così nel '600 la città appare normalizzata sotto il governo pontificio. Terni conta allora circa 9mila abitanti: vengono costruiti nuovi ed importanti palazzi per i signori, viene completamente rifatto il Duomo, si edifica la basilica di San Valentino, primo Vescovo di Terni, del quale vengono ritrovate le reliquie. Da quel momento il popolo di Terni lo elegge come proprio patrono. Successivamente tutto il mondo lo onorerà come protettore degli innamorati.

Tra il Settecento e l'ottocento si sviluppano i primi opifici: in particolare nasce la Ferriera Pontificia, mossa dalla forza delle acque. E' l'antefatto dell'industrializzazione che cambia il volto e la storia della città a partire dal 1884, l'anno in cui il governo decide di scegliere Terni come sede delle più grandi industrie siderurgiche della neonata nazione italiana. In posizione sicura e ben protetta dal cannoneggiamenti navali, ricca di acque che avrebbero assicurato il movimento delle macchine, Terni era il posto ideale dove forgiare l'acciaio che avrebbe trasformato l'Italia in una potenza mondiale. Per raggiungere questo obiettivo occorrevano anche i cannoni e le armi.

La Seconda Guerra Mondiale cambia drasticamente l'aspetto della città. I bombardamenti anglo-americani (tra il 1944 ed il 1945 se ne conteranno 108) devastano completamente la città, mietendo vittime tra la popolazione civile (oltre mille), ma lasciando praticamente intatta l'area industriale. La città è dunque da ricostruire, ma l'acciaieria continua a giocare un ruolo importante anche nell'Italia del dopoguerra.

Tra alti e bassi, fino agli anni 1970 l'industria ternana cresce, ma poi deve scontare la crisi mondiale della siderurgia. In pochi anni si perdono migliaia di posti di lavoro. Nel 1994 l'IRI, al termine di una riconversione industriale con la quale la "Terni" viene trasformata in produttrice di acciai speciali, procede alla privatizzazione. La maggiore industria cittadina viene rilevata da una cordata italo-tedesca in cui la parte del leone la fa la Krupp. Nasce così l'Acciai Speciali Terni (AST). Altre aziende multinazionali straniere entrano nella chimica ternana. Più in generale, per la prima volta dall'inizio dell'industrializzazione, si assiste a Temi ad un forte processo di terziarizzazione che punta soprattutto sui settori della multimedialità, della comunicazione e del commercio. Una nuova sfida verso il futuro per una città che ha già alle spalle tremila anni di storia.

Finis Coronat Opus

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