Mortirolo
Il Mortirolo è un passo che si trova tra la Valle
Camonica e la Valtellina ad un'altezza di circa 1800 m. sul livello del
mare. Secondo una antica leggenda, al tempo dei Romani si sarebbe chiamato passo
di Cala, ma quando Carlo Magno sconfisse Desiderio e conquistò la valle,
ingaggiò in questo luogo una battaglia con i pagani e la strage fu così grande
che da allora vene chiamato "Mortarolo".
Durante la seconda guerra mondiale fu teatro delle lotte tra partigiani
delle Fiamme Verdi e fascisti della Tagliamento come ci ha raccontato il Toni
che ci ha accompagnato nei luoghi dove lui aveva combattuto quando aveva
20 anni. Ancora adesso è possibile vedere le lapidi dei partigiani che sono
morti combattendo durante le due battaglie del Mortirolo. Abbiamo anche visto la
piana dove gli aerei inglesi e americani facevano i lanci per rifornire i
partigiani di armi, munizioni e viveri.
Tra
le varie lapidi, abbiamo trovato, vicino alla strada, quella del maresciallo
Tosetti. Il Toni ci ha raccontato che era il maresciallo dei carabinieri di
Edolo e che durante la "Resistenza" si era unito alle Fiamme Verdi, ma
un giorno di marzo del 1945, ritornando da un'azione, era rimasto ucciso per lo
scoppio di una bomba a mano che aveva nello Zaino. I partigiani gli hanno fatto
un funerale in Mortirolo e l'hanno sepolto vicino alla chiesetta di S. Giacomo,
vicino all'albergo basso.
Questo è il posto dove c'era la postazione dei mortai del Toni ed anche la postazione del Reno. Su quella montagna ci sono delle gallerie e delle caverne scavate durante la prima guerra mondiale ed utilizzate dai partigiani nel 1945.
Questa è la zona del Mortirolo che guarda verso la Val Grande e la
foto l'abbiamo scattata dal Pianaccio che è una montagnola molto piana, alta
circa 2100 metri che rappresentava il passaggio obbligato per quelli che da
Vezza volevano andare in Mortirolo, come scrive anche Toni nelle prime pagine
del suo diario, quando racconta che per arrivare in Mortirolo ha impiegato molte
ore perché sprofondava nella neve.