TERNI - Ricordato che continuiamo ad andare per i
luoghi della medievale festa a fiera di San Paolo di Galleto,
generatrice della "Corsa al Bravio" riportata alla luce nel
1996 dallIpermercato Pianeta ora Continente di Terni su
ricerche di chi scrive, restiamo sul monastero delle clarisse. Verso
il quale la considerazione papale non fu espressa dal solo Bonifacio
IX con il Breve dindulgenza plenaria del 1393. Infatti,
Lodovico Silvestri nelle Antiche riformanze della città
scrive: «Prima del rammentato Breve del IX Bonifacio alla stessa
Chiesa delle Clarisse di San Paolo, dal Pontefice Nicolò IV
era stata concessa lindulgenza di un anno e giorni 40 per le
feste di San Paolo Apostolo, Santo Stefano Protomartire e di Santa
Chiara istitutrice di quellordine Monastico con altro Breve del
13 febbraio 1291, da che dobbiamo credere che quellantichissimo
monastero fosse uno de primi eretti da quella eroina
dellordine Serafico, la quale passò nella Gloria de
Santi nel 1251 sotto il Pontificato di Innocenzo IV che la
visitò nel suo letto di morte in Assisi nella prima casa
monastica in San Damiano».
Ora, detto che a Terni della chiesa eretta nel 1715
alla santa rimane il ricordo di Vico Santa Chiara, siamo alla
metà del 1400. E torna il Silvestri: «Intorno a
questepoca crediamo ragionevolmente farsi risalire la
soppressione del Monastero delle Clarisse di San Paolo; nè
già per ispecial provvidenza addotta per questo, come viene da
taluni ingiuriosamente supposto, ma per general massima
stabilità per tutti i riguardi dalla sapienza de Pontefici».
Insomma, San Paolo di Galletto fu "vittima"
di una delle ricorrenti riforme vaticane. Mentre Elia Rossi
Passavanti, nella sua Storia di Terni, ricordando che nel 1528, 1552
e 1553 la città ebbe bisogno di nuove artiglierie a difesa
delle rocche e delle torri da parte della milizia comunale, scrive:
«E metallo per la fusione di tali bellici ordigni lo fornirono
perfino le campane che tante volte avevano squillato pacificamente
dallalto della torre campanaria di San Paolo di Galleto (presso
cui, in occasione di una straordinaria indulgenza concessa da
Bonifacio IX nel 1393, si teneva ogni anno unaffollata fiera),
quando il Vescovo se ne disfece nellanno 1554». |
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E già prima di questa data ci fu una sorta di
braccio di ferro tra i frati di San Pietro e il Comune per i tanti
beni appartenuti a quelle monache clarisse. 9 giugno 1465, Lodovico
Silvestri: «Questi Reverendissimi Padri Agostiniani di San
Pietro pretendeano ritenersi tutti gli effetti mobili, ed arredi
sacri non che disporre delle rendite dei terreni pertinenti al
già soppresso monistero e chiesa di San Paolo di Galleto, col
pretesto di doverne assumere la custodia, autorizzati da lettera del
Cardinal Greco Arcivescovo di Nicea, al quale per Breve del III
Callisto del 15 febbraio 1458 era stato ceduto quel luogo con tutti i
fondi stabili, adiacenze, e quantaltro ivi si rinveniva per
commenda o beneficio ecclesiastico. Il Consiglio (comunale, ndr) ed
il Magistrato energicamente si opposero alle loro pretenzioni,
volendo con più equità, che i sacri arredi ed alcuni
mobili fossero divisi e concessi a profitto anco delle altre chiese
di San Francesco de Minori Conventuali e di San Giovanni di
Piazza (poi San Giovannino, che poggia sopra i resti di un edificio
romano, ndr), e ne implorava gli opportuni permessi dalla suprema
podestà ecclesiastica: ma frattanto decretava, si dessero in
consegna i menzionati effetti a vari ragguardevoli cittadini».
Le Antiche riformanze della città di Terni ci dicono pure che
il 6 agosto 1458 «aveva cessato di vivere Calisto III dopo il
breve Pontificato di anni tre e mesi quattro. Compiute le solenni
esequie si adunò in conclave il Sacro Collegio de
Cardinali, ed in men di tre giorni fu innalzato allApostolico
seggio Elia Silvio Piccolomini Senese, assumendo il nome di Pio II.
Si ordinarono dai congregati di credenza pubbliche esultanze, e la
pronta trasmissione di oratori per umigliargli sinceri tributi di
fedeltà e di devozione», da parte dei Ternani. |
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Amministratori ternani, se ci siete battete un colpo.
Illustri amministratori ternani, è da diverso
tempo ormai che con linvio sistematico di documentazione
storica chiedo il vostro fattivo interessamento perchè Terni
torni ad avere la ternanissima "Corsa al Bravio" che a
dirla esatta sarebbe al "Bravìo". Ma, almeno a
tuttoggi, di risposte da parte vostra nemmeno lombra;
però non mi adombro. Anzi, con questo articolo-lettera aperta
compio un altro pressing "pro-causa". Perchè la
riproposizione della manifestazione, che risale quasi alla notte dei
tempi, contribuirebbe sicuramente ad aumentare lofferta
turistica del capoluogo. Sì, lo so, non voi, ma qualche anima
bella bofonchia contro la veridicità storica dellevento.
Ma ci vuole poi tanto a compulsare lAngeloni, o il Pozzi, o
Elia Rossi Passavanti, o le "Antiche Riformanze della
città di Terni", raccolte e pubblicate dal papignese
Lodovico Silvestri (1789-1863)? E tanto per cominciare, vi troverebbe
le prove sulla "Fiera di S. Paolo, antichissima, animata con
pubblici spettacoli", a carico del Comune. Sì, le
"Antiche Riformanze" municipali ne scandiscono il ripetersi
annuale a partire dal 1387, dicendo "che aveva luogo nella
seconda festa e fiera di Pasqua", ma non che in quellanno
fosse stata istituita. Dunque, su quell"antichissima"
non ci piove. Solo che il Silvestri più indietro negli anni
non è potuto andare, in quanto - scriveva - di "Protocolli
non ve ne hanno di più antica data, perchè o non
raccolti ed ordinati, o dispersi o periti in tempo delle sanguinose
fazioni de Guelfi e Ghibellini". Ora compete a noi farla
tornare. A partire dallimminente 2001. E arricchita con
linizio della riscoperta e valorizzazione dei «Colonnelli
e capitani ternani, dei quali si è avuto notizia, e sono stati
in fazione», per dirla con Francesco Angeloni. Seguendo il quale
si dovrebbe iniziare dagli ultimi anni del 1200 con Bartolomeo
Diamanti, mettendo pure nel disegno offertivo que...li insigni
ternani che nel 1407, 1408, 1419, 1423 (?) e nel 1451, furono
podestà di Firenze, Siena e Perugia. Senza dimenticare che
(1414), «legregio dottore di legge Pietro Federici da
Terni, persona che col beneficio di esse leggi e la disciplina e
dello studio, seguitò il nome di uomo prudente; e onorato
perciò in guisa ne divenne, che fu posto nel primo grado di
consigliere appresso Alfonso Re di Aragona, e quello con sua lode
esercitò». Poi (1451), Bernardo Gubernari che,
«avendo sostenuto, sotto Eugenio quarto, carichi di governi,
continuò eziandio nel ciò fare, vivente Nicolò
quinto, il quale lo impegnò nei governi di Corneto, Assisi e Fabriano». |
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Insomma, di ricerche da fare e di carte da giocare pro
richiamo turistico Terni ne ha veramente tante. Diamoci dentro. Anche
perchè quando nel 1996 lallora ipermercato Pianeta
riscoprì la "Corsa al Bravio" il successo fu grande.
E grandissimo divenne quando lanno successivo la manifestazione
fu ripetuta sotto il logo di Continente. Nel 96 si
aggiudicò il "Bravio" la Pro loco di Collescipoli,
che partecipò alla Corsa insieme a Stroncone, Ferentillo,
Orvieto, Piediluco, Giove, Montefranco, Calvi ed Acquasparta.
Circa ventimila persone fecero da cornice ai vari
momenti della tre giorni di iniziative (7,8,9 giugno), che
"stregarono" tante e tanti. Per i dati del 1997 (dal 7 al
15 giugno), riportiamo la cronaca che Fiorella Chiappelli fece per la
rivista "Tutto Terni". Eccoli: Nove giorni di spettacoli -
11 paesi in gara: Acquasparta, Amelia, Assisi, Calvi, Castel Todino,
Collescipoli, Gualdo Tadino, Giove, Montefranco, Orte, Stroncone - 11
dame abbinate ai paesi (ha vinto Alice Visconti abbinata ad Assisi),
e Alice fu eletta la più bella del "Bravio" 97-
3 cortei storici per un totale di 2150 firuranti (a fronte dei 730
del 96) - 3 gare: miglior quadro storico (I Calvi, 2 Castel
Todino, 3 Assisi); Corsa al Bravio (I Stroncone, 2 Giove, 3 Calvi) -
I2 gruppi di fama internazionale: Atmo, Nucleo, Dominik,
Sbandieratori e Musici Pisani, Gruppo sbandieratori Fraporta di
Narni, Terziere S.Maria di Narni, Gruppo equestre Città di
Velletri, Coro polifonico città di Tolentino, La Pazzia del
Ballo di Assisi, Micrologus, Sbandieratori Peterolae di Amelia,
Tripidianantes; - 4 Scuole: Materna XX Settembre, Elementare XX
Settembre, Media B. Brin, Ipsia - 3000 lumini - 2000 torce -
centinaia di bandiere I km di garza, partecipanti 50.000. E questo
è quanto.
Ora, illustri amministratori, continuate pure a non
rispondermi, ma considerate cosa rappresenterebbe per limmagine
turistica di Terni la vostra decisione di far tornare la Corsa. Certo
dovranno prodursi sinergie tra pubblico e privato; ma non sarà
mai un problema di soldi, bensì di volontà politica-organizzativa.
Perchè lUnione europea ha stanziato 33,5 milioni di
euro per simili rievocazioni. E i 750 milioni di lire concessi ad
Alviano con il bando precedente, ai quali si sono aggiunti, a fondo
perduto, 70 milioni della Cassa di Risparmio di Orvieto, stanno
veramente a dimostrare che, al solito, volere è potere. Quello
di operare per il bene della nostra città. Ah, già, se
il progetto ternano riceverà le approvazioni previste dal
bando, Bruxelles coprirà "solo" il 60% delle spese. |
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