MISNA

USA  21

USA  21/5/2003 2:22

TERRORISMO: 'CUI PRODEST' ?

di padre Giulio Albanese

Politics/Economy

Politics/Economy, Standard

Il terrorismo è la guerra del Terzo Millennio. Colpisce quando meno te l’aspetti e ammazza gli inermi, vale a dire chi non c’entra niente. È la mannaia mascherata di poteri occulti studiata ad arte per spaventare le libere coscienze. Eppure, a pensarci bene, qualcosa non quadra. Perché mai questi vigliacchi sono tornati a colpire proprio ora che la guerra contro Saddam Hussein è finita? La raffica di attentati a Riad, Casablanca ed Ankara sembra scattata in ritardo rispetto al presunto orgoglio dell’estremismo arabo. Come mai quando le bombe cadevano a grandine su Baghdad questi dementi sono rimasti in letargo? Qualcuno dice che il movimento di Osama bin Laden è un mostro che ha tali e tante ramificazioni che potrebbe colpire sempre e ovunque. Dunque, suggeriscono loro, è bene tenere sempre alta la guardia, mobilitando gli eserciti per sconfiggere il famelico nemico. Sarà anche vero che il miliardario saudita è davvero capace di tutto, visti i disastri che ha combinato a destra e a manca, da Nairobi, nel ’98 a New York con le Twin Towers, fino ai giorni nostri. Premesso che le armi chimiche del Rais per ora nessuno sa che fine abbiano fatto (e dire che prima c’era chi era pronto a giurare di averle viste con i satelliti); come neanche è stato provato il legame tra il regime iracheno e Al Qaeda. Scusate, in tutto questo ragionamento manca una pedina, quella della Storia. Per chi non lo sapesse, lo scenario della campagna attuale contro il terrorismo era già scritto nel 2000 in un rapporto della Commissione nazionale sul terrorismo del congresso americano (http://www.fas.org/irp/threath/commission.html). Questo rapporto afferma che "... se gli Stati Uniti vogliono proteggersi, restare un leader mondiale, devono sviluppare e perfezionare delle politiche di antiterrorismo adattate alla rapida evoluzione del mondo". Il rapporto ha pubblicato la lista dei movimenti considerati come "organizzazioni terroriste straniere" , tra i quali figurano, tra gli altri, i pazzi di cui sopra. Ma allora, scusate, a chi giova il terrorismo? Certamente l'attacco dell'11 settembre 2001 non è servito un granché ai popoli oppressi del Sud del mondo; direi piuttosto che ha fatto bene all’industria bellica statunitense che ha finanziato (non è un mistero per nessuno!) l'elezione di George W.Bush alla Casa Bianca. Anche bin Laden, che nei misteriosi video fatti arrivare alla televisione in lingua araba Al-Jazeera si proclamava difensore dei musulmani, tutto sommato sta sempre più mettendo nei guai l’intero mondo arabo. Una cosa è certa: questo terrorismo ha già vinto a modo suo. Se infatti per combatterlo usiamo le armi all’uranio impoverito o le B52 – quando per inciso il kamikaze di turno potrebbe essere nascosto dietro l’angolo del portone di casa nostra - e soprattutto le democrazie rinunciano alle garanzie proclamate dalle loro costituzioni o dal diritto internazionale, "il serpente – recita un proverbio africano - ha già posto le sue uova nel nido delle aquile".

                                                                       (di padre Giulio Albanese)
[GA]

 

    dal sito www.misna.it

                      INDIETRO                                         HOME PAGE