"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"

A Perugia, seconda edizione di “Strada Facendo” del Gruppo Abele.

Voti pessimi alla Bossi-Fini e alle proposte di Giovanardi sulle droghe. 

“E’ venuto il momento di ascoltare chi è accontento ogni giono con i migranti”

CIOTTI:  “VOGLIAMO UNA POLITICA MENO DISUMANA”

di Marcello Migliosi

«Non faremo sconti a  nessuno. Il documento finale, che sarà pronto verso  novembre lo consegneremo a tutte le forze politiche e partitiche del Paese, e chiederemo un atto di coerenza affinché si costruiscano speranze concrete».  Don Luigi Ciotti, che Insieme al suo “Gruppo Abele” e alla Regione Umbria, ha organizzato la seconda edizione di Strada Facendo» si fa portavoce del circa 1300 partecipanti al “laboratorio di idee” di Perugia.

Il parroco di Pieve di Cadore, dopo giorni di lavoro, “grida” che:  «E’ ora che la politica metta la persona al centro del proprio lavoro». «Stradafacendo 2—gli fa eco Damiano Stufara, assessore alle politiche sociali dell’Umbri, è stato la fucina delle idee che, a documento concluso, contribuirà a mettere in connessione politica e società, per intervenire laddove non al è mai intervenuti nel corso dl questi anni». Le disparità, le disuguaglianze, la povertà stanno compromettendo la tenuta sociale dei Paese. Durante i lavori, l’intervento di don  Giancarlo Perego, responsabile del Coordinamento nazionale per il settore Caritas, ha fatto venire i brividi.  «Sono — ha detto - circa 50 mila le vittime della tratta di esseri umani per scopi sessuali giunte sul territorio italiano tra il 2000 e il 2004». «Quasi 30 mila - ha spiegato il religioso - hanno raggiunto in qual che modo i servizi sociali, legali, sanitari presenti sul territorio.»

Don Perego ha poi reso noto che i permessi di soggiorno concessi per protezione sociale fino al 31 dicembre 2004 sono stati 4.286 e supereranno, alla fine del 2005, le 5.000 unità. E a proposito di immigrazione, un documento nel quale si esprime «una bocciatura totale e senza appello» della Bossi-Fini e dello stralcio Giovanardi, nei contenuti ma anche nel metodo, è stato elaborato dal gruppo di lavoro sulle dipendenze alla conclusione dei lavori dì Strada facendo 2 - Elaborazioni e proposte per le politiche sociali. “Ci avevano promesso - hanno denunciato - che lo stralcio Giovanardi sarebbe stato presentato dopo la Conferenza di Palermo, cioè dopo il confronto con il mondo degli operatori, dei servizi e delle Regioni, invece è stato depositato ieri in Senato, ancora una volta viene mortificato il ruolo di chi si occupa ogni giorno di prevenzione e cura delle dipendenze.”

Per questo motivo le associazioni riunite a Perugia sotto il cartello “Non incarcerate il nostro crescere” e “ConFiniZero” hanno annunciato che non parteciperanno alla prossima Conferenza governativa sulle droghe che si terrà a Palermo. Le ragioni di questa decisione saranno spiegate in una conferenza stampa in programma il 5 dicembre nel capoluogo siciliano.  Durante “Strada facendo 2” è in realtà emerso, che  l’abolizione della Bossi-Fini è necessaria ed è indispensabile anche andare oltre la Turco-Napolitano, affinché l’immigrazione non sia trattata come un problema dl sicurezza e ordine pubblico ma come campo di tutela dei diritti.

«Occorre riequilibrare il tema a livello europeo a partire dai diritti» ha detto Pietro Soldini, responsabile per l’immigrazione della Cgil, secondo il quale il ripensamento della politica italiana non può prescindere da un’inversione di rotta tutta la politica europea, a partire dalla ratifica di tutti gli stati  membri della Convenzione dell’Onu dei diritti dei migranti». L’ assenza di canali d’ingresso regolari e il conseguente «obbligo all’immigrazione clandestina» è emerso come nodo cruciale del dibattito. Il sistema di quote d’ingresso, previsto dalla normativa vigente, è stato definito «fallimentare  poiché costringe, di fatto, gli immigrati all’accesso illegale sul territorio»  La proposta è in sistema flessibile, di programmazioni concertate,  che preveda la possibilità di un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro.

«Tutti dicono dì voler ascoltare la base ha detto a Liberazione don Ciotti, bene, ora quel momento arrivato. Che si ascolti chi, tutti i giorni e da anni, a contatto con i senza fissa dimora, con carcerati, con]i disabili, con chi vive in dipendenza, con la realtà della tratta degli esseri umani, con chi si prostituisce e con gli immigrati, clandestini o no. E’ venuto il momento — ha riproposto don Luigi Ciotti — dl liberare la libertà, la legalità, la giustizia e l’uguaglianza. E si badi bene — ha concluso—che le dipendenze non sono solo quelle di chi vive fuori  dalla cosiddetta normalità, tante, troppe sono le persone  “incluse” che vivono in sofferenza. quante domande mute, per chi cerca di dare un senso alla vita».

testo integrale tratto da "LIBERAZIONE" - 1 novembre 2005